Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

Uno di quegli ordini di molte parole, ma alquanto vaghi che, chi è stato lassù, sa ormai come suonino .... Un plotone della mia compagnia, a piedi scalzi, avrebbe dovuto _nella notte, col solo pugnale e le bombe a mano, far saltare il presidio austriaco che si annidava sul cocuzzolo del Colbricon e o trucidarlo sul posto o farlo prigioniero. Tu dirai : « Ecco un' operazione che mai e poi ..mai sarà affidata a te ». Infatti, per quel colpo di mano, erano necessarii un comandante audace, e soldati più audaci ancora.... Ebbene, ti meravigli~ Il mag- ,. giore manda a chia • mare propno me per quell'operazione I Non credeva forse alla riu... scita del colpo di mano • e c1 sprecava apposta . il plotone e l'ufficiale meno in gambe per liberarsene ~ O ci credeva e sperava che il pericolo gravissimo infondesse a me e ai soldati la virtù che ci mancava ? ,lo non te lo so dire. Il maggiore mi chiama e non pro ... nuncia una parola sulla mia pigrizia e debo- , lezza : nè vede nel mio sguardo l'ansia tremenda che mi soffoca e, davanti a lui, mi toglie il respiro .... Mi legge a voce alta I' ordine di operazione ; fa chiamare una squadra perchè scenda a provvedersi di bombe e di scatolette di carne ; mi traccia uno schizzo della posizione nemica ; e infine mi raccomanda : « Le bombe gliele dò per la seconda fase della battaglia ; nel caso che la truppa nemica incavernata e fresca contrattacchi ; ma la conquista della posizione, se ne ricordi, la conquista della posizione deve essere fatta con questo .... » E tocca con la mano nervosa la lama di un pugnale ... . « Pugnale tra i denti, - riprende - come i corsari dei libri di viaggi e, appena sul cocuzzolo, pugnalare. Arma bianca, e basta. Se lei riesce a sopraffare la difesa senza bombe, ha due vantaggi ; primo : le mancherà il contrattacco ; secondo : avrà tempo di rafforsarsi prima che l' artiglieria nemica le bruci la terra sotto i piedi ». Finito di parlare, mi guarda fisso per alcuni minuti: come aspettando eh' io parli. Ma io mi alzo, mi metto sull' attenti, mormoro : « Comanda altro ? » • « Si ricordi del pugnale ! - egli ripete. - E persuada i suoi uomini che una sola arma (le bombe, come se non ci fossero) bisogna usare : « la bianca ». Faccio un si colla testa ; ma non mi muovo. Perchè non mi muovevo ? lo non lo so ; ma la mia mente s'era come incagliata su quella parola detta eripetuta: arma bianca . E pensavo: « ha ragione, il maggiore. Anche a me, l'arma bianca pare la migliore ». « Ci siamo intesi ? » ripete intanto il maggiore, con un gesto che pareva ed era certo di congedo. Ed io, ecco, rispondo; ma ridendo, rispondo: e con un sorriso che sento franco, sicuro, non mio : « La mia » opinione è anche la sua. Si, siamo d' accordo. «Vada dunque • a preparare ogni cosa )). E mi volta le spalle. Giro anch'io sui talloni ; e quel • • • • sorriso intanto m1 ·s1 rafforza~e non lo sento, è solo delle labbra. lo sono allegro ; io ho voglia di scherzare. « Tu hai il pugnale ? - dico al mio attendente - un calabrese anche lui, ' che mi guardava come intontito. « Eccolo, signor tenente ». « E.... taglia ? » quel ragazzo 'ride : è un rasoio, guardi ». E me lo passa sulle dita. lmboc ... chiamo il camminamento ; ci avviamo. lo guardavo il pugnale ; lo toccavo, poi tiravo il braccio del mio soldato che mi camminava davanti: << Pollino - gli dico - ma lo sai che sarà una bella festa ? » Ma Pollino mi guardava stupito : come se non mi riconoscesse. « Ebbene si può sapere perchè mi guardi come uno stupido? ». E senza aspettare risposta, lo sorpasso e corro a raggiungere il mio plotone. Che cosa - 25 - Biblioteca Gino Bi neo .

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