Vita fraterna - anno II - n. 19-22 - 15 nov.-15 dic. 1918

Anno II, N, 19-22 - 15 Novembre· 15 Dicembre 1918 Conto corr, colla Posta VITAFRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE SOMMARIO " Vittoria! ,, - Evviva l'Italia! - Manifesto del Comitato d'azione fra Mutilati Invalidi e Feriti di guerra di Milano per la vittoria -- Avanti! - A proposito di Croce Rossa e bambini - La saggezza d'una ignorante - Le infelicissime - " In omnia charitas ,, - I primi giorni di Trieste italiana - Lettere di Guerra e di Vittoria ~ Appunti - Conversazione (Parole della Direzione - Note di Amministrazione - Lettori e Lettrici). A B B O N A-M E N T 1 Ordinari ltalia L. 6. - Estero L. 7. So Sostenitori ,, ,, 10. -· ,, 15. - Gli abbonamenti sono solamente annui. Numero separato L. o. 3o - Arretrato L. o. 60 pei numeri doppi il pr~zzo è doppio Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. I.Jlld':1.,. Biblioteca Gino Bianco

I Vincitori ,lla come potremmo can'.are? 1-:' z1eilufo il momento del' premio. J1l a è ,•e1111toper 11oisoli. l'.'ssi 11011lo 11edra11110. !.e crrsc e fr fabbriche si 1,osso1w rirostruirc; la ca:::.:11olaca11cdlcrà i. can11011c. Jla chi potrà i·ifare 1111solo C',t0re d'uomo!' « O Signore. lascia che riapra,no gli occhi i nostri morti e ,·edano i! frutto del loro sacrificio! » ha detto il f a11te compagno. * * * nra110 i mig.'iori: quelli che si so110 più espos'i; quelli che co11fcssm·a11o t." id ca. ··h·rc/ic\ _.i•cinÒ morii loro.9 O saug11c frrcpcn;bile .clri ti potrà compc11sarè!' * * * Xoi clic /'ab.b.-amo assaggfr1ta. sappiam-o ros· era .la g11enp-. .\'011 altro che 911c/la·treme11da domaHc/a, che ,•iene sempre nel 11:0111c11,opcgg.·orc. c/1('. torna su! ciglio del fosso, che ti i11cal.ca 11rl 1111Mo nfaro: tocca a te; sci pronto fi110 a'!a 111orte. ita/ia110? J·fr.11110rispos.'o fi11chè 11011 li ha11110a1111ic11'a 1i. So110 loro i ·,"Ìllcitori d·cl/c b·att_ag/ie. Q11c/li clic non 'i.1Cdo110la 1•ittoria sono i ,·.'-11c.'tori. Xoi sia1110sof.a11to dcr;li sca111pati. * * * li ogni ·,•olla era la stc!sa ago11ia. li mi11i1110passo; che tn1,fa.cio11e . 1 Si abbraccia·,·a /'es.rema piega di :'erra come l'amata; e gl; alberi;, i pncsi dcl/' 11!-tima ora co111cc1 p11arda,·a110 i11ca11tati. 1 « tu non sai qncl che g-nadagni. mentre qucl 1o che ;;crcli è' sicu--o. So:o che ti l'Olti indietro e vedi la dcliz:c,a 1-:ta 1 » La f'i1ì 1111scra·:·i/a(cÙ1 ,\ ;,11r sc111;,rcla <'ifa. Biblioteca Gino Bianco

Milano- AnnoIl. 15Novembre- 15Dicembre1918- N.19- ??. VITA FRATERNA RIVISTA QUINDICl~ALE DI STUDIO E DI AZION~ .. ibun. &Muo orclinario~l. 6 Abbon.'ar,nuo11.0ltmlitorel. J.0 ~ ''VITTORIA! ,, DAL COMANDO SUPREMO (4 Novembr--e 1918). La .9ue·1•ra co·nt1•0 l'Austria-Ungheria, che sotto l'alta !JLiicla di S. M. il Re, .Duce Sup1"f•mo, l'Esercito italiano, i~- fcrior·e pet• numero e per mc1.zi, inhiò i.I 2'l maggio 1915 e r·on fede incrollabile e tenace valo1•e ('.o,n:dusse,· ininterrotta cd as:p1issima pel' 41 mesi, è "inta. ta !Jigantesca battaglia innaggiata il 24 deUo s.co1-so ot.- -l.obr•e ed alla crnale prendevano parte 51 divisioni italiane, ::; britanniche, 2 "t'rancesi, una cieco-slovacca· ed un, reggintento america.no contro_ 73 divisioni ausu-o~ungariche è finita. l,a fulminea, a11tlitissirna avanzata de·l 29• Cm•po d' A1•- 1m:ata su Tt-ento, sbal".rando le vie deHa dtirata alle a1'1n&te nemiche del 'frentino, tl>avolte ad occidente dalle b'Upjte del'la SeUima Armata e ad oriente da C(uelle della Plima, Sesta e Quar•ta, ha detet•minato ier·i lo sfacelo tota:le d~l fronte avve1-sa1•io. 0al Br-enta al To1•1•el'ir"r-esisl.ihile stando della Doci:ice- ~;ima, dell'Ottava, della Deeima · Ar•mata e deHe di-visi.on.i di e~wailel'fa, -1•icaccia semp1•e più indieti·o il nemico fuggente. Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA Nella 1>ia,nm·a A. R. il Duca d'Aosta avanza l'apidamente alla te La della sua i1witta Te:rza Armata, anelante Ili rit~1·11a1-e sulle po izioni che essa aveva già vitto1•iosamenle conquistate e che rnai aveva perduto. L'Esèrcito aiust1."0-unga1'ico è annientato: esso ha subito piei•tUte gl'avissime nell'ac.cainita 1•e.sistenza dei prinù giot,ni e nell'in eguime111to; ha perdute quaùtità ingentissime di. Jl13teriale di ogni sorta e presso che pee intero .i suoi magazzini e i depositi; ha lasciato finoea nelle nostre mani circa 300.000 prigionieri con interi statì maggiori e non meno di 5000 cannoni. I re ·ti di queUo che fu uno dei più potenti ernl'cili do! mando, risalgono in disordine e senza speranza le valli che. avevano disceso con ·oi·gogliosa icm•ezza. Dli\Z. novembre. r9r8. Evviva it Italia . gridia1nolo, forte, gridiamolo alto, e fu.tti. insieme, che paissi il gr:ido· come un tuono, e passi le Alpi e passi i m'alri, e tutti ci -entano, vicini e lontani, amici e nemici, fratelJ.i redenti, alleati, - e vinti! .Nol, ,ian10 stlati. i vincitori, - noi pri1ni; sappia<JI10lo I Sa[>- piamolo a. fondo, per gioia no.:.-tra.e nostro monito . . Quella grai1de cosa nurabil'e,. ~ui 1Ìon tutti credevano, - (ma rioi si, e quanto, invinci;bilmente !), - paisendo IS.tirana cosa e non di questo inondo, - o vile cosa soggetta at calcolo e a!lla più gr6.ssa. yiolenza., :- quella g,rand:e mirabi,le cosaJ, - grazia, invece, ai forti e ai ~enti, a.gld ardenti e agli infaticahiir4 ·- la Vittoria, - .ecco ob.~ il nostro soldato giovinetto im,pareggiab.ile l'ha raggiunta, l' h.a afferrata., e ne è, [)rima d'i ogni altro, i:! signore. Biblioteca Gino Bianco·

· '\'iTA FRATERNA .p•piamolo; e sappiamo c:o'6'è quie-ta vittoria. Vittoria·· della gi11.rntizira,ritto-ria che è liibeni.zio,ne · vittoria di fratellanza; non son parnle non &on parole! E no-i siamo stati i p~uni a vincere qu :sita vittoria. appiamolo a. nostra gioia e a nostro monito. iamo veramente noi i si-gnori _<leilavittO't'ia; sawiamoci f,orti., enti.amod, - e &a.remo f01·tissimi. Dove è da volere il nostro, voglia.molo,, non quasi accettandolo o chiedendolo in elemosina, ma fr.an-ohi e diretti_. per la giustizi.a e -per la fratellanza:; - dove è . da ri1mnciare, rinunciamo, non incerti ·é trascinati, ma skuri e quasi offrendo da signori quali, se ci sentiamo, siamo_. - iper la giustizia. :ancora per l:a. fratellanza:; non tradii.amo i fu-atelii per · paura. ma a lo,ro accon-iattno, con amore; non _siamo ostili ai vicini ')_}ermiseria ma benevollii siaJTllO, ·se ci sentiamo tanto ricchi-. Sa·ppiamocr ..capaci, sentia;moci, - e a,re_mo immensaurente. Quel che si è potutol. in questi tre anni e mezzo senza pa-ri, quel che si è -compiuto, se 1ascia..sse ancor d'ttbbio in qu,;.iouno, lo segue- . rebbe d-i miseria se11za pari. Sappiamo che iamo capa.ci cli essere forti e che siamo capaioi dii sa.cnfioa.,rci, che siamo capaci- cli com,- piiere il nostro db·ve-r-e, e ben oltre i linùti del noirmale, quasi d'i là d·el possibile s:ente:ndolo anicor dovere oltre quei limiti. Sappiamolo. - sappia.molo. be11e, perchè questo ci è conforto e stimolo. Stimolo impl-aicabile; che sie meno I.o compi-essiimo, ora,, se non affronta!Ssimo con altr-ett.anta. pot:eruza que....<:tacosa, J1on meno tr,e- 1 menda <lella gt!-erra, che è la pace, - se non lo sentiJs.simo, il nostro doverei, centupil'i-.cato, 01--a,- saremmo ·itt1d!eg:nidella vittoria, indegni diel nostro compito; della missione che Dio ha dato all'ItaJia in questo mon<lb. Sappiamolo a fond!o, sapp,iam() tutt-0 ciò che siignifica il nostro .gr.k~, mentr•e gri<Liamo CO!Il gioia profonda e osci,enza ardente: viva I' Italia ! M. C.A. Biblioteca Gino Bianco ··

