Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

Anno II, N, 16-17-18 - 15Setttmb,e- 15 Ottobre 1918 Cooto corr. colla Posta VITA FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE SOMMARIO La meta - Occupiamoci della madre e del fanciullo - Tra i padiglioni dell'ospedale - Croce Rossa e bambini - Il risveglio dello spirito pubblico francese intorno alle cose d'Italia - La necessità di una rinnovata conoscenza dell' Italia affermata in Francia - " Il poeta moderno ,, - Per non dimenticare - Italia riprende il suo cammino - Azione - Parole pianissime - Volontà - In un ospedaletto da campo - Conversazione (Parole della Direzione. e Noterelle d'Amministrazione - Fra lettori e lettrici - Fare!) - A raccolta! ABBONAMENTI Ordinari Italia L. 6. - Estero L. 7. 5o Sostenitori ,, ,, 10. -- ,, ,, 15. - Gli abbonamenti sono solamente annui. Numero separato L. o. 3o - Arretrato L. o. 6o pei numeri doppi il prezzo è doppio Esce il 15 e il 30 d'ogni mese. DIREZJONE e AMMINISTRAZIONE Via Spiga, N. :.5, Milano - Telefono: 81-16 Biblioteca Gino Bianco

La parola di Wilson per la lega delle Nazioni. la guerra. Lt gttLrra dura eia più di quattrn anni e tutto il mnntìn 1·i è statn tra,"lto. },a ,:0/011!,ì ,·01111111cde//'1111w11itasi ,, sostit11i1<1uli scopi dri si11,,;oli Sfati. a\lcuni uomini di ~ta·o possDnO an:rc scatenato il conflillo; nè essi nè i loro oppositori posson , pon·i fìn,1 quando loro piace. Esso è diyentato un c,mflitto <li popoli e p,opoli 'rJi ogni razza <. cli ogni condizione di cultura e di potenza sono co:111·0!·,i ndlc su.; . ranicali tra;;formazio11i e nella sua soluzione. ~oi vi u1l\"animo qua!1do il ,uo carattere· era ·già stato hcn definito, e chiaro apparii a che nessuna nazione poteva rimanere fuori l(J assistere indiliercntc ai suoi risultati. Esso faceva appdlo a tutto ci<Ì che di più carÒ.°avc1'amo nei nostrì cuori, alla ragicne stessa della vita. La voce della guerra è ,linnuta chiara e ci ha toccato il cuore. [ nostri tratclli da 1·ari paesi. i nostri morti assassinati <lai -profondo del mare ci chian1avano e noi abbiamo risposto con fil rezza e seconclo la nostra natura. I\ui abbiamo acce( tate le finalità della 1.;mrra come fatti, non come le :1\-el"a definite un qual,ia,i gruppo ili persone qui e altrfl1e: noi non possiamo quindi accettare un:i. condusicnc che: non armonizzi pcriett.:m(ntc cc n quelle Jì11::li,1à. i problemi. I prul,lrmi s'Jno i ~cguenti: Si pu,ì f>cr111e//crcclic !:i ,"otc11::ainilitarr di 1111a/1111q11ca;:;_io11c o grn/ 1f>o di 11u:io11i de1l'l'lili11i le sorti di 1i11 · /10/10/0 che esse 11011 ·· lta11110il diritto cli .r;o-i•ernarc? Do,"ra111w lr w1:::i,lll·iforti cssc,·e li/Jcrc· di Df>pri111ere le deboli cd assoggellar/c al ·ioro 1·oh·re ed al loro il1tercsse! Dovra11no i f>of>oliessere governati ..• do111i11ati,a11cfte 11ei !uro affari i11tcr11i,da .for:::c arbitrarie ed irrc- ,::/11111sabili,of,f>urc dai/a ,"ro/>ria 1•0/011à e dalla loro libera scelta!' ])o,-rcì csscr,•i 1111tipo 1111icodi diri!t,J e d; !>ri-z•ilegiJ1er tutti i po/10/i e J•cr tutte le 11a:::io11i.n/ 1j>11rcdo,•ra•11w i forti farr 1]11d/o che ,•og/ioirn cd i deboli sof,rnrlarc sr11::;c1a/1pé/ln! ·l)mnì l'afferma:;i,i11c del diritto essere accidl'llla/c e deri~•arf da casuali a!lea11:::a,opf>ure dn,·nì cSS<'l"i'i1111co11ccrlo co1111111cper coslri11gi're a!/"osseri•a11:::adei dirilli co1111111i ! K cssun uomo, nessun rag-grunpamento cli ne-mini ha ~ccl·o quc- ~'.i come termine elci c<'nflitto. Questi sono i termini ciel conflitto, e clcl,bono esser~ decisi non con un accomodamento. con 1m compromesso. o con un accorcio cli intcres,i. ma 1 clefinit'vamcnte cd una ynlta JK r sempre e con la piena e chiara acocttazoinc elci principio che l'intercs~c del più clcholc è altrctt;into sacro quanto l'interesse rRcl più fl'l"tl". Qnl"sto è quello che noi intendiamo s;gnificare quanrh parliamo di una pac.c permanente, se rarliamo sinceramente. intelligentemente e con piena conoscenza e comprensione dcìla materia che trait iamo. Xoi siamo fui/i d'accordo -11cl · rifr11cre ihe 11011si pu,ì nt!c11cff la />ace per, 111e::;::;n di trattative o co111f,romcssi con i Governi degli !111- ,'eri ce11/rali. pnich,; abbiamo gicì trattato co11 essi e li abbia111n ,•e1i?tti tra/lare con altri Gm•crni che cra11n parti i11tercssatc d.·! cn11flitto, a !Jrcst-1,itmvsl: e a Bucarest, I Gni•cnìi deqli for/'cri cc11!rali ci lta1111n c011Ti11ticlic essi sn11n sc11:::a0110rc e 11011i11tc11dn110la qiusti.~ia. fissi 1w11ossrri·a110 i f>alti, 11011accel/a11n alc1111pri11ci/1in se· 11011la fnr.~a cd il loro /'ro('rio i11/crcssc. \'oi 11011· ,ossia1110-venire a palli cn11 loro: essi lo ha11110reso im/lnssiùilc. Il />o('olo tedesco dr,•r or111ai csscrr f>Ìc11a111e11/c co11sa,' 1c,·o/,, che 11oi 11011possiamo accettare la f,arn/a di rnlor:, e/te ha11110reso i11c,·itabilc aursta qurrra . .\"ni 11011al>bia111ngli s 1ts:<i l 1c11sic,·i, 11011parlia1110 /11 stessri lil!fJ//a. J:' anche d'i111('orla11."a rn/•ilal,· che 11oi sia1110csf'liciia111c11/cd'ac,-vrdo che 11rss1111aJ1acc doBibliotecaGino Bianco

