Vita Nova - anno I - n. 4 - 15 maggio 1925

saria del solito elenco, avrei diversi nomi da fare. Emiliani, veneziani, toscani, sono presenti in buon numero; nè difettano lavori degni di ricordo. Mancano quasi del tutto i napoletani ; come disarmati dal timore del confronto coi loro predecessori della Scuola di Posillipo. *** La saletta dedicata a Primo Conti è il vivo centro dell' esposizione. Questo giovane, anzi giovanissimo, CAPPELLINI E VENINI rivela delle qualità, delle possibilità singolari. La sua pittura, equilibratissima per certi versi risuona a mo- # menti scomposta e barbarica. Raffinata nella scelta delle graduazioni dove il rilievo decorativo tiene il posto d' onore, si lascia andare altrove a nebulose e sommarie notazioni. Il Conti è un figurista, non un paesista. Egli rimane estraneo al paesaggio. Le crea.:. . ture somigliano un po' tutte; ma perchè appartengono ad un solo padre. Il quale le esprime fuori dalla natura • ♦ • • • • circostante, con una propria convinta, orgiastica pienezza. La Borghese di Canton, che è dello scorsq anno, riassume un periodo di attività del Conti. Invece Il rallo d~lle Sabine sembra aprirne uno nuovo. Questa larga composizione che tutta rimbomba d• echi risonanti della pittura seicentesca italiana, assume un valore orchestrale, che sembrava ormai dimenticato dai nostri giovani coloristi. Aspettiamo fiduciosi che una rigorosa disciplina nel comporre le masse, una sottile ricerca ·di toni chiari e solari nei fondi dei suoi dipinti, conduca Primo Conti alla mèta per la quale egli è nato. *** Disposta quest'anno con adeguato senso dello spa- · VETRI SOFFIA TI MURANESI zio e con nuovo decoro, la scultura italiana ha il suo ·più cospicuo artefice in Sirio T ofanari. La cui mostra d'animali in bronzo rivela, oltre alla capacità di dar vita alla creta, una tecnica complessa, sinuosa, perspicace, che finisce per trionfare sulla materia disarmandone la cieca e sorda resistenza. Aquile, fiere, scimmiotti, gufi, cuccioli, son resi con ostinata duttilità, con un piglio nervoso e meticoloso a un tempo, che ogni volta si rinnova pel novo cimento. Le penne, le piume più fini scaturiscono accentuate, ammorbidite dal pazien- . tissimo e sapientissimo picchiettio del cesello, che manifesta una diligenza sempre animata, sempre appassionata. - 37 - . iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==