'flTA FtlATERtU, Italiani! La Patria d-i...,·a.1i.1pa 1 giovi-11-efona. 1egfoia. ane.lante, veno i fl'rediesti.n.ati con.fini. Già Tt"entq e Trieste: Levano a lei l:e scarne bra:c· eia., Livide dclile i.nfra.nte catl€jn.e, g i o.echi c:he 1:nansero tutte t,e- loro •Iagi-ini:e. Dal~a Piazza di Trento Dante Al'ighiei-i c:hi_a.ma sè i,t ng·lio .dhe 11101·ì per non. 1nori.re, Cesa.re· Battisti, l'ann.unziatore infalli1>i1e· cJ.a;ljl.a Piazza. di Tt~ieste Giuseppe Verdi, spira la mefodii.a. trionfatle1 che solleva. l~ggiù, a. Pqla, ci:alta fossa deg i i,!Ilip'.ÌCcati,l cuore èroico di Nazario S.auro. O f.ede tenuta neU'om.bra, ribattezzata nel sangue, custod'.ita 1lclla. sventura come .rintatta spada n.e11.a gua.hta, ri.ful.sa ~m:e l'alt.a 1}ampadai de'l faro tra i: nembi matrosi ! Prima.vera fiorita chtei inJ- _porporò di ~011tà guerriera. 1e città dl'Italia ha dato i suoi _frutti d.'i g,loria. a questo autwmo fatale. E chi ctiecLette oltre og·m cabcolo fu i·l più veggente; e chù osò oFtre ogni cauta misura di eventi -fu U più savio; e fu iD più p1weu1te, o Ital,ia,, chi ti sejp,pe! tm'a1tit11!3nobile e· forte, paziente e tè11.aQt"1, l'an1md del tuo fa.ntJe nella trtn·· cea e ne11'assa.!to, l'anima d.etl.l.a tua donna rue!ila casa coi fa 1ci.ulli soli e ll!cl'J!'ospedale cogli uomin,i. infermi. Italiani! Noi siamo c1tt.adin.1e soldati d'i.t.na. nuova Europa e d'un'cpo.c;a nuova. L'opera nostra non sarà compiuta 1tei fatJti se non q_uando •t.a sparla dei. pqpoli titberatiori, ipronta a mutarsi in, fer.ro d''aratlro, sarà stata r'asse della bi.lancia nel'.lleman,i detta giustizia. L'opera nostra 11.on sarà compiuta negli, an.imi se non qua.ndJO _peT sa:ldiezza di disciplina, pet· coscienz:a dei compiti più vasti im,- . tninenti a un'Italia. più vasta, per acume di vigilanza e _vig·or di di-fesa contro ogni contaminazione àel passato e smfnuimento del·- . 'faivv~n~t'e, l:a. nostn:a vtjlontà, forza v~va dielt 1mondo che oontri- ~u.iao:noa innova.re., si mostl'Clrà bene tempraita sotto la legge austera del dCiVere. Per ciò eh.e fu fa.tto 1e p.iù per ciò c:h~ è da fare o ItaHani) Y.h,a IP Italia ! ' Biblioteca Gino Bianco

• VlTA Flli\1' .:RN'i\ Avanti. La luee ci ha ~I l>a.g-liati. Abbi-ai1n voluto 1 entra,r I ella fo:Ha per sentir la sc:01rfinat1te ipjena della cpmmozione nos.tra - una _ con ueUa d.i tutti g·li uomin•é, ;., grupp:i pe mond:o, radia 1ti ed asSOt'tÌ. Ab )i.aim voluto assa.1:>0ra're ·in ~.olitud'ri1 ,e il profondo tumul'to, riunire le fila ool miracolo, go- ·ctere l'infu1ita solennità del"'orn; abbi.amo adorato, [)ia,n.gendo, 'l'a, 111111.a. ma.ra vigliata. Abbiam sentito, noi. quale sì,a la fo:rz,a che guJida,. da secoli, per // ardue vi,e, i po,poli ai - mit-a'Co!i - : h s ess:a moveva la nostra ar-...,/ dente ansia, reg·gev-.i. l'intima certezz·a; 'a serenità al'L'attes;a, ba{- samo a,l!e ferite, stimolo aitl'angos,ci"<J.J.DuJ)i.tarnlmo · delle forze no.. &tre, dubitammo d:e!>Pora. Ml cui si s.arebbe riv·elata; non d'i Essa duihitammo mai : Es.sa fu pa.vicfu.mente chiamata 1!-a foJ·za dleDl.o - itle-ale -. Ci:oè deHa, giust:i.zia, cioè d!elQa y,e ·ità; Dio, dunque! Sentimino, noi, !'id.etl(tità dieHai vofo1tà ti~tra con la Sua: e fu p:rivile:gio. Che de.bit.o aibl)iamo ! • Ecco t'om trionfaJle. •' Non nn,;ttimo di rip o, non un itutu,;io ci è eone.esso. Fare, bisogna. Ancora, più che ma.i, 0011 senso erotico de!t:1a n:t:icess:itàl, ttdla. stessa vulontà che e.i sospinse. Nel matti1ri9., v)ol'ento o sottit~, stmz:iante, s.pronan.te, molte verità ci a,pp,a..rvern in pieno fulg·or . M-en,tr:e vive vive ci 1:,,alpita.no itt cuon•e traducian1JJ1lie iu fatti: fog·- gia;mo, mentre ancora rossa di v·aJI\[JQ è [:a v:11s.ta materia. Pu·r l' - in.timo - a...~etto di guerra trasformnarmo in- forza, febb-ri:le. Bisogn,a fare giu$izie: f1lettet'e ,egoismi; ,ron1,pe;1•e· c:o.t1JS:u1etudiit11~; dominare pa,Siio1m; in.staum're·; con quella tensione ca;Ltn~ e v-igi'11e, ·ferma ed agile, p1-ct)ria delitia forza. L'epopea non è finita: !:a, seconda fas.le è· ell)Ì<:a e m1a.g111ifica qua.nito la J_mtilia. Si.a.inoo.e degnii, ·da.S'Ct1nocl!te n'ha cosci-et1.za.' Tras-cinerènro cO!hre già nelila 1.>-tima i Biblioteca Gino Bianco

