Vita Nova - anno I - n. 4 - 15 maggio 1925

I 1 • - 18 - .. Sicchè, la sovranità per il Gioberti, non rappresenta qualche cosa di esteriore, ma rappresenta la stessa maggioranza del pensiero, o, il trionfo del pensiero. ' Onde l'autorità guardata da1l'esterno può essere rap.presentata da questo o da quell'altro individuo, ma guardata dall'interno, essa è niente altro che il pensiero nella sua massima e più compiuta espressione. Ecco perchè alcuni sostengono, çhe tante volte il governo non è rappresentato da quelli che stanno al governo, bensl dalla parte più cospicua del popolo e.della nazione, cioè da11a parte pensante. Questo concetto potrà forse urtare i nervi · a tanta gente, ma esso è d'una chiarezza cri- .. stallina. Che importa che in un determinato momento .certi individui detengano il potere, quando la vita della nazione è fuori degli stessi governanti ? In Italia, per esempio, c'erano dei governanti che non rappresentavano più la parte pensante o migHore de1la nazione, ed è bastata l'energia di un uomo che potenzia il . meglio del nostro popolo per rovesciarli. · Ma se il governo rappresenta la parte . ·~igliore dell~ nazione, sebbene talvolta coloro che la rappresentano non siano l'espressione della vita di un popolo, noi possiamo affermare recisamente l'identità tra il governo e il popolo. Onde diceva giustamente lo stesso ·oioberti,~che un governo senza popolo non è governo, come un popolo senza governo non ·è popolo. - Tra il popolo e il governo passa una intimita tale che l'uno non si può pensare senza l'altro. Non senza un perchè noi abbiamo cercato di identificare la vita del popolo con , la vita della nazione. Se il popolo è popolo in quanto è organfsmo politico, noi dobbiamo dire che il popolo ·rappresenta lo stato sovrano. Ma qui occorre una delucidazione: tutti ·quanti dicono che il solo sovrano è il popolo; ·ma c'è popolo e popolo. C'è il popolo concepito come moltitudine, .. come greggia, cioè come plebe, e il popolo ·come plebe non è un vero popolo. Il popolo è vero popolo in quanto in sè è qualche cosa di uno, vale a dire in quanto ha un'anima, ha una coscienza, ha una personalità. ·Qnde non già la sovranità proprjamente ·deriva dal popolo, ma è il popolo che deriva dalla sovranità. Mi spiego subito: noi diciamo oggi gio-rno Bibliote a·Gi o Bianèo che la scienza deve essere demo~ratizzata,.cioè resa· facile, comune, perchè tutti hanno ~1ritto di cibarsi del metaforico ~ane d~ll~ scienza: e non Si pensa che la ~ctenza m quant~ è popolarizzata e dt~ocrahz7:ata è la negazione e la deformazione aella scienza. Perchè, _non già la scienza deve rendersi popolo; ma é, se mai, n popolo che deve -salire ~I.la scienza, come diceva un nostro grande cr1t1co.,. . Ora se la sovranità rappresenta I idea, ti pensiero; non è èerto il popolo ~~e deve instaurare, per dir cosi la sovran1ta, ma è s~ mai la sovranità che crea, forma, produce ti popolo. Da questo punto di vist~ la rela,zione tr.a il popolo e la nazione, acquista un altra significazione. Noi non possiamo piu evidentemente pascerci delle solite illusioni del democraticismo, il quale continuamente conclama che solo il popolo è il sovrano, che fuori del popolo non c'è nulla. · .' Sì, fuori del popolo non c'è nulla, ma, beninteso, quando il popolo rappresenta veramente il pensiero, e la parte miglicre della nazione.• Di qui si scorge chiaramente che noi non ammettiamo nè la sovranità popolare, cosi come è intesa dai democratici, e neppure la proprietà di una famiglia, nè la cosidetta sovranità eclettica, che sarebbe una specie di governo misto distribuito fra le diverse classi e fra i diversi ceti della nazione. · Non si tratta di una distribuzione di cariche e di poteri : la sovranità non è che un che di accidentale, e noi vogliamo ricercare non l'accidentalità dello 8tato o l'esteriorità dello stato, bensl la natura, l'essenza stessa dello stato. Difatti, se noi ci profondiamo nella storia, possiamo scorgere che il concetto della sovranità è un concetto sottinteso in ogni forma statale o di governc,. I Veneziani,come è a tutti noto, chiamavano il grati Consiglio il Serenissimonostro Principe. Eppure il gran Consiglio era formato di diversi individui. E così possiamo dire anche delle forme monarchiche. Il re non rappresenta un'idea determinata, ma l'idea della stessa sovranità. In lui, vale· a dire, noi non rispettiamo la sua persona empirica, cioè la sua particolarita ma precisamente l'idea della sovranità. ' Di qui deriva che tutte quante le varie forme dello Stato, o monarchiche o repubblicane ecc. realizzano l'essenza dello Stato ma non possono esaurirla, ' •

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