r - 18 - doveva abolire i conflitti fra gli stati, ed in~ questa concezione convengono G. Bentham in Inghilterra, E. Kant in Germania. Certamente è una idealità che non può essere presa in , dileggio, ma che ha il difetto ,di essere anthstorica. E' però naturale che quando si hanno ancora sott'occhio le catastrofi di una grande guerra, questa concezione, la quale ha sempre avuto continuità nel pensiero filosofico,si diffonda anche nell'universale. Nel 1919 se ne rendeva principale interprete il Presidente degli Stati Uniti d'America. In parte, adunque, l'origine della Società delle Nazioni la si deve a questo stato psicologico, ma bisogna poi subito aggiungere che il patto della Società delle Nazioni, rispondeva anche ad alcune necessità pratiche scendendo dal cielo della metafisica al terreno della politica e degli interessi. Si volle cioè l'affer- . mazione e il rafforzamento della vitfor!a comune, ma specialmente la conservazione di una . posizione egemonica da parte di quegli Stati che più avevano approfittato della guerra e della vittoria comune. Nell'origine di ques!o patto c'è pertanto una mistura di elementi eterogenei: ciò che già lo fa apparire un prodotto ibrido, perchè, di fronte ad alcune affermazioni di grande idealità, ci sono ·delle statuizioni che mirano a ben diversa cosa. Si costituisce con questo patto una Società fra gli Stati, o meglio, fra alcuni Stati; e questa società, come ogni altra, deve avere degli scopi, deve avere dei componenti, deg1i organi, delle funzioni ed una legge. Vediamo rapidamente questi · elementi. Quanto agli scopi essi sono delineati nel preambolo del Patto stesso, il quale dice così: « Allo scopo di promuovere la cooperazione internazionale, realizzare la pace e la sicurezza degli Stati, mercè:. · l'impegno di non ricorrere in dati casi alle armi; lo· stabilimento di rapporti palesi, giusti ed onorevoli fra le Nazioni; il fermo riconoscimento delle regole di diritto internazionale come norme effettive di condotta tra i Governi; l'osservanza della giustizia e il rispetto scrupoloso di ogni trattato nelle relazioni reciproche dei popoli civili ». Un primo scopo sarebbe dunque di promuovere la cooperazione internazionale ; frase questa che equivale in certo modo ali' espressione dei vecchi giuristi : promovendae sa1utis; e a ciò corrispondono gli articoli dal 23 al 25 del Patto stesso. Si tratta di un'azione di coordinamento e di cooperazione per interessi Bibli teca G·no Bianco éomuni ·e per problemi che uno Stato no~ potrebbe risolvere da solo. Cer~amente,.noi ab: biamo già veduto che degli 1nt~ress1c?m.unt fra gli Stati esistono : interessi m~tena_h e morali cui già provvedevan_o ,le es1stent1. U: nioni internazionali. La Socteta delle Naz1on1 ne prende la direzione con criteri più larghi. , Dice l'art. 24: . « Tutti gli uffici ~nternazi~11aligià istituit~ per mezzo di trattati. genera!• .saran~o post! sotto la direzione della Soc1eta, se le Parti contraenti vi consentano. Tutti gli uffici internazionali della stessa -specie e tutte le commissioni che saranno istituite in seguito per il regolamento di materie di interesse internazionale, saranno posti sotto la direzione della Società. · .. In ogni materia di interesse internazionale regolata da convenzioni. generali, che non sia però stata posta sotto la direzione di uffici o commissioni internazionali, il Segretario della Società provvedera, coli' autorizzazione del Consiglio e conformemente al desiderio delle Parti, a raccogliere e distribuire ogni elemento utile di informazione, e presterà ogni altra assistenza necessaria o desiderabile. Il Consiglio potrà iscrivere tra le spese del Segretario quelle relative a ·qualunque ufficio o commissioni posti sotto la direzione della Società. » Si tratta di una direzione centrale con iniziative sue proprie, e con impulso unitario, ossia di un elemento di progresso internazionale non trascurabile : io ho sfogliato anche recentemente gli interessanti bollettini della Società che rivelano quant' essa sia attiva in questo campo. Per dare solo qualche esempio essa s' è occupata d~lle comunicazioni e del transito (semplificazione delle formalità doganali ecc.). Sta ora provvedendo ad un proble- ~a ~olto. iJ?portante che è quello della doppia 1mpos1z1onee della evasione fiscale. SicC?me. ~gni ~tato t?s~a per conto proprio i c1ttad1n1e glt stran1er1,ne avviene, che ci può esser qualcuno che, trasportandosi da un luogo_all'al!ro,. sfugge ali' imposte nei due Stati ne! 9ualt v1 sarebbe sottoposto, e c'è invece chi e tassa_toda due Stati contemporaneamente. Per evitare questo inconveniente in un senso o. in un altro, si è già attuato' qu3.lche provve.dtipento, ma ~i più completi ne studia I~ So_c1etadeIJe.Naz1on1che ·proprio in questi g1orn1ha pubbltc_atoun'interessante rapporto. Altre ~orme ~a fissate e proposte per reprimere . 11 Jra~ftcodell' oppio, gelle a.rmi, delle pu~bltcaz1_on1pornografiche, e la tratta delle schiave bianche,
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