VITA FRt,;!'l:KA cicch:, ;;.1 !->Cet,i 1 ::.i, gCi io-1101·an1:i:vinceremo i vig•:·a chi, i de1inq11eT"ti gli i,gnad, pe forza di g'-u tiz'·a di ,·o :on~à c~'amo1·e. Per amore .lottammo. Le uau e e:onom1LC.11e,storiche. etniche, le 1-- gioni pa!,e_i, le ragì,oni igno\•e ·ci spinsero al nfli to: ma una che tu!tte ,e ,c.omp·ne11<:!Jeva,ci animò e ci cliircS)Se: i'amore ad una um.an,ità più alta. · · C<1mib;_ttemmo ,·errore de·! _frateHo, (scontanx:l,o i no :t1:i); wgn:ammo l!11 suo fil.'\'Yedimenm; piange.mm.o cli ,doverlo otrenere con mezzo ,·io.ente; senj:immo che i.l sangue e lQ sp.a imo i1ostri ci redim·eyano da quelli che gli infligge.-anw. Così irntes•ero i più cosc:enti eroi no. tri, i più illumirrati di\.1,t.1i. Furono, ì, degni, ire, o<lii: e.ffi:m1-i. QueLlo he e.i travag.1ia_ e ane:·ito di sincera pa.ce fraterna n,eJ ~ndo; è anelito ·d'a.mo!f'e. Rico,·diamo'.o: nw:,r~amom·e 'la coscienza. p:èr .le k>tte che anco.ra ci attJendono, che già .i i!rnizi:an-0.Non i11a1l.ziiiamobarriere t1·a noi; vi1Kiam.o lie grettezZ'e, le diffid<enze che iwa.,-idhoa'JJQla nostra vi' a cl'uomini e di _nazioni. Uniamo - turtte - le foze nel bene: - ri,oeÌ'.:hi.annoci - nel bene. Supc:riamo noi IS!tessi, !a cap.aic:ità notra, c011 •umi.le e i,cura coscienza che ;'opera <l,e1 frateHo vale, a;meno. l,a no :ira; che og11i si11èeiro die.sirl'.e1~io di hene, pur operante pe:r ,,ie contrarie a que~Je che 110:iS'COTig<irono, ha la su.a ragione cl'"e.ssere, ha il suo Y'aJore ne.! ,·a.sto edificio. Ricordiamo che a nes·suno è dato il priYiieg-io ;siupirenw clii possedere la Yerità, - tu'tta - la verità.; ma solo l,emb-i, o briciol,e di ,·erità &on conoe.ss·i n ciascun~; ·e fo se pur un atomo, anch-e quello dobbiamo rispettare. N011 èredia~o -che solo neHa Chi•e. a si operi i:l bene; non cr,ed:amo che solo foor della Chioe.rn ,j operi in li.berci; non crediamo che 11utt,a la ragion•:' o tutto il torto graYi su que ta o su q.uel~a categoria so.eia e. Non crediamo che un patriottismo gretto e chiuso in sè stesso e{"luch·. nè ris,pond'a. ai bisogni .della .nostra natura t)n:i,,ersaue. Non i1l1udii.amociche si possa p:ersegu.ir'e i<le;.:e nmano senza fede naziona:ie: - akuni ci-edettero irngenuament.e d? operare <l'rettamen·,e sulla società: dovettero ricreder i: racoog'lier:si i11 sè stessi, aippurarsi ed .affina,rs;i; tornarono poi al· compi1'o BibliotecaGino Bianco •

VIT.\ FR.\TRR:-1.\ 277 con altra e cacia amiamo ed elevi.amo la tra. nazione, t1iOlt1 . . . a scopo cf-etg·oimJO naziona:1.e, tna. pe:t~hè più puro fi.'01:todi vita entri neil'a 'mo 1ia ~ mondo. E' un aac:orato bi.sogno di ui11re l•e fonè, ora. Echeggi'a cou11signtificato S'Olle.nne te·lT'animo nostrn: Uniamoci. Hn.ia,m.ocì ! L'unione e l'a.more Ri7.1elano a-i popoli 1 Le vi del Signore. ·Ogmu.o di noi, di fro 1,e a:ll'ora nuova, 'ved'a., CO!ù occhio lii111pido da pas ion,e, se d!a.vv,ero. oggi at cora, potrebbe1·0 e ser utili gli stessi t tez:zi che ieri- 5-einbravan.o in.di-pe11.Sa!bi : senta quale teriribile 1•espo11sabiJii.tàincomba, oggi, a ohi es.a.s.peiia,s.se coscienze d:i i,lllg-Ìustizie a11Jche reali, 1 sgt'etolas.se la compagine mora:le, invece dli forzaire con genJet•dSe ed utili ru}leanze., con dediizione di vo on -' eroica l'avvento de]le giustizie. :fon perdiamo i!l senso delwa grand~zz>a che ora ci SiOvrasta e ci d'omina. Guard1ru1110per stupore ai destini della te -ra nostra. L'Italia è so·1J1Lrnta,quasi ,,-uo. trucigrado, a:lllia graroezza. Da .c e Dante la v,aticinò una, per linee ampi•e e it.a.lvolta oocure, per. co11n:essioni meravigliose e!ll'a s'è foggiata qt~e oggi Dio ,ce la oo. Siamone degni. Nella g'Ìoia dìel ,m>emviglioso disegno che i ·c.01nu)ie. non dim:enticlùamo ,]a sofferien.t,a .dei vi pi. Lo smi5.wrato Oll""'ogl.'ios'i spezza, e dev'essere strazio, più grave quanto p:iù giusto. Nai che 110n od~ammo 'e11tia.mo ,pur netH assoliu,to dovere d'essere iniesorabili, la pietà per :'im.n~en\so dolor-e .. Preghiamo perehè ess-i muoia.no oggi, per riviver d'omani, con 1iirn1.0va.ta. anima. Lotitammo ip,ur per ta difesa loro: giovi ad esSIÌ la 'sconfitta; gio'vi a noi la V'Ìttoria: possiamo. per v:.e diver nobilitati, collaborare serenamente in futuro nel mondi:>, era ·cun.o apiportando purificati suoi doni. Va be 1e; ma, e noi? . Ognu.no cJ!i 1101:, picicala, c:0sa, at91110 sperduto? A vai ti! BibliotecaGino Bianco

VITA FRAJ lrnNA « ,;,,,.xi.amo ia verità» a1mm.oniooe 'UTIO dei più e1'.iettiamici no1ri: ognuno· ip.er prn1prio conto, umi.Jmente, m.i fe.rvidamente, c·o1nnnqne ,c.o:siti. Chi tra noi dovrà meg1 lio sfruttar 1 e doti, tem1po, diana-r1: trovar l1-oip/JJO,- comodi - compiti umili, che ieTi semhravan suffrc'ienti,; e chi, 1•ra noi, :dov·rà al cantTario, getta,nclo p.a.t.i dij simpati-e i•n ogn·i sem,o, iTJ1canaiJaTi':e1ihrstso delle sue ,eneTg,ie a scopi ben definiti. Ma fare, fare, fare, bi,sogna; sentencho nella propria umiltà J;i gi-oia cliel crnfrune -Ja·voro; -l1arg·hi,,gem~rns.i, benevoli nei c0111s.en,E1i, fr'aterni nei giucliài, everi s:o.locon s,e s:tes.s~ e co11 chi vuo]e, co-· sc:-entle, i1 l mage; v1gi1i·i,att-Ì'Y~,instancabili. ,Cii diranno, ancora, utopisti; ma certo! E s-ia. Utopia non vi è; v'è fa vo!ontà cli Dio ch''è bt.1'ona, dhe ilJ{1mina· e sos:p~nge la, c.of-Cienza. Verranno giorni in ,cui tremeremo: in cm prev,i;rrà · qu-el che ci parve iunesto; ini cu.ì piangeremo ge.tt:a:'.:'oi·l s;a.cr-ificio. Non t,emi;,.mo: t,eniam fede· ten,a.cemente, tm giorno sbocce,.-à ii fiare . . -ia,mo hen cerrt:i sin da ora che comm:ette:iem.o errori, .e gravi, ' imldfrvidtraili e wll'ettiv~; questa c~rt'ezzai e.i alimenti simpatia e indtu'lgienza.p,e!f gli aJtri, ma non di.siµ-eriamo per ciò: la via è lunga, irnfofi:ni.ta: /C~ ravvred'e-r:emo: a 1 tn ripanerà; 1,mr che teniamo inti1:.a fed,e a qwel:1,avo.Jon-tà, a qu,et.I.esperanz-e ,e lavoriamo in es·sa p.er ·es~·e. Domani morremo in trn pa·uroso qsc1irame11to dei supremi ic:lea]ri; ·penderemo .i:l ·s!enso dleUa vol'Ofltà supr,ema; I.a coscienza. ·cl-i C]llielcl he p,ers,e.guiamo. Che imiplO-rta? L'ut.opi:a s:boccerà in rea1tà do,po cli noi. A v:a.n1i! D:a millenni si p·ersegue 111,s·tes~o fine: è magnifico questo faTe Q1-e1il· poi: questo no'Jl, esser che - peT tutti nel ,present,e. Avanti ! Avantri ! Fidenti ! A{:co1lte iimote cl!i a~1im,e .e,l,er:te, moJ:titudio1i ignote d:i an:im.e rn1J1i.lei vi··•e lavoran COJl ·n10i, ane.an c~m noi, affiOTanti dai se,coli, 01),eranti pel m:onrlo. Avanrti ava•nti, con gio-ia, sopra ],e ,p~ocoJ.emi!serie, g'1i urti violenti, le ldete, l'arnirmo aperto aJ<le·l,uminose grande.zze .. BfbliotecaGino Bianco