Milano- AnnoIl. 15 Settembre- lq Ottobre1918• N.16-17 • 18 VITA FRATERNA RIVISTA QUINDICINALE DI STUDIO E DI AZIONE Abbon. annuo ordinario L. 6 Abbon. annuo sostenitore L. 10 La meta • Sì, o,ra sì, diciamocelo con esultainza: la mreitiain cui abbiaim creduto con fermezza assoluta, quando a,ncora nqn la si vedeva a;ffatto - anzi si v•edlevano difficoltà e ostacoli fra noi e lei che pare vano dimostraf'la inaccessibile - ; la meta chle ,abbiamo voluta con decisione iuwinleibile qua'ndo pure abbi,amo sentito, abbiamo visto ch:e poteva cos1:arci tutte le n'Ostre lagrime, tutto ii nostro sa!ngue - ; la meta grande e sacra per cùi· tanti sou10 morti (- e tanti ancora morran·no .... -) la meta appa.re onnai, si scorge luminosa e s1cura_. •si rivela - a tutt'Ì. L"i11~•esad~i popoli opip.ressi dall' Aus,t,ria per la lotta comune contro la tirannica mona-rchia, - e il ri1Conoscime111todei ·loro diritti na,zio~mli; - la resistenza eroica e ag;gressi,·,a del nostro Piave; - le vi-ttoa·i,einc-essanti e incalza,nti ·di Fra.'llieia e d>ei Balcani; - l'inizio bu;lga,ro di sg1·etolamento diell'mfame aJ,Jeanz1adi sopraffazione; - e il prnposi•to e il piano altamente an1 nlunciato da Wilson, il' g.rande 4: Pontefi.ce dell'Urrmnità », dle1li Lega deHe Nazioni; - le nuove proposte e donmndie d,e!la Germania e dei suoi aH1 eati inisid'io-sissime e i'n!fidle, certo, ma così significative, così rivelatt,ici delle muta,te co~1 1 d'izioni interne - : ecco i segni riV'elatori della meta ormai visibiJ.e. Sì, questa v:isione oi ,ri·en1q:iiedi esulitanza; ma di una esultanza raccolta e direi religiQISa - piena deUa memoria dei sacrifici e delle vittime di cui il c,ammi,1110 è stato e ancora· sarà segnato passo per pais,so; - d accende di nuovo ardore a pro• seguire, a raggiungwla, a serbar.çi fedeli ad ·essa - più ohe ma:ì ora, se le siamo ,sta-ti fed'eH quando era tanto più -liontana, e invisibile! - Ma non deve illudterci s,ulla nostra vicinanza ad essa. Il grànde mutamento, il gra-nde progresso che ci all'arga il cuo1·e sta in questo: -che la via per giungerv-i, contorta, aiccideni~ tata e oscura fino a poc'anzi, si ,stende ora ,davanti a noi diritta sì da lasciarne scorgere la fine, la meta. Diritta: che 11011 vuol dire Biblioteca Gino Bianco

