- . LA ROCCA .DELLECAMINATEAl viaggiatore che percorre il tratto della linea adriatica tra Forli e Forlimpopoli, la Rocca delle Caminate appare dall• alt~· del monte sopra cui è costruita piena di fascino e circondata dal mistero. Sola domina sulle campagne circostanti : braccio teso dagli uomini in atto di sfida verso il cielo. Se vi sembra vicina, se pare che vi voglia invitare a salire fin lassù, seguendovi con insistenza per alcuni chilometri di viaggio, ancora molta strada dovete percorrere prima di giungere al castello, che è tra i più famosi di Romagna. Da Dovia vi si sale per quattro chilometri di sentiero, chiuso tra due alte siepi,. che leniscono gli ardori del solleone di estate ·e smorzano la furia della tramontana d' inverno. • ,. Nel 1213, poichè gli imperiali avevano distrutto il castello, cacciatone i signori, i forlivesi « nel durare del Ia pace » che segui la lotta contro i faentini (una di quelle lotte feroci tra Comune e Comune, generate dall· odio di famiglie rivali, . gelose della propria potenza e avide di maggior dominio, e! che formano la caratteristica principale della vita politica del due e del trecento) « terminarono di ristorare, anzi riedificare le · Caminale, terra nobile sui monti di Fori{, distrutta quando i Be/monti, nobili del dislrello furono dagli imperiali espulsi: fabbricarono pure il castello di Melidonio o Me/dolo », r odierna Mel- · dola. Cosi il Bonoli. Ho voluto accennare alla costruzione del castello di Meldola perchè lo in- . contreremo ancora 1n questa rapida corsa luogo la storia delle Caminate. Quantunque molti abbiano tentato di stabilire con certezza r epoca in cui ra rocca fu costruita, non se ne possono seguire le vicende se non a cominciare dal secolo Xlii. Prima d• allora vi regna ancora intorno la nebbia: come la polvere che nasconde ed altera il colore delle cose a lungo ricoperte. Sembra quasi che si sia stabilito un rapporto tra la scarsità delle notizie IL MASCHIO DELLA ROCCA I forlivesi « spianarono » una seconda volta il propugnacolo della rocca nel 1236 per vendetta delle offese ricevute da Rinaldo di Belmonte, che riuscì a ricuperare il fortilizio nel 1248: nel periodo in cui i bolognesi, ~dopo la cattura di Re Enzo, che militava nel1' esercito di Modena, si ropiù antiche e r esigua mole dei ruderi che rimangono oggi del maniero, più volte distrutto e altrettante volte ricostruito. Tuttavia il Vecchiazzani ci racconta di un Guido delle Caminate vissuto, intorno al 900 ed il Rosetti · crede che la Rocca si~ stata costruita nel -113 7 da Ricciardello, barone di Beaumont, discèndente dai Reali di Francia e capostipite di quella famiglia Belmonte che emigrò, dividendosi, parte a Forlimpopoli e parte a Rimini, dove più tardi si fece amica dei Malatesta. vesciano contro i Ghibellini di Romagna, i quali, battuti, furono espulsi come traditori dalle proprie città. . Però il castello era « sfasciato » e RinalQo lo dovè ricostruire,. sperando di tener fermo il dominio in quella terra, che un tempo era stato feudo:degli • • avi SUOI. Il dominio infatti fu saldo abbastanza, se dobbiamo credere al Bonoli. Nel 1387 Giovanni Ordelaflì, capitano di ventura al servizio di Antonio della Scala, tentò invano di prendere la Rocca d~assalto, riportando nella mischia una leggera f erità. - 19 - Biblioteca Gino Bianco • •
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