Vita fraterna - anno IV - n. 5-6 - 15-30 marzo 1920

VlTA FRATEDA VJl riunite alcune mi ri.volsi direttamente a molti medici, spiegando indtividualmente ad ~uno quale era il nostro lavoro, quale la · nostra preparazione tecnica, quale il nostro ~norario e çuale la nostra classe sociale, pregandoli essi stessi di preparare I' accogtlienza nelle famiglie e di taJCcennare alla retribuzione. Di questo si.sterna mi .sono trovata sempre molto bene. I medici banno su- . bito accolto con entusiasrto la cosa ed hanno ricercato spessissimo k ill'fenniere, mostrando i molto soè-tli.sfatti i!ell'opera loro. L'µfficio è completamente gratuito. Quando ricevo la ch;amata~ mi informo: a) dell'indi-rizzo esatto del malato e <iella ·sua nazionalità; b) d'e.l genere di malattia; e) de! medi-co curante e della cura prescritta. Con questi dati sommari po so ceo-liere quale in,fermicra 1a più adat-ta per il compito, e cerco di seguirla nel uo lavoro, informandomi da lei tes a, dalla famiglia del malato e dal m~dico sull'andamento dell'assistenza, aiutandola nei casi in cui e sa incontri qualche difficoltà, o quando sorga qualche malinte o. In tre mesi di esperiel12ia, avendo già avuto circa 200 as istenze, posso dire che la cosa è bene impiantata e che il pubblico- capisce ed apprezza l'opera nostra, e che i medici Ja facilitano, pre entandoci iti modo 1usinghiero nelle famigl'ie. Un solo inconveniente io ebbi in una famiglia cbe mi richiese di~ettamente una infermiera. Data l'urgen7:a del caso, io ne man- _ dai una subito, senza iandare a pa-rlare P!ima -con la famiglia. La . Irvfermiera, molto fine e gentile, venne trattata in modo molto volgare, specialmente per la retribuzione, che trovarono· esagerata. L'Infermiera rima e fk,O-Uailmentela otte, perchè 1 ammalato" era gravissimo, ma mi avvertì subito per telefono. Io allora ianda:i a spiegare alla famiglia ,quale era la no tra prof~ ione, e -come, intendendo essa fosse ri pettata da tutti, non avr~i permes o alla signorina di continuare l'a i tenza in una ca a dove non i sapeva riéono cere ~l lavoro~ nè tratta-re coi dovuti riguardi, e che per . . lc,ro sarelbbe .stat~ meglio prendere una delle comuni donne dei b.assi servizi di 'Ospedale. Tutto que to io di si con ·molta franBiblioteca·GinoBianco

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