Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

- 15 - · che l'impero era sovrano o che il papato godev-a di una sovranità sopra quasi tutti gli stati del mondo. Cadu1o questo concetto gerarchico, la sovranità tra eguali non può significare altro che indipendenza e quindi lo Stato sovrano non lo possiamo concepire che in questa guisa; quello stafo che per porre in essere un· atto di volontà internazionalè non ha bisognò della integrazione di volontà altrui. In contrapposto diremo semi-sovrano quello Stato la cui volontà ha bisogno del con- ··corso altrui per essere internazionalmente operativa. · In questi termini possiamo distinguere da un lato una ·serie di stati sovrani, e da un altro un certo numero di Stati semi-sovrani e le forme della semi-sovranità più comuni sono quelle del vassallaggio, del protettorato, della neutralizzazione, e dell'appartenenza ad uno Stato composto. Ne tocco brevissimamente. Il tipo del vassallaggio pareva completamente sorpassato perchè si riferisce a conce- . zioni medioevali, che ormai sono s~ente. Quando il sultano aveva concesso qualche autonomia a provincie cristiane, (da principio con atti di puro d'iritto interno) e poi più tardi per intervento degli Stati europei, s'era avuta quella situazione intermedia (Parigi 1856, Berlino 1878) che atttibuiva agli stati danubiani una sovranità limitata, si poteva appunto parlare di va~sallaggio, cioè di una di pendenza fino ad un certo punto~ Si trattava_ in sostanza di una autonomia gradualmente più larga garantita dagli stati europei. In situazione analoga si trovaroi:o gli Stati barbareschi (l'Egitto, il Marocco, l'Algeria e la Tunisia), ma tutte, queste fo1me sono oggi sparite per ragioni diverse. Però c'è qualche cosa che vi somiglia e che è modernissimo; voglio alludere alla con- .dizione dei domini inglesi, condizione curiosissima, che sotto çerti aspetti rammenta l'antico rapporto di vassal1aggio. · Dapprincipio essi erano semplici colonie, ossia non uscivano dalla sfera del diritto interno; poi, a poco a poco, sono sorti dei parlamenti, che hanno acquistato il potere di - legiferare, almeno in alcune materie e questo potere è andato aumentando sempre più. Ora poi sotto un certo punto di vista questi domini figurano come Stati indipendenti, tanto è vero che conchiudono certi trattati, hanno fat_tofa guerra e sono comparsi come potenze firmatarie della grande pace (trattato di Versailles) e anzi figurano nel primo gru~po dei membri fondatori della Società delle 1'azioni. . -- .. Bibliot ca P~rò conservano vincoli di dipendenza coll'im.. pero Britannico, quindi alcuni atti internazionali non possono compierli senza ìl consenso dell'Inghilterra. Per effetto. del patto della Società delle Nazioni, per lo meno rispetto agli Stati che compongono questa Società, debbono certo considerarsi come stati sovrani, onde c'è la possibilità giuridica (non dirò politica) che il rappresentante del Canadà, per esempio, voti contro il rappresentante inglfse. Gli stessi scrittori britannic~ sono un pò imbarazzati a fissare la posiiione di questi domini tanto che recentissimamente i'l Hall (nella ottava edizione della sua opera classica ora comparsa a cura di Higgins) si limita a dire ch'essi hanno acquistata una tal quale personalità internazionale, ma non si sa bene in quale misura. Ciò che impedisce di riconoscerli come pienamente· sovrani, riel sen-so che noi abbiamo dato a questa qualifica, è--il fatto che, quantunque essi debbano essere consultati nelle materie di pr_imari'aimportanza, tuttavia la sola Inghilterra agisce per l'i~tero Impero di cui f ssi fanno parte. · L'altro tipo di semi sovranità è il protettorato, che è dato da un rapporto originario di convenzione per il quale il pròtetto fa getto di una larga parte delJa propria attività giuridica internazicna1e a f ~ vore del protettore. Il grado massimo a vantaggio del protettore si ha quando questi assume la rappresentanza generale del pro1et1o,vale a· dire quando il protetto non può fare atti ·internazionali se non per mezzo del protettore. Di esempi di protettorato mi limito qui a ricordare quello della -Tunisia che è stato tanto doloroso per noi ed ha tuttora s~ gravi conseguenze politiche. Poichè politicàmente non deve dimenticarsi che la protezione é un P,uro eufemismo sembrando quas.i (he sia un sacrificio da parte del protettore, mentre è tutto il contrario ed è sempre imposta dagli s1ati p~ù forti su i più .d. ebo Ii. Giuridicamentè abbiamo una diminuzione . di"capacità nel protetto, .pérchè il' protetto tion può porre in essere una volontà internazionale, almeno per certi atti, senza la volontà ·del protettore. · Altro tipo di sovranità limitata è dato dalla neutralizzazione, che non bisogna confondere colla neutralità, perchè qualunque Stato diventa . neutrale quando, scoppiando una .guerra fra altri, esso volontariamente si astiene dal pren~ dervi parte; e tale sua vo]ontaria astensione, prodotto· di giudizio insindacabile; è appunto un ·attributo di sovranità. La neutraliz.zazionetoglie tale libertà, ossia • f

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