,. · V[TA FRATERNA A proposito di Croce Rossa e. bambini / La. pro-fiost.a/.,a-ncia.tad,q., Vita. Ft;aterna (nel -numero dt Set-- tcmbrc-Ottobre) di a-V<l'Ìa,re - nelfJ'-istruzÙNl:eCnella pratica. - all' assitcn:::a. de/.l' infa.11-::-liea Infe1·11~iered·ella Croce Rossa, - ha · destato 7'iro interessamento e la-rgo con-senso, che sper-;ia;moe confidia.·mo 1'a- fecon-dera.nno, Ta}e idea.. ·sorta, ed es/wessa, menln! /.a guerra d:#ra:vaancora e -pa,n:•vap, o-ter dura.re a.11-comr olto, - a:ppa.1·epiiù -oppoi'tu.na, più uYgenle anche d-1:prima m~a.che il' d'opo g·uerr,a è imminen.te, è qui, a, clriederci propositi e opere, su.bt'.ro. Alle schière delle lnfermfr,·e f/olon:tarie deUa. C. R, [. verrà, a. 1na1.1carea poco a poco H comf'•il.osa-ero c fJ'atriott{co dcli: assìsten:::a.negl.i ospedali rf:i gu.e1·1·a. A!f,i 11-0n bisogna che /.a pace immùiente /,asci dis-perdere e rbi:i.ssop-irle bu.one volontà. e le tttili atti11ità che l-a gu.ei-1-a_à.-veva mo·b·il:a-ite: U assistenza. a:/l'inf a.nzia. è certo un.o dei ca.mpi di ta:vo,o pii}. important,: e pùì. bisognosi d'-iopere, e pnr am.co-ra,cosi poco cura.ti. Dia·m-o qui la. priina. preziosa, a-dcsione riavuta,, con calde ·pa1~:ledi consenso e d'aitg-m·io: quella del' Senatore Prof. Pio Foà il gf!niale· infa!ticabi'le cultore di: i//,.cee atti11itàscientifiche e buone. Se v'i ha umi istituzione l,e cui ncceS\5-ità è riconosciuta dà tutti come opfra fondamentale da cui dev,e partire !!a resurrezion,e dle1l nostro popolo, è qjt~eLl:ache sotto m;oLteplioi fot1111e mi:ra, aU.latutela e al\!o svih1ppo d!el!' in;fanzia. L' infa1tte neonato subisce S[)esso un tra;btam.enito d\saflatto non per difetto d' ia1;;,or materno, ·ma per ig•i1or'anz-a. U 1a sequ'e!a di mothi del.' ~nfa.1 ·zia è do~ uta so:·o a ma.nca1na d' igiene. e qu.andio il him,bo è co-; dotto a fare i p.:-imi pa,ssi nelfa s~uola, .s.1>es.so si trova· neHe tilani di pe •sòn.a fors-e • BibliotecaGino Bianco .. .

280 VITA FRATERNA istruira, ma poco forn·ta tle:Ja e-duca.zione adatta allo sviluppo fi ic ,e p.si hico deì,l'in fante. E' . tutta u.na se:rt:-e on .arenata dii prnvy•echmenti _ch·e la soci·età :cidle dovrebbe i tituire p-er I' infaqizia. In un Istituto di puer:c:o1tura :e s·-gnor~ne J)Otnebbero apprendere. le prime ll1Pzioni suHo sviluppo elle]b.ambi110, a preparar.si alì'a,'.levamento sia del propr.io ·sia dei imbi che le famiglie o -la società aflid!assero alle su-e cure. Nei primi anni del!--;_vita, quando J'j,n,fa111 e è porta '.o all'as1lo, o a~ convitro-scuola ·al 'alJ)eTto. è nece sanio éhe le attenzioni m.ate)rne ~Uo svihup!pO fisico del picc.i,no ~ano affidate a donne educ.aue non .sodo nell"aJlievamento normale-, ma anche alla con:os-cenza delle cure più elierrienta,ri di cui J"allievo potrebbe evenrtuaTim;ente abbisogn.a·re. E' 1 ailla coltura della assistente che può divenire al biso:gno infermiera, che sarà don1-to Eie i-1padre e il maestro potranno opera.re liberamenine a pro del-l'infante sewz,a in-contra,re nella ignoranza clell'assiste.nte _ostacoli o contrarié\J azio'lle a quel·la. che è neoess:aria. Perta:rrt·o se CO'l1' 1:;n med~;:o eclotro -del1J'igicn'e:pedagogica e scolastica, e con un maestro da.lJ'a11ima e da1'la mente pr-ep.arati .a metodi, razton.ali dii ech1- _cazione., si congiungesse l'a:;s.istenza di persona debitamente allevata alla cura dell'infanzia si aPrebbe una triade di persone indispensabili ,a da·re alJa scuola moderna d-eJl'jnf-an•zia le gara.nzj;e cli un r~zion.a,Je e bene.fico fUl1zionam)e,m,o. Se !:a nostra. Croce. R;;ssa potes.se educare ap.po,sitan,ente un cor·po cl'infermi-ere dleJfa infanzia, ess·a fa,rebbe ope_ra sa via, benefrca e viYa.mente c]te,s:_ide,'l"ata. Pio Foà. * * * Altra a.clresi·oneimporif.:antis,s~ma, e che fa bene sperare cJielt'attuazio.ti•e cldJa proposta,. è quella del prof.· Cesare Cattaneo, diell'Università di Parma. <l.irettorre de.Ila .CJjnica Peciat1;1ea d-e Ma,rclli dfi M-i,la~1,é(iu' n esempio di cui Mi'!,ano p1.19e.ssere fiera, 11na mirabi!,e fio,ritur'a <leJfa sc;enza e della carità). BibliotecaGino Bianco

VIT FRATERNA 28r E. poi. f,J>i·oliamo fra le lettere pervenuteci in pro1>o"ito: «:Benissimo! - scrive una giovine Infermiera d,:1:plonw.ta della Ci-oce Rossa - non d-eve più a,vvenire che, con tanto di. diplom,lJJ (; l:ode!). ci t1·0-.,•iam-o:imba)·a.:;:::a.te,tiniorose, e qnin.di inc!tte, dava.11./:ia 1111. ncona-to da..... ri/mt,;;•e, o (brn- ....) a cui fare il bag·no .quotidiano». E dice un'altra., dopo pa.role di tenerezza e d;i gioia [)er il nuovo. coni.!)ito a CLLi g·ià spera di decllicani: « Snrà, a-i1che, una via di rù1.biti'Ja:::ùme pe1· 11.Ò·ialtrepo•vere ùif ermiere d ~la Croce Rossa ..... Pe,·ch-è spero che q1tella. ta.nta. bi-ava gente che ha, generali.:::::a.todai pochi ( sein;pre tro•fJ'/J·-Ì.ssimi.a poi:hi .sulla gra-ndissù,w.. 11u1.ssa-)ca.si di infennùre indeg11:e, legge;·e, su tutte le aUre, e tutte le aJ.tre ha. ca:lu,nnia.te,attriibu.e-ndo i più stolti e· vo-lgar·i scopi alta. l.oro opera. negli ospedali d1: gu.erra.... n.on vorranno e 11011-sa.prn11.11-0mica. più mo-tigna,1·esulla nostra. a-tti-vità e .sul nostro entusiasmo fra i picco/.ini cari! ... » « A·m.ica Speri. - esclama una terza. rispondendo alle note « Tra. i· Pacfglioni dell'Os·petlale ....:... b-isogna. che alla nostnJ. a-nio- 'ff!-vole atti1lità- si apra.no i Brefot1·ofi! che si f>ong-abma,nzi alle giova-ni infermiere volontarie lo sta-to vivo, palpita,ue, sa1ig1rinainte def./.a.questione; che il pia11to dà piccati abband011at-i~-iveVi o d- • conii p ta,11tesi[l'iorine ta,nte 'bndte cose che esse· non sanno, ·o fi11-go110di 1i01i sa.pei·e perchè « non sta bene saperle·», o trasèiwano {Jerchè cred~no (stolto eg-oi.sino !) che q11,;stoma.le n,011. le tocchi .... m,entre così terribi:tm.ente te offende e le 1mlii<t.ccia. tu.tte ». E poi: « A pp/a.11d:ocon t1.ttta.l'anima /.a; proposta di quel servi::io patrio f emmiii:ile del quaJe la Vita _parla net.i'ult1:mom,mero » scr·ve A nit<!, Za.ppa Piovane!!:. « Giustissima l't a dell'assistenza ai bambini» comn enta il ten. Paulucci di CaJboli. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA E Ant,onietta Giacorn,eUì seri e che, anche se;eond<1 lei, il cesa.re òegii ospedali mi i ri, non dovrebbe far cessa.re l'opera· notra cii infermjere, mentrie vi son tant,e madri <li fa.mi:gli,.i. il cui riwve-.·o ali' O,sip-i;;clale è :a ro·v:ina dei figJ.i·uoli, ,e sarebbe tantò gilt to e morale che fossero as.sistite a dom.iciEo, d.a signore che otessero anche es-erci a·re una b1,1ona e i·strut>tiva ;~1fluenza, nell';m1l!i•ente. Qne'"t'idea - ~ttima - di infermi-ere vi-s.itatric.i ci ri-chiam.a l"iniziati,:a e ;'opera deli·e « lnfir-m·ièrcs visilteu.ses de Fra-nce », di c11i ci prome tia.mo pa~ cE parlar-e un po' ,cJiffuisamen11e,. Non potr bhe anr.he l'a 1 ostra Cro e Rossa far qualco~:i. <l.i :mr;,e? * ·* * E ci scrfr·e una cara g-io,,itie ·1-1w:n-v11,m; tu sape~-i quant ~,oiit.e,nel mio brev·e tinJCÌJ1io <11mamm:a ho rimpianto <l,i essere arri'vata ai la mat-erniiità s.en\Za sape!'e che COl&a fo.-se In him.p-o, imp1·eparata a1J,e in.finite cu:r·e e norme che quei cl:eli ati corpicini ri hiec!'ono. E nei momenti di ansia, che o>ra dO'])o parecchi .anni riconu_,_co es·;l•g•erata,, per ciu,a.lche mala1111-~1cdo ùeJ.Ja mia Marcelll.a, entivo che se prima di a•ver>e una creart:ura m:a vessi ·po-tuo pirestare ·11.emie curn, sotto una saggia guj<la, a1d.altri bimbi c:he forse ne avevano, bi ogno, av1·iei saruto progredire nel mio -compito con maggior .~icur,ezza, con minori tentenna-- menti e incertezze, con mi'nor pregi11diz·i a tutto van~agcrio cJle.fo v 'Juppo della mia himb.a .... ,e della paice fami-gJ.iar•e. E' certam1ente una grande lacuna quelila che si nota nella educaz_i<1n·efemnùniJ-eb per ni s.i dimentica e si tra:scura -la missione natura.J.e iehe la d:onn-a è chiamata a' compi-ere. E forse a1Tche i signori nomini ci _prendere;bib.ero un po' più ~-ul ;scrio se capis.se·rCJI'che. il nostrio f cnmiùiis-mo., la ~10:stira emanc[pa:::ione, ten<!-0.no spec:iailm te a foirmare cte'le v.e>ne,,d.ell}e ,hl1m1e madri nel semo p-iù a'Jlto del a pa.rola, a s-v:ih1.ppare iirnorn:ma al m:r siÌ'm-o grado le quali1n

