Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

- 24 - ,t nostro la chiamata di Carlo Ma.rtello, è far cosa contro una retta concezione storica, e contro alla verità ; perchè alla fine questi Longobardi non avevano fatto nulla per noi, ed avevano dimostrato di non volersi unire cogli Italiani. Ora a questo Papa, che è latino, e vede il popolo Franco che combatte contro coloro che tentano di opprimere la ·latinità, ed è già convertito alla fede cattolica, non può dirsi che ha chiamato lo straniero in Italia. I Longobardi sono sconfitti da Car]o Magno, il quale salito al trono dei Franchi, imprende una serie di tre imprese notevol_issime: una contro gli Arabi di Spagna ; la seconda contro i Longobardi in Italia..: la terza contro .- i Sassoni in Germania. . . Gli Arabi erano stati ·cacciatida Poitiers, ma si affermavano sui Pirenei ; egli combattè una prima volta e fu sconfitto, ma ritornò al- . l'offensiva nell' 801 e 802 e li cacciò dai Pirenei,-e stabili fra i Pirenei e 1· Ebro una marca, cioè una contea di confinr, fornita di po- , polazione Franca, la quale impedì che irruzio- . ni di questo genere si facessero mai più. Una.,grande spedizione Carlo fece anche contro i Longobardi, per -invito specialmente del Papa. Desiderio finì i suoi giorni in un convento in Francia, e Adelchi potè ritirarsi in Oriente ; ma la distruzione dei Longobardi avvenne completa e definitiva ; la popolazione ri_mase,e fusasi coll'altra, contribui a portare un altro nucleo al vario formarsi di questa stirpe, che è la stirpe italica. La terza grande spedizione fu quella con- _/tro i Sassoni, pure Germani, che avevano grande gelosia per la inaudita fortuna a cui i Franchi erano arrivati sotto un così alto duce, e in più guise avevano tentato di danneggiare: 1' impero franco. Carlo Magno li assali, e sottomise anche i Germani, che erano ad oriente, poi estese la conquista al sud, e ar- ... ... Bibliotec • 1no • 1 neo V rivò fino a quelle regioni che costituiscono, almeno in parte, attualmente l' Ungheria e la Serbia. Costitui dunque un grande impero dell'Europa centrale, che andava dall' Ebro a mezza Italia (perchè la parte meridionale d' Italia fu abbandonata), arrivava sino ad una parte dell'Ungheria e veniva attraverso la Serbia sino ad incontrare Roma. per il Mare Adriatico. . . Mancava il titolo, e il titolo di l11_1peratore Carlo Magno venne a prenderlo nella notte di Natale tra il 799 e 1'800 (perchè l'anno non cominciava allora col primo di gennaio ; ma nel giorno di Natale, alla mezzanotte). Nella notte di Natale fra il 799 e 1'800 Carlo Magno fu dal Papa incoronato a Roma imperatore. « A Carlo Augusto piissimo, nel nome di Dio creato Imperatore Romano, salute e vittoria ». Queste parole furono incise sulla sua corona. Carlo Magno fu una delle più grandi figure 'del Medio Evo, figura di generale e di uomo -pofitico, figura di amministratore, e di uno che, pur non essendo coltissimo, sentiva nonostante pr.ofondamente la coltura. Alla sua corte fiorirono letterati, come Alcuino, Paolo Diacono, ed altri. Ci fu una specie di università. E' un uomo completo più che complesso, perchè, oltrechè alla politica, oltrechè alle armi, oltr~chè alla coltura, badò a tutte le amR)inistrazioni e alla giustizia. Dove non andò, mandò ; e ci furono i missi dominici, fiduciari dell'imperatore, che si recavano in tutti i 1uoghi dell'impero a rendere giustizia, a vedere come amministravano i conti ed i marchesi, a controllare se le leggi erano seguite con principi civili e religiosi. Di qui l'alta fama che Carlo Magno ebbe in tutto il Medio Evo. ' ...

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