Vita Nova - anno I - n. 4 - 15 maggio 1925

• riconoscere che il residuo di vita e di verità dei loro programmi è compreso nel program~a fascista, ma in una forma più alta, più complessa, più rispondente alla r~altà storica e ai bisogni dello spirito umano. Allora la presente crisi spirituale italiana verrà superata. Allora nel seno stesso dell~Italia fascista e fa~cistizzata, matureranno lentamente e potranno infine venire alla luce nuove idee, nuovi programmi, nuovi ' partiti politici. Gli intellettuali italiani aderenti al Fascismo, convenuti. a Bologna per la prima volta a. congresso (29-30 marzo) hanno voluto formulare questi concetti, e ne vogliono rendere testimonianza a quanti in Italia e fuori -d'Italia desiderino rendersi conto della dottrina e dell'azione del Partito Nazionale Fascista ·». *** A questo manifesto quarantuno intellettuali antifascisti hanno risposto con uno scritto, che si dice redatto da Benedetto Croce, ed è un documento completamente negativo, privo di qualsiasi genialità, di qualsiasi idea nuova, che non ~ia la solita ritrita e retorica cantilena della dea libertà calpestata. Questo conato di risposta, redatto, intendete bene, da Benedetto Croce, cioè dal più tipico rappresentante del neutralismo germanofilo, dopo avere accennato al famoso manifesto degli intellettuali tedeschi all'inizio della guerra, vuole dimostrare che la coltura deve essere superiore alla politica, mentre poi si sà che quasi tutti i firmatari protestanti, militano attivamente in partiti politici, e mettono non poche volte la • ioro cuhura a dispos~z~one della idea. E poi v~ :mma-- ginate voi se la cultura dovesse essere al disopra della politica, e cioè l'uomo colto al disopra ..dell'uomo politico, che cosa grottesca non sapere se in un dato momento si parla alr uomo· politico o ali' uomo colto? Lasciamo lì e tiriamo avanti. E leggiamo: « E non è nemmeno, quello degli intellettuali fascisti, un atto che risplenda di molto delicato sentire verso la Patria, il cui travaglio non è lecito sottoporre al giudizio degli stranieri, incuranti (come, del resto, è naturale) di guardarli fuori dei diversi e particolari interessi politici delle proprie Nazioni ». Come si vede il -manifesto dei protestanti rabbiosi va di bene in meglio. Prima il tedescofilo che protesta contro i tedeschi ; ora gli alleati ·ai partiti antinazionali, coloro che tengono bordone ai vari e numerosi denigratori della Patria ali' estero, che si lamentano perchè i fascisti hanno voluto nei confronti degli stra- • nieri, chiarire un poco le molte e molte fantastiche bugie che sono dette sul nostro conto. Secondo i protestaòti però finiranno per essere i fascisti i denigratori della nazione ali' estero. ~ Il manifesto continua ancora con una volata metafisica e assai sconclusionata alla quale non è nemmeno il caso di rispondere, tanto il tema che tratta è ormai rancido. Come abbiamo detto il manifesto ha quarantun firmatari. S,e non ci facessero pena, metteremmo accanto al loro nome una piccola noticella personale per ognuno. E da sola questa raccolta potrebbe defini;e veramente quello . che è il manifesto degli antifascisti rabbiosi. VITA NOVA , , - 4 --- Biblioteca Gino Bianco

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