... I - PROF. ALBANO SORBELLI .J. - 4 LA DECADENZDAEf~FElJDALESIMEO l~A CAVAI~LEI{IA SERA DEL 3 FEBBRAIO 1925 ··ABBIAMO visto, nella lezione passata, come il feudalesimo, avrebbe dovuto costituire un ottimo organismo, in quanto che l'autorità, venendo dall'alto, cadeva sopra i più degni; c'era come una scala, se vogliamo avere riguardo ai gradi, e c'era, per quella che_ fu veramente la· base dell'ordinamento feudale, la gerarchia. Tutto questo avrebbe portato (non dico portò), certamente, ad una concezione profonda di organicità, di ordine.... se le cose fossero andate secondo lo spirito da cui erano informate. Ma così dappertutto non andava, e dovrò perciò mostrare il lato men buono del feudalesimo. Due erano i difetti di questo organismo, che derivavano specialmente dalla pratica delle cose. Il primo lo troviamo nello stesso limitato potere effettivo del sovrano. Il sovrano è capo di un regno perchè è re, e nello stesso tempo è capo di altri re e di altri feudi come imperatore; ma poichè .. questi re e questi capi hanno, alla loro volta, in dipendenza autorevoli signori, ne viene che se questi re e questi capi si accordano, l'autorità dell'imperatore viene molto diminuita. Non c'è dunque una coesione stretta, e non c'è una concezione organica e netta dello stato. Frequenti furono perciò i 'litigi, e le rivolte, ora del re di Germania, ora del re d'Italia, ora di duchi, specialmente quelli di Benevento, di Spoleto ecc. L'alt10 difetto consiste nell' amministrazione della giustizia. Secondo le diete imperiali essa doveva essere amministrata dal feudatario, cioè dal capo di una data regione. Ora avveniva che la giustizia era amministrata in .modo assolutamente ineguale, e non solo in maniera diversa come concetto informatore, ma variamente a seconda dei diversi luoghi, persone e momenti; e quando s'incontrava un buon signore, e quando c'erano degli obbedienti sudditi, le cose andavano innanzi bene, quasi 1blioteca Bianco direi paternamente. Non così, viceversa, quando un regno, una contea, un marchesato, si trovava a dover combattere col vicino, e ad avere perciò particolari interessi, particolari bisogni. Allora la giustizia non ebbe più un fondamento preciso per tutti, ma diverso secondo le persone, gli interessi, ecc.; ed è per questo che sentiamo tutti i cronisti lagnarsi, ed è per- questo che nei documenti troviamo continuamente delle prove evidenti che i lagni erano giusti. Ma mi si potrebbe osservare : Ci avete pur detto che c'erano i missi dominiciI C'erano questi ispettori, ma non potevano spesso visitare tutto il vasto impero, senza contare che quando un signore era ribelle e aveva della forza, nel suo dominio i missi dominici ·non entravano. ~ C'era il diritto di appello! Sì, ma conveniva poi ai sudditi andare in appello? Quando un, feudatario aveva condannato un Tizio, questi poteva appellarsi al feudatario superiore,, . ma se il feudatario giudice era potente, era meglio non appellarsi, a scampo di peggio. C'erano dei casi, (quando, per esempio, l'imperatoie passava per qualche luogo), nei quali il giudicato poteva rivolgersi direttamente all'imperatore e avere soddisfazione da lui; ma questi casi erano rarissimi e occorreva che l'imperatore avesse con sè forza stifficente _perpoter fare rispettare il suo giudicato. Se poi l'imperatore intendeva tenérsi amico il potente feudatario giudicante, l'appello non dava alcun ·risultato. La giustizia, dunque, ebbe molto a soffrire nel periodo del feudalesimo. Un altro aspetto, non certo simpatico nè bello, del feudalesimo, è quello della distrettuazione: uno stato ha bisogno cti,sapere come è diviso, quali sono le parti che contribuiscono a rendergli unità. . E questo non era possibile quando, ad esempio, l'imperatore dava facoltà ad un feudatario di muovere guerra al vicino o di di- • ...
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