Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

PROF. ALBANO SORBELLÌ ... - DA MAOMETTO A CARLMOAGNO 'SERA DEL 20 GENNAIO 1925 . D . OPO che nel secolo V si ·furono distribuite le popolazio~i germaniche nei vari · luoghi dell'Italia e dell'Europa meridionale, parve che si venisse a stabilire un assetto quasi definitivo, che potesse condurre ad una sistemazione, ~tarei per dire, nazionale: c'era già un luogo quasi definitivo per i Franchi, per i Visigoti, per i Goti; ed i Longobardi eran qui, insieme cop i Gepidi e•gli Avari. A smantellare questa specie di assestamento, nel secolo VII e specialmente nel secolo VIII, venne un grande cataclisma (cosi si può appunto chiamare); sorsero cioè due imperi: l'impero dei Franchi, che ebbe per suo più alto rappresentante Carlo Magno, e l'impero degli Arabi, che ebbe come suo fondatore Maometto. Crollò dunqu~ tutta quella situazione che prima si intravvedeva, e si ritorriò daccapo, · ancora in una· costruzione nuova, che, .nell'illusione delle popolazioni che la formarono, doveva condurre molto innanzi, e che viceversa poi decadde e si snaturò, per migliorarsi più tardi con altre forme di reggimen~ocivile. E cominciamo dal primo, da Maometto. L'Arabia era il centro della vita dei Mussulmani: la regione era quasi abbandonata; tut- . to il centro e moltodel restante territoriofinquasi al mare, cosi dalla parte del mar Rosso come del Golfo Persico, era deserto. L'abitava una popolazione rozza che fino allora non aveva lasciato nessun monumento, e ~eppur fatto parlare di sè. Una popolazione noma·de, dedita alla pastorizia e ai trasporti ' delle derrate, dall'oriente- verso l'occidente. Questa popolazione d'un tratto assume un posto notevolissimo nella storia, non solamente nell'oriente, n:ia anche di tutta l'Europa meri.. dionale, e l'assume per merito d'un uomo in• signe, che è Maometto. · Maometto era ·nato da una famiglia ad- 1 detta al tempiò, q•uindivicina a quella costi.. tuzione religiosa che allora esisteva e alla quale anch'egli apparteneva. Nella sua chiaroveggenzar si senti presto chiamato ad alti destini, ma non aveva in sè e per sè una forza tate ·da poter esprimere l'animo suo e ' t 81aneo farlo prevalere se non in un cerchio ristretto di persone. Nella sua umile giovinezza conduceva al pascolo gli armenti, oppure accompagnava i trasporti che andavano dall'uno all'altro mare. E nelle lunghe ore di solitudine che gli procuravano le sue occupazioni, pensava dentro di sè i suoi fantasmi che poi ebbe la fortuna di veder realizzati. . Quando non fu più· costretto, per vivere, a lavorare tutto il giorno,. ma potè dedicare al suo sogno più tempo, e potè maturare questo suo progetto, allora parlò più sicuro, più deciso, e con una forza che pareva realmente infusa in lui, che gli fece dare il titolo di rappresentante- di Dio; e cosi appunto si chiamò. . . Egli fu ritenuto profeta e cominciò a svolgere le sue i~ee le quali erano tratte da molte parti, specialmente da quel fondo mistico che era in tutte le religioni orientali, e un pò da quella cultura ellenista che nell'Arabia e nei paesi vicini erasi lentamente affermata, e colla quale nori poteva non avete un contatto. Tutta questa varia cultura, questo vario pensiero, egli radunò in qualc~e cosa di pratico e visibile che potesse essere seguito dai suoi: e in ciò sta veramente il lato nuovo ' che è in Maometto, e dimostra l'ingegno altissimo di quest'uomo. Dovè combattere subito una grande battaglia: la battaglia contro la pluralità della venerazione divina. Egli era un monoteista, mentre la popolazione era politeista. Tuttavia, tradizionalmente,c'era un centro religioso solo, la Mecca,.e c'era un ideale tangibile, la gran ·pietra nera dentro al tempio della Mecca. Ma poi, attorno a questa pietra nera, erano stati collocati altri idoli ; e tutte le persone che accorrevano alla Mecca portavano, insieme al gran rispetto verso questa idea generatrice, u11'ugualeo minore o sia pur piccola devozione verso altri idoli che attorno a questa gran pietra nera eran stati disposti. Egli disse : Questo non va : bisogna distruggere per ricostruire. Senonchè i sacerdoti della Mecca quando videro che egli, in certo modo, scalzava quelle ,, '

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