Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

) 1 <) - ,. 2 - - soffre di incertezze che non si riscontrano in altre parti delle Alpi, perchè qui, in qualche .tratto, non si sa a chi assegnare i contrafforti di montagne che si succedono similissimi gli uni agli altri, diretti perpendicolarmente alla costa mediterranea. Geograficamente, non c'è una ragione netta di preferenza né per l'uno nè per l'altro. Può allora intervenire il criterio linguistico a decidere se convenga segnare il termine d'Italia più a levante o più a po- .nente ? Anche un criterio di questo genere si dimostra fallace nel nostro caso, perchè dai dialetti liguri che appartengono alJa famiglia italiana, si passa ai dialetti provenzali quasi per una zona grigia ove è difficile segnare una linea divisoria abbastanza netta. Almeno vi fosse una netta divisione nazionale, un taglio netto fra paese in cui si sente italianamente, e paesi in cui il sentimento pubblico è naturalmente francese ; ma neppur questo sussiste : siamo anche per questo lato in una zona grigia, in una fascia di territori che sono passati da uno all'altro degli stati confinanti, alternativamente. Il plebiscito del 1860, ha votato con tutta facilita il passaggio del Nizzardo dal nesso politico italiano al nesso francese ; ma sarebbe anche possibile in un'epoca futura purchessia, quando le condizioni politiche presentassero possibilita che oggi non .vi sono, un mutamento sancito con la stessa facilità, da un plebiscito in senso opposto. Si ha insomma quì una zona grigia anche in questione di sentimento; ecco la situazione di questo paese che si estende da Ventimiglia a Mentone ed a Nizza, in uno dei pochi tratti incerti e ·mutevoli del nostro confine di patria e di Stato. Quanto al Canton Ticino, la questione è molto più. chiara di questa, perchè non vi sono qui zone grigie. Siamo di fronte ad un vasto territorio in cui il distacco fra il confine politico ed il confine geografico d'Italia è. spiccatissimo e porta un divario molto grande. Lo Stato italiano perde qui a vantaggio dello Stato Svizzero un territorio assai considerevole, ed è un territorio che non solo è italiano geograficamente, ma è anche schiettamente italiano dal lato linguistico, poichè il parlare dei ticinesi rientra in tutto e per tutto nei quadri dei dialetti lombardi. Ma altra è la cosa nazionalmente, poichè questo paese cosi italiano è per sentimento politico svizzero, e aderisce cor- · dialmente alla Svizzera. Vi sono in questo senso ragioni di tradizioni storiche profonde e di interessi profondi; e, d'altra parte, l'aspirazione che l'Italia deve nutrire ad unire anche questo territorio al suo regno e a portare il iblioteca ino Bian confine politico, che oggi é alle porte di Como, sulla cresta delle Alpi, è co·ntrobilanciata sia dal fatto ·che il sentimento degli abitanti è tenacemente ticinese e non è per una unione politica dell'Italia, sia anche dal fatto che l'Italia ha tutto l'interesse che quell'ente cosl equilibrato che è la Svizzera, cuscinetto validissimo fra I'ltal ia e gli stati vicini, sia mantenuto nella sua integrità. · ' Adesso passiamo a un'altra parte del confine. La guerra ha deciso in favore dell'-1talia in un altro settore della frontiera alpina, dove fino al 1915 il confine politico diiergeva da quello geografico in un modo alrettanto spinto quanto quello del Canton Ticino, ma con offesa più grave all'Italia, perché i cittadini erano ivi assoggettati da un aborrito governo ad un giogo insopportabilmente oppres- ; sivo. Ora, dopo la soluzione voluta dalla nostra cruentissima guerra, il confine politico, che prima scendeva fino quasi a Verona, é stato riportato alla cresta delle Alpi, fino alla punta più settentri.onale·di tutte le Alpi italiane. Ridico qui cose note, notissime a tutti. L'Austria stessa ammetteva nei momenti di lucido· intervallo, in tui essa comprendeva la necessità fatale di cedere alle aspirazioni nazionali italiane, ammetteva che una parte di codesto territorio, il Trentino, un giorno o l'altro, quando essa Austria avesse avuto il coltello alla gola, avrebbe potuto cadere in mano all'Italia. · Ma una uguale possibilità l'Austria non avrebbe mai ritenuto neppur pensabile per l'Alto Adige, perchè in· questa parte del territorio erano, benchè in piena terra italiana, insediate popolazioni tedesche, e al loro parlar tedesco corrispondeva il sentimento nazionale, il quale nell'Alto Adige non poteva davvero essere in.vocato a favore dell'Italia. Venne però il momento in cui, sotto i colpi delle armi italiane, la monarchia si sfasciò, e nel caos politico di quell'ora, il mutamento degli spiriti fu tale, che non solo l'Alto Adige, ma lo stesso Tirolo, terra tedesca fin nelle midolla, desiderò per qualche tempo trovar sicurezza sotto il dominio d'Italia. E vennero poi anche le trattative della pace, a proposito di che sarebbe ben interessante rintracciare le discussioni alle quali la questione · dell'Alto Adige portò non soltanto ali' estero, ma anche in Italia, non mancando una corrente anche fra noi )a quale riteneva che il voler aggiungere al territorio dello Stato Italiano, per solo amore (dicevasi) di una dottrina geografica, della dottrina dello .spartiacque alpino fissato come termine naturale I

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