Vita Nova - anno I - n. 4 - 15 maggio 1925

21 - talia e il Giappone) di diritto, ed altri sei ~celti dall'Assemblea fra tutti gli altri cinquan-' tasei Stati. Nel Consiglio deliberano dunque soltanto le maggiori potenze, e questo potrebbe andare bene se non ci fosse quella promiscuità di funzioni con -l'assemblea, cui ho accennato, la quale fa sì che dove prevalgano gli interessi delle grandi potenze, si può stabilire qualche cosa che venga poi distrutto nell'Assemblea, dove invece prevale la grande massa, aggravata dalla richiesta unanimità per alcune deliberazioni. Si legga l'Art. 5 : « Eccettuati i casi in cui sia espressamente disposto in modo diverso nel presente patto, o dalle clausole di questo trattato, le deliberazioni dell' Assemblea e del Consiglio richiederanno l'approvazione di tutti i Membri della Società rappresentati nell'adunanza . . Ogni questione di procedura nell'adunan-' za dell'Assemblea o del Consiglio, compresa la nomina di Comn1issioni per l'esame di speciali argomenti, sarà .definita dall' Assemblea o dal Consiglio e potrà essere decisa dalla maggioranza dei Me1nbri della Società rappresentati nell'adunanza. La prima riunione dell'Assemblea e la prima riunione del Consiglio saranno convocate dal Presidente degli Stati Uniti d' Americcl, » - e si dica se ciò non paralizzi l'azione della Società. Un'altra difficoltà, sempre di ordine tecnico, deriva da articoli non abbastanza espliciti. Leggo l'Art. 10, che è uno dei più disgraziati, e ci dice : · « I Membri della Società s' impegnano a rispettare e a proteggere contro ogni aggres- . sione esterna l'integrità territoriale e l' attuale indipendenza politica di tutti i Membri della Società. In caso di aggressione, minaccia o pericolo di aggressione, il Consiglio avvisera ai modi nei quali quest'obbligo dovrà essere adempito. » E' il famoso articolo della garanzia. Ma di che garanzia si tratta in realtà ? Non si è voluto certamente garantire lo statu quo territoriale postbellico del quale s'è voluto soltan.. .. to impedire un mutamento per violenza diret- . ta ed immediata,· ossia senza previo esperimento dei mezzi previsti dal patto : l'afbitrato o l'esame del Consiglio. La Francia ha sollevata subito la que-" stione : e se domani la Germania mi attacca, siete voi disposti ad impiegare degli eserciti per mantenermi il territorio nei confini posti dal trattato di pace ? L'Inghilterra ha risposto che non l' intende cosi : in realtà l'art. 16 d'!I patto parreb- • Biblioteca G1 • 1 neo be realmente che non desse questo obbligo. Dice infatti : « Qualora uno dei Membri della Societa ricorra alla guerra in violazione dei patti di cui agli articoli 12, 13, 15, sarà considerato ipso facto come colpevole di aver commesso un atto di guerra contro tutti gli altri Me1nbri della Società, i quali s'impegnano fin d'ora a interrompere immediatamente ogni rapporto commerciale e finanziario col medesimo, a pr<'ibire.ogni traffico fra i propri cittadini ed i cittadini dello Stato contravventore, e ad interdire ogni rapporto finanziario, commerciale o personale fra i cittadini dello Stato contravventore ed i cittadini di qualsiasi altro Stato, sia o non sia Me111brodella Società. Sarà in tal· caso dovere del Consiglio di raccon1andare:ai vari governi interessati, quali forze militari, navali od aeree dovranno esse-- re fornite da ciascuno dei Membri della Società, come contributo alle forze arn1ate ·desti- . nate a proteggere i patti sociali. I Membri della Società convengono inoltre di prestarsi ·mutua assistenza nei provveditnenti finanziari ed economici presi a nor1na del presente articolo, per attenuare le perdite e gli inconvenienti che ne risultassero, di prestarsi del pari mutua assistenza per resistere contro i provvedimenti speciali diretti contro uno di essi dallo Stato contravventore e di prendere i necessari provvedimenti per facilitare il transito attraverso il proprio territorio alle forze di qualunque dei Me1nbri della Società cooperanti alla protezione dei patti sociali. Ogni Membro della Società che abbia violato i patti sociali potrà esserne escluso per voto del Consiglio, al quale partecipino tutti gli altri Membri della Società in esso ra.ppresentati. » Si è voluto dunque soltanto organizzare· una specie di boicottaggio internazionale, della cui efficacia pratica io dubito molto. Un intervento militare di garanzia non è ancora obbligatorio: se uno Stato quindi agisce n1ilitarmente, lo fa a suo rischio e peri- .colo. Si era bensì elaborato il disegno di un trattato internazionale proprian1ente di mutua assistenza, in relazione alla riduzione degli armamenti di cui all'art. 8 : « I Membri della Società riconoscono che, per n1antenere la pace occorre ridurre gli armamenti nazionali al limite minimo compati- . bile con la sicurezza dello Stato e con l'azione comune intesa ad assicurare l' adempimento degli obblighi internazionali. Il Consiglio, tenendo conto della posizione • \ ..

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