Vita Nova - anno I - n. 4 - 15 maggio 1925

• . .. numeri indici del costo della vita (fatto uguale a 100 .il luglio 1920) ( dal Bollettinò della Città di Milano) nel dicembre 1924: \ Bologna 144.50- · Firenze 135.40- Genova 131.79.. Milano 128.00 .. Roma 140.65- Torino- 131.60- Trieste 117.36 - Venezia 125.29- Italia 130.68. Infine è indispensabile, per dare a queste cifre la massima utilizzazione, fare il confronto colle cifre calcolate per il 1923 per ricavarne le differenze percentuali : Media 1923: Bologna 132.50 - Firenze 122.40 - Genova 119.70.. Milano 113.7.. Roma - - Torino 116.6 - Trieste 104.7 .. Venezia 111.3. Media · 1924: Bologna 138.50 - Firenze 127.19 - Genova 122.5.. Milano 1-18.5 ~ Roma 125.7-Torino J 22.5 - Trieste I08.9 - Venezia I 1-6.6.· · · · · · Variazione percentuale : Bologna + · 4.52 - Firenze + 3.91 - Genova + 3.18 - Milano + 4.22 - Roma·- - Torino + 5.06 - + Trieste + 4.01 - Ven.ezia + 4.76. Origini e perfezionamenti . dell' aratro. L'aratro, è senza dubbio lo strumento più importante in agricoltura. E ciò, non soltanto da poco, ma dai tempi . . p1u remoti. La sua &rigine si perde nella notte della preistoria e dell'antichità, venendo la terra, come è conosciuto,. lavorata, sin dai tempi di Giacobbe I . Il suo nome, derivante dal vocabolo ~ Ar ~, ~I quale i linguisti ricondussero tutte le varie denominazioni che ebbe nelle lingue ariane ·_ dal quale sembra derivi il nome italiano - stà appunto a significa-re qualche cosa di sacro, di elevato, _di divinò I· E che presso i primi popoli ·abbia rappresentato quafche cosa di sacro, lo dimostra il fatto. che molti di questi gli attribuirono origine adirittura divina I e come tale venne veòerato, può dirsi, sin quasi al p, incipio del Medio Evo. Gli Egizi lo ritennero inventato da Osiride·; i Fenici da Dagone ed i Gregi da .Triptolemo. I Romani, che ai tempi di Catone ne possedevano due tipi distinti, (secondo alcuni. lo ebbero dai Greci; secondo 1 altri lo conobbero contemporaneamente) lo tennero pure in grande onore. É per mezzo dell'aratro, lo strumento sacro, che Romolo traccia il confine della città Immortale, volendo· con ciò significare, sino da allora, essere e doversi ritenere altrettanto sacra la inviolabilità dei confini I Nel co.dice Sassone, l'aratro viene considerato intangibile ed inalienabile; non può, per nessuna ragione, venire sequestrato; il furto ne è punito con identica pena a quella · stabilita per l' omicidio I L'aratro primitivo, quale si desume dalle antiche sculture e da pitture e disegni, era costituito da un semplice tronco d'albero avente un pezzo di radice, o di un ramo - 45 I' 81blio ca Gi o ■ .,a.neo laterale. ripiegato a mo' d' uncia:io o di rampone. Con questo veniva solcato il terreno trainandolo a braccia, e più tardi, con animali. A questo primo tipo, divenuto insufficiente per la rottura dei terreni, sempre nei tempi preistorici, seguì· il cosidetto. aratro-rampone, non molto dissimile dal precedente ed adatto esclusivamente al traino animale. ' · · Successivamente, -alla parte appuntita di. -legno viene applicata una camicia o copertura in pietra, osso ed anche di rame, fin quando si sostitui~ce addirittura con· una specie di lancia di ferro. Per facilitarne il maneggio e migliorarne il lavoro, vi si a·pplica poi una maniglia o stegola, per mezzo della quale l'uomo può, gravitandovi sopra col suo peso, impedire che nel lavor~re esca dal terreno; ed ancora, in un tempo successivo, vi se ne allunga la bure che si forma di due pezzi: Temo e burÌs. I greci, al vomere aggiunsero due orecchie, uno per lato, allo scopo di ottenere un certo rivoltamento del ter- · reno, oltre al semplice_ suo smovimento, che, attraverso la formazione di scanalature, si otteneva con gli aratri fino ad _allorausati. Gli orecchi, in seguito si riducono ad uno, ( l'attuale versoio) che dapprima è ~i legno, poi diviene di metallo. ·All'. aratro così migliorato~ nel corso di un progressivo perfezionamento, viene aggiunto poi un coltro primitivo, onde ottenere, col taglio verticale ed orrizzontale .ad un tt>mpo delle zolle, il loro rovesciamento. Le modificaziomi successive, tutte tendenti ad ottenere aratri più leggeri, stabili e solidi ad un tempo, oltreclìè capaci di un ottimo lavoro (in profondità e per rivoltamento delle zolle) portarono al 1759 senza che si f Of se ottenuto ancora niente di perfetto. Fu appunto nel 1759 che lo svedese Berch costrui il primo aratro ad orecchio cilindrico. gettando così le ·ba;i per gli studi e gli esperimenti dai quali scaturirono gli attuali aratri perfezionati. Al Berch seguì. l'inglese ·Pashly. nel 1760, ed a questi Small, Achuthnot, Jefferseon, Thaer, Ransome ed altri. Alla Germania molto è dovuto anche .in fatto di aratri, poichè in essa i costruttori Schwerz e W eckherlin acquistarono in proposito grandi benemerenze. La Francia dette pure il suo contributo alla evoluzione di questo sovrano fra gli strumenti agricoli ; gli aratri del Dombasle, Parquin e del1' Armellin, che vi si diffusero largamente e rapidamente, acquistarono, anche ali' estero, fama -di bontà e .grandi praticità. L'Italia non· ·rimase seconda alle Nazioni indicate per gli studi e le esperim~ntazioni intese alla creazione di aratri perfetti. Dapprirna vi ebbero diffusione quelli Samby, poi i rinomatissimi del Lambruschini e ~el Ridolfi, ai quali vanno ricouosciuti altissirni pregi. · Ma la perfezione tanto desiderat~, malgrado gli innumerevoli sforzi compiuti nelle Nazioni che P agr~cohura, colle lavorazioni indispens~bili del terreno tenevano in onore, non ancora praticamente raggiunta, spettava alla Germania il concretizzarla per _merito e gloria di Rodolfo Sack di Lipsia~ con l'aratro che prèse il suo nome e che tuttora è ritenu!o fra tutti il miglior~. Da quest~ tipo perfetissimo, si partirono poi i costruttori moderni per la creazione di tipi ancora più di questo pratici, e, sè possibile,· ancor più. perf èzionati. - . l •

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