Vita Nova - anno I - n. 2 - 31 marzo 1925

, - Quale fatto, Eccellenza? Stanotte, mi trovavo col mio sposo alla Taverna l della Croce quando è giunto - Messer Grande - coi suoi uomini, e, in nome dell'Eccellentissimo Consiglio dei Dieci, ha portato via mio marito. Non so altro. E a voi è stato fatto torto ? Nessuno. M'hanno accompagnata fino a casa . . E ali' Osteria delle due spade - scattò il ciabattino chi è andato? Mi o T;;> - AH' Osteria delle due ·spade? - chiese la donna per prender tempo a riflettere - . M'hanno condotto quei signori perchè avevano fame: io ho assistito· alla cena, e subito dopo sono stata accompagnata a casa. - Vedete? - concluse il Magistrato rivolto al Bragadin ' come vi abbiamo detto. E uno scherzo. Forse, sie,te geloso, e, gelosia... Ah I Ah .I Scherzi di carnevale ! Ma il ciabattino scattò come una furia. . La cosa sta per punirvi della ' - Oh, no I Oh, no I Oh, no ! Eccellenza ! Non è p~Ù la stessa cosa ! E mutato tutto ! Perdonatemi, Eccellenza ; ma la faccenda cambia ancora aspetto I Che diamine I Mia moglie~ bella e fresca, disprezzata in tal modo da un patrizio Veneziano? Ah, I Eccellenza ! Vi domando mille volte perdono, ma sono a ' ·chieder riparazione! donare! Eh, si I E un torto troppo gravè I Non posso più perIl Magistrato lo guardò, esterrefatto. - Un torto? Ma cosa dite? Non avete udito il racconto di vostra moglie? - Appunto perchè l'ho udito, Eccellenza! Vi pare? Domando riparazione! Non posso ri- , nunziarvi ! E un torto· troppo grave I - Ma cosa dite ? Di che torto parlate ? Quale riparazione potete esigere da questo gentiluomo che ... ? - Quale riparazione? Ma che si degni, Eccellenza ! s·blioteca Gino Bianco . - 17 I •

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