Vita Nova - anno I - n. 3 - 15 aprile 1925

I scienza morale questo astratto concetto di una scienza che sia uguale per tutti è un assurdo. Ognuno ha la sua scienza con la sua fede religiosa, con la sua fede politica, con la sua concezione della vita, con un concetto del mondo che è il suo mondo, come l'uomo che ha un cuore, un'anima, una strada innanzi a se che è la sola strada in cui egli consente di camminare, in cui può camminare durante la sua vita. Noi siamo fascisti e sentiamo la necessità di avere delle scienze morali che stano le nostre scienze morali, animate dal nostro spirito ; scienze rinnovate alla sorgente, rinfret I te a fare tra i diversi indirizzi attraverso tato na ura men . 1. 1.b nte si svolge la libera attività dello 1 qua 1 1 erame spirito. _ . . . . Questo è quello di cm noi abbiamo bisogno ,. , Nel campo dell'arte sono state prese deliberazioni di enorme importanza. La istituzione èlella Camera delle Arti che deve tutelare gli interessi morali e mat~riali degli artisti; l' invocata espansione della produzione intellettuale italiana ; la valorizzazione della arte nostra; la istituzione di centri culturali italiani • fra i nostri connazionali ali' estero, sono tutte maniGIUSEPPE BRUNA TTI F. T. MARINETTI ANTONIO BELTRAMELLI scate, rinvigorite, ringiovanite, rifatte alla sorgente pura della nostra fede. . Noi perciò dobbiamo fare l'Università fascista, che non sia fasci sta perchè sta in questa magnifica sede che l' amico Arpinati ha approntato alla vita dello spirito fascista ; perchè vi insegnino professori che abbiano tutti la loro brava tessera, che aspirino più o meno tutti, a breve o a lunga scadenza di andare in Parlamento o in Senato, ma che siano fascisti nell'animo, che questa loro fede, che queste loro idealità, questo loro modo di concepire tutta la vita e di tutto il mondo, sia l' aria stessa che essi respirano, sia la loro stessa natura, sia la loro mentalità la quale necessariamente perciò si dovrà rispecchiare in tutte le loro concezioni, in tutte le loro tendenze, in tutte le loro dottrine nella scelta che ogni uomo che pensa è por· Biblioteca Gino Bianco festazioni che fanno rilevare l' interesse che il convegno culturale ha inteso rivolgere agli artisti e alla arte italiana. « Noi siamo - ha detto Marinetti in proposito I - la generazione dei costruttori che col lavoro e con la disciplina del braccio .e intellettuale vogliono raggiungere il punto estremo, la meta agognata della grandezza della nazione di domani, la quale sarà la nazione di tutti i produttori e non dei parassiti. « Il fascismo dunque deve escludere ogni pedan~ teria, ogni erudizione, ogni culturalismo rancido. Possiede in sè un vigore inesauribile. Ha già inventato, inventerà, deve inventare. Tutto l'appoggio· dunque ali' arte ed agli artisti. La questione economica del dopo guerra opprime tutte le classi sociali, ma schiac~ eia e uccide gli artisti. Intervenga dunque il governo 10 -

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