Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

Per dirgli ciò che sapeva, ormai, ma che pure si ostinava a non credere, soffrendo della sua stessa ostinazione. Poi la strada si fece deserta. Nel bosco. tacquero i piccoli uccelli della sera ; gli uccelli della notte, irnvece, presero a chiamarsi con voce più sicura, uno vicino, uno lontano, uno lontani-ss.imo. La tenebra avvolse tutte le ' -cose, tutto il quieto paese stretto fra la Serra, le alte mon~ ta gne e le giogaie basse, avvolse tutto del suo velo nero impenetrabile, trapu,nto qua e là di radi bagliori. D'un tratto venne il rum•ore d'un cale8sino roteante su ·=· 23 BibliotecaGino Bianco la strada sassosa e il itrotto d'un c~vallo. Il avvicinò, si fermò a dieci passi da Andrea ; uomini ; uno saltò giù e disse: Grazie' infinite. Buona notte. calessino si portava due Andrea d'un balzo fu in piedi; non gli era rimasta nelle vene una goccia di sangue che non fosse imbestiato. Il calessino ripàrtì di corsa. Marco Ciani scavalcò il muretto, entrò nella s•iepe, venne a cozzare contro An~ drea, e l'urto fu così violento che il giovinotto ruzzolò sull'erba. • ••• •

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