Vita fraterna - anno III - n. 22-24 - 30 nov.-15 dic. 1919

408 VITA FRATERNA rosa cavati di roves~io, e li ripieg·ano sommariamente, ammontkcil1~av.dolìne le ceste. La colonna :biancovestita s' ingrossa sempre, mentre il gruppo roseo, che dim:nuisce e s' impazienta., viene redarglli•to da i' inserviente Maria, che ha finito di mettere in ordine lo spogl'at>oio e i gabinetti e le scale el è venuta in giardino « a dare una .mano» a chi fa i preparativi. Ora è· lei che pettina furiosamente i b;mbi, 1 biancovestiti da le man: de la sigmorina Mal vasi, e,d interrompe le dispute che s'iniziano con un· ab.l'e manrovescio, precedutto e -seguito sempre da una occhiata circolare. « Fermi. Diritti, s:Ienzio. Silenzio;» - ripete continuamente Dei «·rosa» non i cura: sono così sporchi, che possono anche essere ma!educati. Ar'stocratica nei gusti, Maria suol disprezzare quest: straccioincelli, avendo servito in case signorili; e preso ivi, con l'amore di qùegli aspetti e di qucile abi-tudini, la persuasioqe · di essere una signora anche lei - si· sente tutf urw, ora che è tra i poveri, con que; sigrìori - che odiava tanto, qua.ndo, essendo fra di ess·, se ne sentiva molto lontana. La Direttrice, frattanto, ,è corsa dentro a contro!lare I' esecuzione dei suoi ordini: Lo spogliatoio, il refettorio, la guardaro,ba, la cucina, le scale, i g·ab:netti, il layatoi?, tutto brilla <l' :_nusato nitore. Giovanna, .pettinata e rivestita, a.veva chiuso la finestra -al suo i111namorato,credendo sempre d: udir le automobili - e si agg ·ra, toccando nn oggetto, rimovendone un altro, e rialza la tenda nei momenti, di tranquillità,. per incontrare, die'tro le finestre di fronte, l' occhiaita espressiva di Nanni, che da due ore, spolvera lo stesso angolo del salotto de la sua padrona. La cuoca, anch'essa in divisa di gala, dopo aver sfregato -e lavato ti,tta !a cucina., si tiene ora, per non insudiciarsi, a mezzo '\ metro dal pentolone de la minestra, e la r:mescola adagio, perchè qualche schizzo non abbia a. raggiungere il suo candore. . Ha messo nel pentolone tuitto il formaggjo e tutto il burro assegnato (accidenti a chi veniva a ingerirs: degli affari altru; !) perchè il signor Ministro sarebihe stato capace anche di_assagg:ar ta minestra e magari d_i ~rovarla insipida...... . Certo che il signor Ministro, a ca~a _sua, doveva mangiarne de la migliore! Ma allora, che facessero meno economie sul bilancio del Nido,, lesin,anrfo i vivei-i ai figli dei sol-dati. ( che era un,a vergogna!) e certo la, minestra _sarebbe stata migliore. Tutto questo, la cuoca Teresa pensava con· una sp~ci,e di aberrazione volontaria .de la m_ente, tanto per aver ragtone avendo BibliotecaGino Bianco

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