VITA FRAT~RNA e '11 en1e'!'gie car.atteriistiche d,e.!'la. cl:o.nna, mm a. sna:tt1l'ar'J.e; .a fa.r comprendtere ad es.s.a la sua miss.io,;e èc1 .i do~·eri ,ed i diritti eh.e qne: -ta porta con sè, d:ov,eri che es.sa deve ad,emp;ire -e· c.he d.ev.e esercitare per il bene s.u·o e della coHettività. P rch,è, dunque in qu·est'•epoc:a in cui tutto si 1--inno·va o almeno t,ende a rinnovarsi, non si cerca· di co'.mare la lacuna? · Si dJOv.rebbern istitui1·e <lle:i corsi cli p-nericol<t:ura. ·presso i o~e-:- f,~rofi in cui ndle ~utu.rne ·c1.1'r•e J)1"&State a tanti p.iocoii esise~- 11°ell'assi·t,enza data ,a.cl ess-i perchè il loro svilup-µo si compia ne1l modo p,iù hbero e più razionale possibi,le, 1'e future mamme potrebbero acqui1stare prati_c.a e s:icu.rezza per i!1 lo.ro compito avv-~ · ni,re .. Per comìi11ci.a>re., Jia, frequenza a questi corsi dov'l'ebbe ·es.sere oboligato~ia per l,e giova.ni che seguono tm certo corso di studi per ctri d:mòstrano di non a, .. ere l'.impellent.e bisogno~ d'.i •cuad.aignarsi da vin!re. E potr-e-bbe; a:nzi <k>vrebbe, ven~r integrata con l'a/sStÌ.. ·tenza OJhbligato,ria, a turnò, per un • pe1;odo dieterm~111ato ,n,ell'<!, Case clei b.ambini o Nidi che dir si vogliano che dovrebbe,-~ ccmti:nuar,e a. v:iv.cre e sorge.re anzi• più numero-.s-e in tutti ·i quartieri. Q J.este Case dei bambrrni dovrebbero, .aver·e lU1 numero di' pie-- coli ospi;t'i, relativamente ristretto perchè 1e assic.tenti potessero os- _s .rvarl{; studia.rli seguen,òo'li attentamene nei bro giochi, nei loro p;tto,li lavO'ri, nell:e Jo,ro ma.nifesazionj_ E scopa di questa os:servaa:.iorìe, à: questo stud'i.o, oltir-e. che una migùiore c:o.nosce112a dell'anima. e diella p:Sich<e fa1-fawtil-e di gr'a1l(\e u-tiljtà per ),e futurre madri., dov:rebbe essere quello di po:-e-r aiutare e consigliare le madri dei p,iccoli ospiti che m:eno fortunate, avend:o dovuto p1·-esto m.etie.rsi a,J' favoro, saranno giunte alla maternità meno cons.-cie ctei !oro doveri. Tra le mad,·i, ·e I-e assistenti· <lovrebbe:ro sorgere d:èi r.a,p,porti di colla·barazione .ne11'opera m-e1·avigliosa d:i educazion~ faka, m:oal<e int-ellettuale · dei bambini,. L¾cs:sistente che hai -sotto i ~--uoi occhi e_ o.sse.rva ,con inteil!1:e-tto cVanro·re, p,er tante ore del, f,.nio•rno il bambino, clovr-ebb-e far,e alla ·mamma che viene a ,rip;render1e i.l .suo pi.cc·olo~ una 1Ji1°eve,s-intefu::a relazione, con pa:t"ole s~m_iphci, aJia, buona, di quello eh-e i.I bimlro ha fatto, d'ei!l'umoire che ha avuto, (~el m~·d'o in etti ha ·accudito ali.e· s1te, occnpazioJ:li;, BibliotecaGino Bianco

VITA l'RATRRNA in -tnodo che la mamma si. a.bitui. ad osservare il tto imbo, a disting,ue.rne le tendenze e 1-ec~ra.tteristiche ed impari a rispettade e a. no,1 osta'colarle, a g1.1id.a~·le. non a soffocarle. · E questo potrà anche servire, fors-e· meglio di tanti. 1nezzi artificipsa.mente es:c:ogitati, ad av_vicÌlna1·ele divet"Sli. classi, nell'amore per l'infanzia che per il bene di tutti deve -essere sempre più f:)t'O:- tetta,_ ed aiutata.. Anche l'ambiente morale in genere verrebbe così migliorato, abitua.ndo tante anime e tante menti fèm.m,inili ad! occupa.r&-idi problemi. più elevati e a dare iù. lorn tempo ad! ocwpàzioni men,o futili e vuote. Lina Calvino. La saggezza d' una ignorante I. . li mondo è tutto bellezza. Fa. sì che la l1~ce del.I/a.lto tu.o i.dea,/,e, ti, facda. appan:re la. Terra dove ti com.>ien Satare b-ella-e disidera:bik: disprezza,ndo la Terra di.spre::zi te stesso, e qu.iiui-i l' ideaJ.e eh.e è in te. +++ Qu-ando · trovi im a.111inioche cerca- ostinata.1ne1ite il bello e il . lieto in tu.tte le vicende terrene, e 1io1ispinge o-l:tre te sw.e spera.nze, ma opera. p.1· amore di qu.esta. vita., ra.Uegrati per i/. mondo. +++ C011..;"1icterache l'universo si rispecchia in te, che tu lo crei cò' tu-O'isensi e con la. tit-a mente lo· esalti; considera. che esso 'esiste1·ebbe scn::a di tè e che forse se,i:::a.di te non esisterebbe: e co:n questo ·t21ita di re11d:e1·ticon'to della, vita e dell' essere. +++ Nel rit11io, non nella regola.rità risiede il fasci11JJ inesplicahik deU' arte e delta n.at1tra. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA · .... +++ Benedetta sia. la notte quando s~gnifica riposo, e benedetto sia il _gio,;.no_quando significa lai,oro. +++ La bontà fa il suo nido ovunque. +++ il mondo e la vita f'n, gionw per qio·mo, incolp·i di b·ru.ttezza.. Consid.era invece, che son gli atti degl-i u.om-ini e le bru.tt1ire che essi si so-no pra-ibùe a vicenda,. e. che pure giornalmetife compiotio, che ci fanno 1··ipetere • sen::a posa: « Che br,uUo. ·mondo - che ·uitacc·ia, ! ». +++ Nessu'll animale suUa terra si trova. •in condizioni. più ni-ise-re rlell' util,anità agglo·merata e sprovvista . .le necessità degli ·iwm·mi sono spm;entevofrnente ·1tunierose e crudelmente indispensab·ili; e ciò che .è impe-rdonauile è che l' uo·nw si è creato da sè questo state d·i ·mi.reria·eccessi·va e non ndturalè. +++ Un bitnbo crfs,cerà e d·ii•enterà una persona q·ualimqu.e, mafinchè è nel boccio in liii si racchiHde un prodigio. +++ Seatire la propria gioventù -in ima bella gi()'rnafa è' una beatitt11.f':,nemolto m,agg-iore d·i qnella di riconoscere ia propria virt·IÌ. +++ O v-ita, paz::o è eh i ti d-ispreg-ia. O amore, folle è chi I-i deride. O giovinez::a, infame eh-i t'ucc-ide." +++ Ti ritroverai a pass.arc da una rappresentazion-.e di m<w~onette alla 11egliadi un niorto. Che questo non t-ifacàa appcrr-irela "<tita ltro che sotto il suo aspetto più natu'rale. +++ Lacrime, la.crùne l O sempre-rinascenti o semprevive o eterne! perderà. mai la 1•ostra sorgente mna-na la sua terribile gio11èntìì! BibliotecaGino Bianco·

