e armoniosi dell'oggi, a quelli del passato, o anche del futuro. Movendo da tale presupposto, un' esposizion~ di arte potrebbe giovare per noi a comporre in un tutto intenso, melodico, le spar-- se esrressioni di originalità individuale, o almeno farne scoccare vibranti contatti e magiche scintille. Avviene soesso che Li I f rammei t·-Hietà ~egli oggetti esposti racchiude una cadenza pa tt tic a così bre-- ve e fuoace, da rendere n impossibile un a~gregato intimo, spaziale e profondo. La passione dell' individuo s'accorda aJla passione nelLt rnoltitudine. M, _quanrlo lf' aspirazioni dpgli artisti si rimpicciolisc<,n<\o . appaiono avv1c1nate senza cautela, senza ragione, le singole sorgenti d'armonia sembrano essicarsi. Anche le faville che potrebbero secondare un gran fuoco, rimangono allora nascoste agli occhi di chi guarda, passando. *** Eppure la stes~a va.- rietà · e promiscuità di tanti nomi, di tante opere, rende queste mostre capaci di sorprese, talvolta di ri... velazioni. La sale italiane di pit- . ' tura ospitano quest anno: • ' Tra gli opp0sti poli si sparpagliano e s• imbrancano dipinti, bozzetti, scene leggiere, pochi quadri che rivelano talento e ispirazione, molte eserci- . . taz1on1 scarse e vuote, o addirittura disgustose. Ai maestri ormai anziani (Michetti, Carlandi) stanno presso alcuni artisti che toccano ora L1 maturità (8 Jcchi, Carpi, Dudreville, Sali etti, P orni, Guerrini ), . e altri più giovani assai dotati, come Primo Conti, cui sorride l'avvenire. Ci sono poi le raccolte retrospettive. La più utile · e interessante, sebbene incompleta, quella dei paesisti di P0sillipo. Nelle pitture, quasi tutte di modesto formato, le quali rappresentano o rievocano qui Antonio P1tloo e Filippo Hackert; i Gigante e i Palazzi, Michele Camarono e Gioachino Torna, Consalvo Carelli e Antonio Mancini, Domenico Morelli e Edoardo Dalbodai primi maestri della Scuola di Posillipo e da una raccolta retrospettiva ARMANDO BOCCHI - FIGURA DECORATIVA . no, son le ultime cadenze musicali romantiche, sposate ad un realismo robusto e vincitore. Un quadro fra i tanti richiama la mia attenzione : Piazza del Carn1ine di Giovanni Serritelli. Una grande tela, dipinta nel 1859, nella quale il vario, confuso e piacevole movimento d'un an ..·. golo caratteristico della Napoli borbonica è dedi Vincenzo Cabianca, fin le composizioni futuristiche , di Ignazio Balla e Forlunato Depero, accanto a quelle del loro dinamico compagno defunto Umberto Boccioni. ibliotec Gino Bianco · scritto, definito dentro una cald&, azzurra atmosfera meridionale. La sala dedicata a Vincenzo Ca bianca ( 1827-1902) è anch •essa rivelatrice. Quantunque i quadri e bozzetti 35 - •
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