Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

recarsi ovunque loro venisse segnalata la presenza di un gruppo oppure di un « isolato ». Il capitano Magnoni, quegli che sostituì il capi- ~ tano Sala ammalato, ha tracciato alcune note di viaggio dalle quali togliamo questa che segue la carovana nell'ultima fase del lunghissimo viaggio. Porto XVI, 20 gennaio. - << Dopo tanto correre, interrogare, annotare ; dopo tanto per.egrinare per '' cafezaes , , , sostando porta per porta davanti a quelle lunghe caratteristiche teorie di case coloniche - or solide e linde, or... non proprio tali - disposte in linea di fronte ai cafeazeas immensi come dei soldatini pronti ali' assalto di una trincea ; dopo notti insonni tra scorse attraverso estese zone di bosco vergine, che solo la vaporiera ha osato squarciare - siamò giùnti al termine di questo gigantesco nastro di ferro che è la ferrovia Sorocabana ». « di quel gigante che è l'avvocato Foresti mi si cercava per prender posto su di una " Ford ,, e andare colla comitiva a Porto Tibiricà, da dove, più tardi, con una Lancia avremmo proseguito per il Matto Grosso ». « Il quadro che mi si presenta agli occhi non appena ~cendo dal treno, mi sorprende. Sono nel bel mezzo di un accampamento 'militare: Il comméndatore Mastro~ mattei è circondato da ufficiali superiori. - Si proteggono i confini· dello Stato da eventuali assalti di rivoluzionari.· .. Le presentazioni ., sono rapide. Il c~mandante ci ha concessi i mezzi di traspo.-to per tradurre in realtà il nostro desiderio ; saremo . tra qualche ora sul suolo - del Matto Grosso che già scorgiamo di là dal fiume; . una immensa striscia di verde scuro che si profila oltre i millecinquecento metri del Rio Paranà senza la benchè minima traccia di una casa >>. « V enti minuti di tragitto ci trasporta no tutti a • Porto Tibiricà. Scambiamo qualche parola con alcuni borghesi » • « Si parla naturalmente, della loro vita, del loro lavoro. Qui, quasi isolati dal mondo, essi non si occupano di altro che del transito dei « L' ultima stazione è Presidente Epitacio, e vi siamo giunti stamane. A pochi metri da noi e' è il fiume : quel colosso di Rio Paranà che le sue acque porta fino alla capitale argentina e poscia le dona a I IL PRIMO CANOTTO« LANCIA» SUL PARANÀ bovini, si nutrono di pesca. mare. Più in là, verso sud circa otto miglia, v' è Porto Tibiricà la cui esistenza risale a molti anni addietro ; posto di transito delle formidabili mandre di bovini provenienti dal Matto Grosso e dirette al nostro Stato. Un'ora circa, prima di arrivare al punto terminale della ferrovia, il nostro convoglio ha fatto una inaspettata sosta. Il perchè ce lo spiega Giuseppe Giorgi. - Vi giungeremo col caldo - dice - · perchè col caldo non troveremo tante zanzare ; le zanzare sono numerose e... come ovunque, moleste e pericolose. Già : le zanzare quando fa caldo si ritirano dalla circolazione ; dormono ; ed io devo avere affinità con esse, poichè, all-0rchè giungemmo a Presidente Epitacio (e che caldo faceva !) ero, in braccia a Morfeo. Mi sono svegliato solo quando, udito il richiamo vivace Gli abitanti di Tibiricà non superano di certo il centinaio, almeno a giudicare da quelli che ho potuto vedere nella breve sosta. Donne pochissime, e non certo tutte ... seducenti. Poche case e baracche. Il tenente Manuel ci offre del "chà matte,, produzione del Matto Grosso. E poi ci accompagna al porto ove ci attende l'imbarcazione mandata dal . coma~dante del distaccamento. Nel .camm~no, passiamo innanzi ad un piccolo cimitero, con sette sepolture di militari : tre affogati e quattra vittime della malaria ,>. « Una minuscola Lancia che la Camera municipale di San Paulo ha mandato iin quassù nello scorso agosto a disposizione delle truppe che presi- - diano Porto Tibiricà, ci trasporta sul Rio Pardo, il magnifico affluente del Rio Paranà che sbocca pre- ·- 26 Biblioteca· Gino Bianco

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