VITA P'RATSRKA +++ Og;1,ifra.111me;,.tocon.tiene /.' essenza. dell' ins1'e11ieche forma·va. La sua fo,'ln,a, i:ico11c/.u.dentetende a, svolgersi conte la co,n-cepìc:h,i dettò [.a. forma, 1-11,te,·a. del t1ttto. Così ogni d.etta,qli-odet g,ra.1i ttfttO tra-ttie11,e in sè il cosmos, e il sno spirito tende ad ing1•a,ndi,·si a se-- conda. delJ..e ti11ee miiversaJi. +++ A chi hèt capito e ca.pirà,a.ncora dfrò che la p-ossessio11-e np,i dà ;iù di q11a.ntop1.tò da,re il sentimento di: eh.i. ama ed apprez.za i(, mo11-dochc vede d-a·uantia sè: qu-d mondo gl~:a.ppa,rtiene come se :1/!):j,o glielo cedesse. +++ L'a.rni,ma,bu-011,aconosce e l'uni11ersoe Z:a:tom.oe /,i fonde insieme, e ne fa. cosa, d'i·vùia e 11111-ana, eti ete1·na. +++ ,., Co;1si,tf.era. la:bellezza. di ·un.a.giornata azdu.rra.la, ·qu-alec~-meuna 111e1·a.vigliosa, bene-dizionc compre'nd'e e cielo e ten·a.. Fa che il ~igni,. ficat, della su.a.bellezza co111.f>eneti-i l'ani11io tuo. e lo faccia sileiiz-ioso e so1101·0co-me 1,NJ temfn:o. +++ " Non dir con d:ispug-io delle cose terrene. Ti SO'V'veng·ache la tua stessa c,.nùna. ti ser:ve per la m:ta. che sutla. tel'ra d-ev,1; tra.scorrere. C11ardanei cieti; m.a.sent-i, come l'a.lbero sa,,1-0 e fecondo, senti le ht-e ra.d·icii'tmnterse nella. te,·m - chè essa è degna qtta.nto il cielo di tua merai,iglia e bened·i,?ione. Gabriella Sommi Picenardi. Il Cent,•o d'i Lavm'o pe·,· i Soldati ha Jmbblioato, pel nuo.-o aano, an<•he 11.uavolta fa sn:, cart()lina-calenda1·io, f!U cui la ban- ,.,_.erinR vi v,u?e e, la paro!:1 " Vitto·,•ia ! ,, tante Tolte ripetuta come pna inviuciblle 1,tfermazipue di red~, ·11anno stavolta una espr11ssione ii voto compiuto. Si veutlono (a heneHcio degl' indumenti per i sol• dati) a lo cent. tlne cn1>ie, e a fO ceut. ·1• una, secondo la finezza dell'edizione. -- A 10 ceut. l'una, cartoline bianclte eoo. solo la bandierina e la scritta " Vittoria! ,, - sho.paticissime per la corri• ,spondeaza, .ora!, speclalmellte dei combattenti vittoriosi. ... ()hiedetele al Cenfll'(; <li Lavo1•0 per i Soldftti - .Mila:no, ,-Iii Farin 3G. - Biblioteca Gino Bianco

l'ITA PliTlaMA Le infelicissime .. ··Le parole di Anna Speri (I), così a,rd.enti cfi dolore e cli amo:re, cli :sdegno e -d!Ì· buona volontà, mi ha1J1noricordato ,importa.n~i esperienze che ebbi occa.s:ione d~ fare in frequenti visite all'ospedale destinato parti<eolarmtjnte alle ,infeliicissiim~ .di reui." tratta l'amica Aru~a Speri, E vorrei comwucare ai!Le !lettrici cl:i ~Yita F.raterna » almeno qua.l!cuna òelJ-e -reaùà che ho imparato a conosceTe in quel luogo di d!olore, Le donne pure, per quanto. gentili, intelt~gent,i e buc,ne, r'fuggono~ · in genenaJe, dam?e\Salllinare -certi .problani e· d'all'aceostarsi direttamente a -certe mi'.serie; eppu,re., se! tali problemi fossero J.o.ro.presentat,r, e tal'i miiserie •fossero loro svela.te, qùeste do;nne µu1"e, inte'Jigenti e buone, s:i acoingerebbe.ro con ardore ·a .. J:e(nire ·_e a distrnggeir.e le miseri~ che non ave.vano mai sospettate ci indagate, a risolvere i p:rqblemi, clle ave.van credu,ti ,insoirubili, Entriamo dunque un momento, anuche e . s:o-relle, nel triste ospecfaile (ed~ficio cadent~ ver.so ir naviglio, o edificio m:ooernò in via cle·hla·Pace), e pen-e,tiiamo oJfre le porte « quasi semp-r~ chiuse». , Le am.tna.late sono cJi-vi;se- oltre che isecond'o il genere d~1la ma.Jattia - in « maggiorenni » e « mino,-enni ». Le r;rime sono ( e) Jo si compren,de p,urtroppo !) le p:ù corrotte: perciò le Suore hanno cura eh~ le minore.n.n~,non abbiano· contatto con !,oro, o ne a:b-bia.no i-1menq possiibile, Il « r-eparto maggiorenni » è il tormento delle Suore, .per l'indisciplina, mal ceklta o, pale);e, delle ammalate, le quali sono sgua,- r1a.te neN•e o•r.edi •libera conversaz,ione o dli svago, cantano., rido.no, spii'<lma.zzano, gri<lla.ndo a piacer loro fraisi triv.iali od oscene,,,. T:a.1,,..Jta i supe.riori ·S<mcostretti a fingere di non ~,ed.ere· e non senlfire, per non provocare qualcosa <1-i peggio, Ma nelle ore di lavoro, o d~ riposo in corsia, si mettOl}o tr~n:- quilJe anche que:ste ammalate; e se pure 111 qualche sgù.aTdb S'.Ìl nota un'espressione sfrontata o d'ura, s'indovina -che questo è solt;mto 1111 atteggiamento abituale d'istintliva di fesa; si tengono in guarét-ia., le sv,eJ1turat-e, contro Jie introm~ssioni ·non richieste: te- (J) Vita Frnlerna 15 -5ettembre - 15 ottobre 1918. Biblioteca Gino Bianco

V{Tll FRATERNA mono·, forsf!., qua,!che in.:;.idiia;e trema.no ce'rto, in segreto,, che taJiora la pietà um;an,a non venga a spezzare la ct)razza così fatico:- samente costruiita intorno atll'importuno o.spite rnteriore, ·C nffi1 strappi dal loro voi~ la maschera. che vt hanno inconsapevaknente appUca.ta e ribadita ..., sì che di nuovo i !loro occhi a.bbiano la.g,dme ,:una re e ·i rloro cuori si contraggano di spasimo!... . · « Pe1·chè, pdi? » se· già ili loro destino è segnato irrevoca:bilineh.te; e loro nori ·resità ·altra vii.a ché quella d!elU.i. -corrùzio11 1 ed Ah, no! Non vog:.io,,,a- deidere a in.util1 i a,ppelli; bensì dimenticare- ia pro,p,ria dieigrad!azione degradandosi sempre più ! * * * Le altre, le ~ minor-enni », dànno w1.a co1mnozl~onee una pena più ù11-1n.e.diate, a chi De·vi.sita. Sono tutte giov~nette!, e s·erbano tlutte, a.nclie le più· ardite, tma· certa soggezione.... Molte a.rro~siscono ancora; pat~ecchie si rivolgon,o aD'·e Suore ~ al.la « Madre Superiora». con un portamento ò un tono, dii v01cequasi infantili, cli vivacità deferente e afRettuo.sa.! E, ·se :nterrogate, rispondono con Lm ~isto di curiosità e di fiducia eh/e commuove prqfondlamente. ùel viisì,te più ,caratteristiche sono qucLle a. scopo di r<Ìcq~ro: Le Suore, dopo avere scandlagliato un poco, ed! iniziato opet'a di ,i:i,ersuasiionesulle giovan: che riteng~no p:ù a,tte al rilevametnto, inv~tano altri a integra,re l'opern (r). Si va, dunque, a vteriificàire se :a giovane « desidera correggen~i ,, ~e! è persuasa ad e:ntrare ,:n un Istituto di ·rilevamento; ( se occo•nre, si ai!uta a persuacl(erla). · B'isogna perciò fare una. prima; oonoocenza; chiedere alle rico· verand\el qualche inforn1.azio111evev,itan<lo - si capisce - a,c:~nni i.ndelJ:ca,ti che potrebbero ri,chiuderc.i l'animo cl'elle pover_ette. Ma ci dkono loro, spon.ta111eamentie',quanto! basta a rivelrurci la. loro < storia'» do'oros:i.: e d'icono, tutto .... fuorchè la cosq, più treme11da.! A questa, neppure accennanQ, · di solito; è sottintesa. . : (r) Chi scrive questi semplicissimi pensieri sì oc«?upava _di simili • casi da ricovero • in nome dcli' Associa.~ione di Moralilà. PHbblica di Milano, (Corso Venezia, r6): una benemerita Associazione che tutte le pe_rsone generose dovrebbero conoscere, e incoraggi-a~e. aitttar . Biblioteca Gino Bianco

