Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

, • TUNISI - BEDUINA MENDICANTE Un colpo di cannone. Sventolio dal minareto della verde bandiera del Profeta. Eco di grida e di canti ~osto iniziati per strade e piazze da folla ivi in attesa: Accendersi di sigarette, vuotarsi di bicchieri colmi di verdi gialle e ro.sse bevande da tempo preparate e non osate mai toccare prima del tramonto del sole per tema di sacrilegio e di maledizione. Festosità novella, che dura tutta una notte e poi s' arresta ed al tramonto nuovo ancor riprende : Ramadàn : quaresima degli arabi ... , trascorsa in gran tripudio. Meglio sarebbe dire ancora « carnevale quaresimato », per quel sovrapporsi di regole, per quell'alternarsi di astinenze a smodate festività notturne. Per trenta giorni, fino al sopragiungere del « Aìd Kevir », nella grandiosa Pasqua mussulmana, da ogni alba al tramonto nuovo, la vita è pigra per tutti i credenti. Tutto pare sia • • • • sopito e 1n penitenza, ogni essere attende il rituale rombo che segnerà I' inizio della novella notte di gaudio : fantasmagorica visione di baccanale alternata ad estasi languenti nel pensiero del Prof eta. . . maniera unica per conquistar la pace vera, · secondo Maometto. Mentre la folla abbandona la sua austerità fatta di devozione e sulle piazze e per le strade piccoli focherelli s'accendono e « narghilé » argentei lasciano sfuggir volute di fumo, sulle loggette dei minareti appaiono sacre lanterne .multicolori. Le moschee s' inghirlandano e su tutta la tremolante luminaria ecco levarsi alta la luna con la sua luce pallida, quasi bianca. Nelle case in festa e nelle sale di ritrovo _:._dalle più eleganti all'infima taverna - cominciano le « mangerie ». ·Piatti prelibati e fini, tutte le ghiottonerie più impensate sfilano sui tavoli apprestati, mentre su tutto il gaio chiacchierio della gente domina .. il canto di coloro che più gozzovigliano nella notte sacra. Anche , qui, dunque, varietà infinita di gusti e di pensieri, vatietà grandissima di divertimento e di follia. .1 C'è chi s'accontenta del lauto banchettare, c'è chi ama di. più le animate partite, di « scambfl » o di « k_ark)ta », specie di « briscola >> e di « tre selle » nostrano ; chi più invece s' attarda nelle sale dove un giovane efebo in acconciatura muliebre ama danzare languidamente al ritmo d'un tamburello e d'un lamentoso strumento simile al piffero, infine chi s' attarda per le strade o sulle piazze, dove pure la folla improvvisa « fantasie » d' ogni specie. Dinanzi alle moschee aperte, lo spettacolo è più TUNISI - IL CIMITERO INDIGENO - 26 - ' Biblioteca Gino Bianco

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