Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

L'esposizione della faltliglia artistica emiliana. Durante il mese di maggio, è rimasta aperta la prima • Esposizione d'Arte della F. A. E., nei locali messi a disposizione dal cav. Badini. Questa esposizione, per esempio, poteva riuscire una buona cosa, almeno come promessa di ripresa, se i vari ~ Comitati e la Giuria avessero seguiti criteri più rigorosi nella scelta delle opere e concetti più sintetici per J' ordinamento delle sale. Ciò è stato detto e ripetuto, quindi non insisteremo sull'evidenza anche perchè essa risulta dall'esame particolare delle opere esposte, esame cui ci accingiamo con molta spregiudicata franchezza. Con la prima saletta si cominciava male. Sarebbe stato migliore accorgimento per il prestigio dell'esposizione lasciare quelle anguste pareti sgombre dalle mediocrità di un Bortolotti col suo eleoso e insignificante « Cortile ~, nè si doveva acc~gliere secondo noi, la antir atic a ~ Ba(cinte » ctlla Ec1lé22i. Jn qt:<sta fa1tlla ~i sa!... ,.a, a i e I o un ~ P, t f, ~~:o » e i ~ t r S d J a . Meglio il bi~nco e nero, raccolto nel ~ucctss~vo trrbier.te rral~1,èo Ct:Jla 1clttta i1ctf.1.lilt f' i1f<r1<11ib1 1e <he d'ora in poi bisogna assolutamente eliminare. Abbiamo riviste con piacere le opere di Magnavacca. che davvero è un maestro eminente ; le simpaticissime monotipie del Secchi, specie « Autunno ~, universalmente ammirata per la finezza della tecnica e dèlla ispirazione stilistica ; buone le xilografie di Zoboli e il bianco e il nero di V ellaniMarchi. Nella piccola. troppo piccola, saletta C, tutta dedicata al paesaggio, Gavarutti, Busi, Setti e Jodi si sono fatti onore mentre l'acquarello di Pietra ~ Elefanti » ci è parso vieto e oleografico. Nella sala seguente si presentavano, accanto ai bolognesi, artisti forestieri, anzi nomi che hanno raggiunta fama nazionale, come lrolli, De Stefani, Miti-Zanetti e ManciniLongo, con quadri di un certo valore, ma non tuttavia eccelso. Così il « Notturno » veneziano di Miti-Zanetti, visione composta con molta abilità, pecca nella rigidezza ·solida con cui è rappresentata l'acqua stagnante del canale. Una piccola stupenda ~ Marina » di Attilio Pratella, senza dubbio una delle migliori pitture dell'esposizione, si accompagna va ad altri buoni quadri nella saletta successiva, come i paesaggi di sapore georgico del F ollini e altri di Casciaro, Bertelli e Grazia. No,,ncomprendiamo quale valore possa aver attribuito la giuria alla « Chiesa di Polenta » di Marchini I • Nella sala maggiore della mostra abbiamo notato due ottime sculture di Rambelli e una di Guido Calori, da ricordare fra gli altri diremo cosi scarsi valori plastici della nostra. E uno strano destino da cenerentola quello che · continuaa gravare sulla scultura nelle nostre esposizioni I.• In questa sala tutti hanno ammirata l' « Acquaiola » di Pomi e « La piccola merlettaia » dèl ly1ilesi - Voce di popolo, voce di Dio - ; e sta bene, ma questa pittura che eccelle nella tecnica tradizionale ed è assolutamente priva di ispirazione noi dobbiamo fare in modo, a poco a poco, che non piaccia più neppure ai profani; solo quando si sarà raggiunto questo risultato avremo la soddisfazione • di avere assolto un compito benefico per lo sviluppo del- . l'arte italiana e troveremo chi sarà giustamente e senza interesse disgustato di fronte a quadri come « La ruota del sole » di Cinti. Allora soltanto potremo accettare di discutere il valore della pittura di Oppi, e dei due paesaggi che qui sono passati quasi inosservati, mentre superano di tanto la zavorra ·che li cirdondava su per le pareti! Diremo . poi che non ci è piaciuto l'autoritratto di Protti, mentre i suoi « Burattini » erano fra le migliori opere esposte, oltre i paesaggi di Pizzirarii. Nell'·ultima saletta i quadri di Romagnoli. con quelli di Bertelli e Fioresi, hanno trionfato e a pieniss;mo merito. La nostra lode incondizionata per la bravura del coloritore, del disegnatore e del compositore non è tale però da impedirci di chiudere la fugace rassegna con una constatazione non lieta circa le condizio))i attuali dell' a1te in Bologna e nell'Emilia. In Romagna oggi non si notano certo delle rivelazioni, ma rinascono e fioriscono meravigliosamente le piccole industrie artistiche e gli artigiani della ceramica, del mobile, dei ferri battuti, delle xilografie, delle tele ~tampate; a Bologna manca ancora tutto qu.esto o almeno non si è ancora rivelata una specialità locale degna di contrapporsi a quelle di fuori, non soltanto, ma siamo privi di una scuola di pittura capace di individuarsi e di ricollegarsi in linea storica alla pittura bolognese dei secoli scorsi. .. All'infuori di Ubaldo Oppi, che nacque nella nostra città, ma ha spiccato il volo in un campo più vasto raggiungendo forse ormai il primato nella pittura italiana attuale, e all'infuori di Romagnoli che con le sue ottime qualità si ripete eccessivamente, nessun artista emerge di qualche grado rilevante sulla mediocrità che impera. · E questo sarebbe ancora poco se nel complesso, come si suol dire, della produzione artistica, anco~chè grigia e livellata, si potessero intravvedere i fermenti di una ispirazione nuova. Ma niente di ciò. Preferiremmo non incontrarci più con certe ben note virtuosità di tecnica che creano complicati ed abili castelli intorno al vuoto dell'anima dell'artista, e potere invece cominciare a scoprire dietro lo sforzo non sempre riuscito, un impulso sincero èli esprimere qualcosa, un bisogno di sfogo, un palpito di idealità, una vibrazione diretta del- )' anima che vuol dire· e donare ciò di cui sente in se ricchezza sovrabbondante. Noi confidiamo moltissimo, anzi sian1 :; rti di un pros ... simo rinnovamento dell'arte in senso mode , ma nello stesso tempo classico dell'arte italiana e bolognes . Ma in questa attesa nulla ci impedirà di affermare e ripetere che la prod~zione attuale, in massima parte effi~ mera, deve essere superata da chi sente davvero la divina • capacità di creare. G10RGIO PINI • - 41 - · Gino , •

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