VITA JtRATERNA Le ca.use, d. qu;es.ta terrihile «cosa? ». - Oh. moltissi111e ( 2) che pnò iadovu a.:re soltanto chi conosca l'amhie11te in cui le po:- v_er'è :agazze sono ciy.sciute :ie1 il genei:e d'educazione, (~ioè, d'ine- ~ca.ztone) che ha fom1ato :U loro antlmo: case senz a:na e senza s-o.le," sud:-ce, dfrsordinat;e, ang1.1S1t'e,incom.od/issinl\e; · U11a · vita d: stenti, peggiorata da quatlche « baldbria :. -domestica, e da.i vid dii quallche membro <l!eHafamigtia; lunghii anni d'incuiria; de.holiezze, o maltrattam"1tli ed i,ng:urie, da parte dei famig:iari ..., che pure amava.no - a m.oda. Loro - le piccole m,onelle, e si n-i.era,vigUavano-, ,poi, quandl'esse volentieri seguiva.no oompa.gnie ·eiq-ui- ,,oche; cercand!o fuori,, nella vi,,a. che app.a:rivai l.ibera, l'effimera gjicia die'le illusioni i1iavv·erfoe, ,della novità. del- fascino che l'ignoto esercita ·sui g'ovani, cuori. Moltissime son ~cadute> così. Altre, - più s.ve.ntu:rate; -. per . inganni, t1.-adimen:ti, insì,dlie !... Non sapevano ... ; 'non ,etran pre.paratle alfa. v•ita, e non poteva.no immagìnarrie,, sventarne, i pericot:ì.. Rioaridio sempre una poveretta che narrava con ingenua sincerità: « .... Contincia,i a tredi-c ·anni; 1HJti sapevo pro,prio ,:.. Mi dissero che qu.clo era il mio lavo-ro, ie: credettii !... :.. (Era ·quesi::a una· giovane straniera. orfana: Ltn sed'icente t•,.~tore V aiveva condotta in una casa di tolleranza da.ndo'.e ad intend'ere che ·là a,,rehb:e imparato unla professione!). È do[)o la prinia c.ad1.1ta.l,e povere ilL'usel.precip.itano, ! -· Tuttavia sperano an:cora qualche felicità f Vogliono al.tre ,eh.brezze, alitre illusioni, che si rlisolverann~ in altri tcirtrnienti.,.. finchè non possono più iUudersi o sperare: allora, dopo essersi un ,poco diba.ttut,e: invano, si. rassegnano .... o al. ricover:o (qua11do pos.sono ottene.rio) o al tristo «111le;sttere!, - ed- è all,OJra:d1e cliivengono ribelli!. IJ).erchè si sentono reiette! / Questo in linea gf!-ierale; ma quanta variei,à dli casi, cia.scuno · dei quali è degno _di tutta ·la pietà,. dli·tutto l'amore -che C:O)np,ren,- clle e riipa,ra ! Oh, la stllpp,lichevole insistenza del1e meno_ corrotte, pei-chè si aip,r-aloro_ una via di salvezz~, un r:ifugio qua.-h;ia•s!i Ma sp,esso v: sono ostacoLi i1isu-peraoili.: non sempre s,ì trovano posti- quasi gra- :·(2)-Alle • cause • che ora diremo vanno aggiunte quelle· - _tanto diffuse e radicate, purtroppo I - derivanti dal!' ignor_anza, dall'egoismo, dal!' indifferenza, dal pregiudizio, dal!' opinione pubblica, che è così indulgente per • tali errori • maschili, e inesorabile - pe.r quelli femminili I e eh!! osa aftermare recisamente essere le ca_se ,di t.oller;mz.a (e quindi la prostituzione, con l'inerente, inevitabile, • tratta delle bianche • !) una • dolorosa necessità ,, ! BiblioteçaGinoBianco

I VITA FRATEJ:NA tui,i 11e,gh ls.tituti .<Ji r;ilevamenf.o; e q.uesti non accett.a.n.o ragazze dhe supie'rino i df:c.iotto-v,<;nt'anni. - A servizio ben •.])'Ochesi. pvt trèbbero ooUoc.are senza pericolo (materiale e morale) per l'oro, o per :a famiglia eh.e si vol$se del loro lavoro. ' Perc-Ò- alla gran maggio1·anza del.l,e « gio•vani ca,clute > 11011res1a che entra,re, o tornare, nelle ca~ d;e;)I peccato (1). Che fare, per rimeduare a questo stato di cose? Come· ve·h1irè :n soceorso aHe nostre orrdle si;enturate ?' Nulla si potrebbe fare -se i. benefattori non fossero mossi da · -11era « carità » fraterna. da ,generosità illuminata, e da· fort·e ve- . Jontà. Ma supponiamo che queste condi,.àoni non manchi.no,.,. e che si possano trovare altre,sì 'i mei.zzi materii·al~ 111dispe11Sabiliad' ogni ini,z'a.tiva benefi•ca. · Vi sa.rebbera,, a.llora, più forme cli atti,-ità da tentane: I. Vis:itare le giovanr. negli o,s.pedalii (poichè tutte\ presto o tardi, vi giungono, e fini•scono, per ritornarvi ad intervalli più o mena brevi); - •mostrar loro i•nteressamento -e simpa.ta; - poTta-re p:ccoli doni da a·i-mna/.at-i a quelle che lie Suore indicheranno come più abba.nd0,1at,e e bisognose; - offrire letture buone e dill'tte~•/lU. o l'occorr-e11te per qualche lavoro fem;mi:nile. IL Cooperare con le Suore nell'opera d'esortazione a che lie giovani cadute si 1-i~biJ.i°t'ino!,ascino per sempre la cattiva strada, tornino in famiglia sé questa è onesta e ·se• nm1 I.o sconsighano e.i-reo.stanze speciali; riavvicinarle - ove occon·a ai loro congiunti, . .III. Istitmre , :per chi non trovasse a.Itri aP1)-0ggi, una Casa di rifngio e di lavoro, nle11lequal-i le ricoverate µotessero imparar-e i.ma professione, o ripr·cndere que!Ja già, un tem1po, nentualmente ini,:fata,, La « Casa di Lav-oro » dovrebbiei esercitare la prop•r:ia influenza morale e pr'Otettrice anche suHe gi'O\·a1ii che ne fossero uscite per contjnuare da s,e st-esse ia ntl()va vita dì l.lvo1·0 011est.oe dignitoso. (t) Presso la laFO famiglia (se ne hanno\ esse non voglio~ornare; nè - di solito - sarebbe desiderabile che vi ritornassero, per ovvie ragioni. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATER~U Inu~i:e aiggiung·ere che q.ueste iniziat've private dl',vrebbe-:- 10 esse11e ·preced1t1te o a.écmnpagna._te da una profonda ,i11novazione legaie : non più tòlk>ra.tch:. « case dii totVeranza » e tutta- la vergoginos.a « 1regola.mentaz.i_one » del vizio ! E' tempo che finisca quest'orribi le p:aga sociale, in.degna di nazion~ c:ivilii e li'bere ! Tocca a noi dorn1e vo./.erc chie; sia. tolto per setnpre questo spaven-t~o mezzo di rovina per i nostri giovani d'ambo -i ses.si e per l:e genei·azioni che ne -discendono ( 1 ). Gemma Anelli. !l'Iilan o. 14 irovembi•e 19 r 8. (r) Non occorre far rilevare che, per altro, meglio è pri11enfr1 che ,·,paYan: e che, quindi, pii1 delle suaccennate. riparazioni e irmovaiioni (pure indiwensabili !) urge un'intensa opera di seria educa~i'o:,e, tale da formare individui coscienti e retti sotto ogni rapporte>. "In • omnia charitas ,, (Da un 'l!olumè di fn-é>ssin1a pubblù;azt'one). Dal'lamO!f'eper a.lt1·i1·spiriti l~mani, dall'amo1·e p1er D:-o, da:1- ~•amore per la belhe:zza,ct'ogni Sua orma nel m.òntlo, s-qi9-può nascere la. virtù; ne!l.suo cali<:loinizto è inconscia di essere una virtù, un· valore pèr. lo sp:nico ove si· svilupp-a; è sq\o-con.scia d'e:ss:eh'e l!a:tione votuta dall'amore. Poi, -presto o tardii. precisamente quando ne è giunta l'ora nell'-evC\htzicm',edi ciascuno spirito, la vi-rtù -dii viene cosqiente d~ sè, Lo spi,rito ha la rive fazione della s.ua bé!- ' lèzz~, conosce il mistlerioso prngre-ss.o .che in lui si cqlnpie a ca- -gione d6. queL1c sue azioni. Ma non è senza per:co·o che l'•:niziaz:o~i:'eint,elte:tual,e p-r.e!cedaqllella mc-µ·ale. Può naiscere qiue!..a r>ernidosa il:1.usionede·! credere di 1>ossedere !a: sag·gezza soLo p!e,rchè se ne conosce teoricament1è\ il val.ore. Opp-u,re può r:.sulta.re ,che la BibliotecaGino Bianco

