I e A sAL·Ee e H I o -··poLo N IA Uno dei miei più singolari viaggi fu quello che dal nobile centro di Casalecchio di Reno a quelli alquanto più celebri ma tra noi men noti di Varsavia, Nowo Georgewsk e Leopoli, mi tenne in treno quasi consecutivamente per dieci giorni. · Eppure se oggi, epoca ahimè già tanto normale, ' . Carso, le mie veterane cassette, e la mia incoreggi- , bile brama di migrare. Il ricordo recente di un altro viaggio dalla Baviera in Italia liberato dalla prigionia, mi dava un senso acre di soddisfazione, di intima vendetta legittima. Assaporavo il compenso del destino che, dopo il lungo avvilimento. mi concedeva ora di ripenso a quella decade che __ , ---------------·---·~-='.~ :-- far da guardiano a chi aveva subito la stessa mia sorte. allora mi parve di passione, non ne ricordo che i lati piacevoli e interessanti : come tutte le stramberie degli anni indimenticabili quando l'eccezione era la regola, che ora il fluire del tempo riveste d'un' aureola di nostalgica bellezza. *** Da qualche mese si era in pieno armistizio ; quel periodo, nè guerra, nè pace, nè carne, nè pesce offertoci dal serafico rammollito di Washington, che doveva prolungarsi per un anno in attesa dell' elaborato responso dei sofì di Versaglia. DopQ pazienti trattative . . . con 1 nuovi governi ex nef • In una sera primaverile di sei anni fa, il convoglio infrascato e imbandierato, .. gonfio del suo bestiame umano, iniziava il viaggio verso le misteriose terre che, durante quattro anni ci erano state precluse dalla barriera di fuoco e di morte . *** mici preoccupati, più che da questioni di sentimento, · VIENNA - LA CHIESA DEI BERNARDINI L' indomani apparver nella fresca luce il Piav ancora torbido fra la riviera disperata, e quindi i coli friulani da monte Cavali al poggio di San Daniele · sopra la placida brughier che fu già sonante di galop pi, di nitriti, del frullo d motori. Oltre Udine, rimon tando a modesta andatu1 dal numero di bocche da sfamare, incominciavano a partire da noi per far ritorno ai loro paesi, i prigionieri : le prede umane della guerra. Prime fra gli altri, privilegiat~ dalla sorte che per lo smembramento dell'Austria aveva cangiato la loro nazionalità mutandoli in alleati, partivano a scaglioni le truppe galiziane dell' ex impero, divenute polacche. Dal campo di concentramento di Pontecchio si era formato un grosso nucleo, un migliaio tra ufficiali e soldati, che riunitosi alla stazioncina di Casalecchio sotto il colle della Guardia, aveva gioiosamento preso posto ·in un treno militare adibito al loro trasporto. lo ero comandato, con un drappello armato di fanti, alla loro custodia e alla loro cura. Portavo meco, memore dei viagg~ di guerra, il mio vecchio attendente del la vallata carnica, il volt della ·guerra riaffiorò negli ospedaletti abbandona tuttavia crociati di rosso con la dicitura tedèsca sovra posta ali' italiana, in un parco di barche austriac in sfacelo, nelle innumerevoli baracche disfatte, immob in un• atmosfera di putredine e di tristezza. Il tempo fluiva lento per i rimpatriandi, che pa vano non vedere nulla, assorti nel pensiero e nel de derio del domani. Ma pur venne la sera, con la mal" conica oscurità delle montagne di confine che danno chi viaggia, il senso dell'infinito. Il treno saliva soffian sollevando lacrime e speranze tra la nebbietta verdogn, dei monti, ove si distipguevano sagome di Cristi, st -cionate su spallette di velluto; e la stazione di MJ borghetto, e la conca di Tarvisio stellata di lampa , sotto la luna di latta dorata sospesa tra le guglie monta - 30 - Biblioteca Gino Bianc
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