Vita Nova - anno I - n. 1 - 15 marzo 1925

. . • - • , • • t \ - Diritto Internazionale • I PROF. SCIPIONE GEMMA • • , .. J ' . LA NATlJRADEL DlRITTO E DELLASOCIETA-I'NTERNAZIONALE • SERA DEL 13 _DICEMBRE1924 \ . 'J NIZIO il mio corso senta preamboli. · . - Il diritto ivternazionale moderno è un • mia legge fisìca sparisce. Non così nei fenomeni morali). - prodotto essenzialmente stori-co. Essere un pro- Dunque fatti di violazione di diritto internazionale, che_ pur si vedono spess<1,rion si possono ,.portare, come una peculiç:trità esclu·sivamente sua. dotto storico signific·a non essere un prodotto òi fantasia: e ii:isisto n1olto sopra .questa pro- ·posizione fondamentale. - . ' Vi insisto perchè .essersi figurato, almeno dal grosso pubblico~ un diritto internazionale ·di fantasia, un diritto che nella realtà non e- :siste, è stata secondo me una delle maggiorj •cause della sua svalutazione. · _Io ricordo eh~ durante la guerra mi sqn sentito domandare, non senza una punta sot- . tile di ironia: che COSfi ci sta a fare il vostro diritto int~nazionale? A .che cosa serve? E in realta era parso che fosse venuto meno a ogni sua. promess~; onde da molti se n'era già proclamato il fallimento e si capiva che l'opinione generale riteneva che ben poco su di esso vi fosse ormai da contare.- . Però questa svalutazione, a mio avviso, posava sopr~ un equivoco, perchè, se si voleva parlare di. violazioni di diritto (e ce ne furono molte, specialmente da un gruppo di stati bei.:.· ligeranti) non si potevano certo mettere in dubbio ma si potevc\ osservare che. queste non· avvengono soltanto _nel campo •internazionale mentre le vediamo spesso anche nel diritto interno. Anzi è stato osservato che la possibilità della sua violazione è proprio uno dei · caratteri distintivi del diritto. 11diritto è legge morale in quanto attiene ai fenomeni dello spirito,. e, come ogni legge morale, r.là la possibilità di uria differenzazione fra l'essere é il dover essere. In una legge, nel s.enso in cui noi adoperiamo questa parola nelle scienze fisiche, l'essere si confonde col dover essere. (Quando io dico: l'acqua bolle a 100°. se mi si potesse provare che una volta sola non bolle a 100··la Bibli • . ' Oppure si è voluto parlare veramente di inesistenza o insufficenza di norme e allora si può facilmente osservare. eh~ era fallito soltanto ciò che in esso c'era di arb1trario e -di ' fantastico, mentre ciò che- rappresentava necessità reali si affermava anzi ancora durante il fragore delle armi con nuovo vig,ore. Torno al mio put;tto di partenza. Vorrei anche, sp~cialmente ai giovani che vedo quì, dare .un altro consiglio, che non riguarda soltanto il diritto internazionale: quello di non aspettare, da esso nè da altro ordinamento giuridico-politico, dei miracoli. Vorrei che fosse rigorosamente stràppato dalla mentalità nostra il miracolismo in ogni sua forma: è questo un consiglio• che può parere scettico ma non lo è~ od almeno si tratta di un salut'are scetticismo di •prevenzione che ne evita molti 'di _delusione. :__~ Dicevo dunque che il ·diritto internazionale lo dobbiamo considerare un prodotto esenzialmente storh..o, difatti esso è venuto a formarsi colla modernità e si riannoda a tutti quegli avvenimenti e a quei fatti, che quì vi illustra il collega Sorbelli, che contrad-distinguono il passaggio della vecchia società medioevale ~Ila società moderna, e poi contem-· poranea. . Certamente quando si entra nella modernita vediamo subito che i. poteri iperstatuali incominciano a declinare: ce n'erano due, il papato e l'impero ed erano i due fochi attorno ai quali si svolgeva la vita 1nondiale. Ci potevano essere delle preferenze a favore del- • . - t • • • f

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