VJTA FRATERNA y,;rtù ve.nga ricercata come lUl bene per se &tessi, im·,eice di scat.u.- rirè chtll'obJ,:q cli sè nell'amore; al1'.ora -essa è teorica, rigida, infeconda, ·;n ·d'issi<L'ioco.n l'umile quotidiana reaftà cJ.eldovere. E può ·;mc!he _st~ccede,neche segue11-do valutaz .on· .stabiHte. daWinteH-ettc, più che movendòs.i, per a!JlOre, si giunga log_i-c.amente a e:onseguen.- zè estreime fatalmente negatjve per la v.ita dell'uon-iq. Co~, .. ~r esempi~, La.sal~ezza· dal dO'loi-emeiliante la rJm.nzia ~ conclu~one èosì ··lc(giica che n_ella sua assoJutezza · intdlettua',e v:ene · a rinnegare tutta, l'attività dell'uomo e la. sua stessa in<livi•d·ualità. Mei1tre la Jinunzia voluta ,cta.:O'amore è• &emtPr-e _paite ~nUe-graledi una appassionàta · attiv'tà dello spirito., e _m,rggior vita ne scaturisce. I.: intelletto <!a .sol:o g;unge sem,µrie a. oonclusioni negativ-e, v-ar:a.mente contr?rie _aHa intera verità della vita. Tutta la foi:za, po-- ·iti.va ·umana sta nell'amore, che non con.elude, ma agisce. Il .pell- , i~rQ ·dondtÌc-è·Yu~mo. per là sua vera{:e · via solo n·eJla. mi.su,·a Jil cui è mosso e a,nimato dalWa:rnore; non appena l'.amo,re man.ca, la ,rerità :più J)'rofonda, più .logicamente co..mpas:t.a, si muta in err1ore. Fusi-ani, e sviluppi aspett.an:o I.e re!igi,on,i nell'avvenire; ma per essere reJigione e non intell'ett:ua15smo, ,essa dovrà fare appello sempre più vivo, seflljpre più iliretto, a:lft'amore dell'uomo. Forse e.o! tras:c0,rrere dei secoli cresce nell'uomo, l''orgoglio ìntellettuale, cresce la ,p,roolività at:lPerrore di• bastare a se stesso; ·sicchè saiiare la mente non basta, più a susc:itar-e l'amore; e se oggi più che mai la religione <le-e poter: &?<!disfare 'questa nostra inquietissima ment~, pu:re, .oggi più che mai, Aer ·essere reJ..igionie:deve ili rei «Di.o~. ·e piegarci _le ginocchia i.n a1dorazione commossa, in amorosa p.r-e- - g.hiera, in comunione diretta col- nostro Pa<l're ce -este, il 11dS-t 1i--0 - su~remo Re~ il nostro mig1iore Amico, drè pur nel Sno mi-stero d'.eternità e d'infinito, è con ciascuno di noi gi.or:no l:rer giorno e ci. ama c.ome s:oj.o l'Amore ·può ama•re. Biblioteca Gino Bianco

VJ'fA FR.A'IEJ0,1A .... Questa ini.ziaz,:one moraJe talvolta viene offuscata piuttosto che illuminata da una soverchia o prematura iniziazio;ne ·intelrettiia··e, la quale porta l'uomo ad ag'.,re seconclio il valore che i1 su.& intelletto (oggi -riccamente nutrito e attivissimo ,prima che ma- ·t,uro) attrih11isce ali-e sue azioni, morto più che -per ptlTo' 'amore'. Mentre· è solo dopo una lunga i:n:zia,zione -moralie che i(' pensiero, aivendo tutto imparato dal1'amorie, si muove· con •SiCUTO. :stìnfu della verita. Ed •è· perchè Puomci .sente che Dio· Jo ama, ama lui indivicfa1almente, e _gioisce delJ'amore ·d: .quesra. Sua creatùra, che -l'uome ·pt.ò amairfo così natttralmente, come Le creature si amano fra-"tom, c.çm pòesia. E am.ando,lo così, egli sente in Di:o -ttna divina matt'iri'- c.oni.a, una divina .gio:a, una divina poesia; e da que5!<1 affinità naisce amorosa. comunione; amicizia, . d~remm-0 umanamente. Ma . pur neJJ'affi:nit~. Id-dio. è i'infinitq, è l''eterno, è mistero. per la, Sua cr1e~tura; on.de q1iestc1, .pur nell'am·ieizia, prova per Lui qµefl,a ca.JcJ:a passione rd:giosa oomposta di misteriosa gioiosa, àffini~à che ··chiami~ adorazione. Senza adorazione nofl vi è rel:gione; se _l~esu1tan-zadi sentire Di-0 in _sè 1ion è -c-<nnmista a.U'am,ore per Dio che t.ra_s<::end!el'uomo, dilegua: ogni reliig:osità, rimanendo, in q'llel- :f'esultanza, un cieco orgoglio umano. Lina Caico·, Vimrtr.z.ii~e nazionaile na!Sce eia.i gran<li fatti nazion.a.H ei s;i. pro- ·paiga cl:a S'e _stessa per tracliziane vivente;.... Una nazi-on.e non _!,i: 1iist,rui,scein rcligfone, in pctlitica, in morale ;se no,-g p~r mezzo di gra.ndi azioni ·e -per.ciò cl'i grandi uomruni. • Biblioteca Gino Bianco

VÌTA FRATERNA I-·primi . .. g1orru di Trieste italiana, L'amico nostro ing. D(Yln,enicoPastorello - ten.en-tepilota avi(JJto9•e del:la. « Se-,•eni.ssima. » - ha avuto la sùigola.1•issim.aventura, diessere i,/, prìm-0 nf ftciaùi ita:lia,nioen.tra.to in Trieste italiana,: ùali.am-aa.ncora solo per_pleb-isàlto p?·oprio,-non p1w c0i1saaaio dalle A 1•111,i cf I tal,ia.• Riporti<P11t.0 q1~-i: le sue vive note di qu.ei giarn.i: ci pare che roti ,l1ti, con 1mo della nostra. spi1-it1uale famiglia, la nostra. Vita. fra/- terna abbia avuto la ventiw,a si11;golarissi,ma_e, nz siamo fieri e felici! Al Castello di Lubiana. Mi hanno fra.cassato !"apparecchio il 27 mattina aU'altezza di Mouta di LiV'ertz:a. E' vero che esso aveva già lanciate alcune bombe sulla s.ta.zione ili S. Stino ,e stava. mitr,igli:a.ndo abbondantemente umla. colonna. di carri ; ma era fu prima. volta, sul fronte ,dè~ Piav~e, che_ la toro rabbia si sfogava contrp tl mio povetu 6840 con tanta ferocia. Mi asportarono eli~a -e ·radiatore e quasi dò non b.a.st,a.ss,e, mi 1-acerarono uno deg.!Ji aleroni per completare lo sfregio. 11 30_. dopo tre tappe a Motta, a S. Vito, a· Cor:mons., un treno sg,a~ligherato mi faceva ospite della stazione d5 Lubiana. Tra dwe gendarmi a baionetta. inn,a.staita, a,l comando di un sotto-uffici.aie, com,:ireso del suo com,p-ito. aittraversai la città, verso il caste·llo che sorge. sulla collina: nero; accigHato, pretta.men.te tedesco. La città era .zmbandi-eTata: iii bianco, il rosso, il ,turchi.no adornaivaino ogni fin:estra.·ogni vetrina:; sos,pesi ·atfrav-ers'o 1-e s.tradie, assicurati ad an.:erme improvvisate_. ess'i davano intera l'imp;re·:.- sione clic la città foss.e in festa; e però contrastavàno con l'assen>- za di" movimento sulle -strade cJle:,erte, lasciai111do nell'animo un'incertezza di possibiLi,tà inspernte. Le guardie impenterrite, e.on -la loro rose;tta sul ben,etto, mi consegnarono ai caircerieri del Ca.s,tello col solito rito che da t1•e anni, a-himè ! ,si ripei!eva fra ·quelle mura. BibliotecaGino Bianco

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