Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

• immeritato silenzio), e che la spesa era salita alla cifra, in allora m~lto cospicua, di ottomila ducati. I bravi cost~uttori si cbiamavan mastro Gilio o Ziho di Battista Mon tanari muratore ma~stro Pellegrino di Giacomo di Maglia-. trici: agrimens~re e carpentiefe, ·maestro Pellegrino fale : gname, maestro Andrea di Merico carpentiere. Eran' s tati chiamati a dirigere la costruzione - osserva il do cumento -- come uomini praticissimi d'architettura il Mo ntanari e un secondo che, purtroppo, non -è ricordato. Non deve far troppa meraviglia quel nome, o,gg1riserbato a . ·.f ntesi a un muro dello stesso palazzo, una queshone r1 ere . . , . . . G' ni da Siena e N 1colo da Castel d1 certi maestri 1ovan . . . d- • B . . t ~ di' un Giovanni d,1 Guido maestro dr e ritti mura ori, . l h Co dop o sono pur chiamati probi e famosi egname c e po - . e pur non pare che avessero preso parte alla zngegnert, s f bb . Intanto apprendemmo, da altra fonte, che mae- a, nca. I .. G . 1· d' B tt1'staaveva lavorato a costrurre a v1cma stro 1g 10 1 a , I . d h' delJa Madonna di GalJ.iera. E, benohe egg1a ra c 1esa · .. questa volta non• sia riportato, per qu:ella poca pr~c1s 1one dei nomi che è anche caratteristic:1 di quel tempo, il n ome SALONE o·ELL' UNIVERSITÀ più moìlesti artigiani,. di muratore· dato al l\.1ontanari. In tal mod~ .ven.ivanochiàmati allora anche i maggiori arc hitetti. Il Montanari fu verosimilmente l'ideatore dell' e di- · . ' ficio,, bènchè prove non vi siano. Nel Quattrocento non di raro il çapo mastro, su uno·schizzo rudi-mentale di un arc hitetto o a •idea propria, ispirandosi a costruzioni nello stile di modf;l, :inaizàva l'edificio, che, a cose fatte, ci presenta va quasi s~mpre severo, piacevole, eleg,~nte._Il che non to glie che un· e~ame attento riveli qualche volta, a tradire l ' assenza dell'artista architetto; incongruenze bizzarr~~ · Una sentenza del 19 dicembre 1503, che rintracciai fra quelle carte riicordate, fa il nome, per esempio, quali periti per \ . , di famiglia, abbia·mo ragione di credere che fosse pro prio - - il nostro Montanari. La ripetizione nel palazzo dei Gh isilardi dell'originale coronamento della facciata della chiesa, - . l'analogia nella for•ma✓allungata delle :finest~e, i rapporti ge- , . nerali, pur tenendo conto d~l -è:liversocar&ttere delle due co- . , struzioni, contribuiscono a farlo credere~ tél!nto;più ch e lo stesso Bartolomeo Ghisilardi aveva-i'appresènt~to i deputali . . . della Compagnia dei poveri Verg:Ognqsi~-proprietari d ella -chiesa-edel vicino t'itiro. ~~r complet~iè 110· ~o' la storia degli edifici vicini già di quella Compagnia - storia conn essa per vice_ndee per ,arte ispiratrlce a quella del palazzo dei Ghisilardi - aggiungeremo ,che nel 1 5 1 O un maestro Do- ••• • 12 ·=· Biblio ca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==