VI'DA FRATERNA !()eirò, badiiamoi !, nè bireve, nè faoi1l·e.Lunga e asp,ra può essere ancora. - Gl' •imper·i della forza .brutale, sentendosi diminuil'e le forz,e, t,entano ora, per seirba,rle ·e ri\co tituirl,e poi per un 4movo assalto meglio organ-iz::a.to, di ricorrere all'arma dei deboli: l'aistll!zia. L~ d'omanrde di a•rmistizio, le proposte <li trattative, le prnmes.S'e _di · sgoml1JeJmdi •terriitorio (dia cU!idi'ailltr-onclelii caicda l'i,nc;alza,nte vittoria cl!eg.liAlleaiti !), il g,esto quasi di ac-cettar'e l,e •premesis 1 e Wilsoniane - non sono - mi pa,re -tamto per i governi a cui si• rivolgono, a1è ooNa ~era•111zache pos.sano essere accolti ,cJ!aichi ha stigm.atizzati « gl'imperi senza 0110,r,c ». Ma e ,per ,calmare i po,pOllidelll:'.i,nt!ernonèlla stanchezza della guerra che va finalmente mani:testancfosi •tra loro, e più per ingal1Jl1)arei popoli deNe nazioni •niemi,che, per scuoterne corn speranze, illusioni e cJlelusion-i,i nervi già tanrto affatÌlcabi, ,e sfibra,rne la r·es.istenza. - Può darsi che tentativi di qu1esto ge.n<er-e,si rlpeta:no in varia forma: vere off,ensive di i•ntsid'ia, 111lonmeno• gravi d'i quel\.e militari. E qùando questa manovra - corne deve - fallisca, quamdo veramente la Germania e i suoi vassall'i si vediainbmin,aicciati d'alla sconfitta,· (eh~ S'arà ga,ranzia prima della pace, e unka cood'izione di una 1<es~pi:se1en 1 za, dJi una conv1 ersio11e, di una rtsu-rr,ezione del p·o,po1oted'esco stesso) - all'o,ra una nuova fase cl:ella guerra tedesca: la d'ik11Si,~a, - può S!erhare a'ntora delfte sorpires-e di dlu,rata e di diurezz~. Pr,eiparia<rnoci ad ognuno di . questi casi così da non ess:erne colt'i alfa sprovvisfu. Firnchè la gU/erra dura, fin;o aiH'u<lt~mogiorn1<>,fino a-ll'u,ltima ora, dobbiamo tenerle-i pronti ad una guerra IU'ruga. Perchè ,a,nche un solo giorno, una so,!a ora de11,a guerra può esser1e, per chi I~ combatte e la pa·ti.soe, immenisamente ltunga, e la più terribil,e, e pur dec1siva. FrT11chèi'a guerra dura, fi•no· all'ultimo g.iorno, frno all'ultima oria, non •dobbiamo misurar,e i saicrifici, non •rallJentaT1ela t•enisiooie c1ei'la volontà, n:oo distogli,ere ·l'atternzione dlell'a•mma. da.tla meta. PeI'Chè am1Chlernn soli giorno, una sola òrn. di ,fi;acchezz.a, di scetti~ismo, di ced'imento dlell'anima, - p.uò mv!inaire rn frutto di ann,i di sa.cr,ifi.ci e d'eroismi. Finchè l'a gu·eirra duTa, fino a.ll'u-ltimo giorno, fino 1all'ultima ora, ci minaccia il peri<c-oloche la r,esi-stenZ'a dei popoli aessi un mo,- mento prima : ,e guai, allora ! BibliotecaGino Bianco

VITA FRATi:RNA 219 Per qu/elSto,1)Ur all,a,rg.a 1111doil cuore nostro e l'altrui alla grande spera•nza che so•rge, guard!iamoci da,! pairro•re - s,peciialmente ai 110stri più p~co.Ji fratelli, ctte sono pure i più faticati - cli· una _paoe prossima .... Par-liamo pµuttosto - a 11:oistessi 11e!ll'inrt:imo,e ·agli altri intorno a. a1oi della grandè bel/e::za della p·a.c,e,a ,cui - pe-r la vìttori-a -· giungeremo. Ques.to sì. Via via ,che proced'iamo, la rn1etaGi mo-stra più bella, più grande, 1più santa.' Settn'J)re più pura di egoismi, sempr 1 e più immedesimata colla giusti,zia dei popoli, SJempre p 1iù ricca di Gacr,e .soOuzioni d:i grandi probi-emi sociali e umani. Wilson, la cosc'ienza gra-nde, ret.t.a e si•nieera, iposta d'aV'anti ai ·grancl~ fatt,i dell'epoca a -interpretar.lii. pe·r · l'Umanità, presenta a tutti i grandi: p-ro1blem\i 1 posti daJ.la guerra e che la vittoria db difienso-ri del diritto d'eve risolver-e, e La. -soluzione dli es1si in giustizia ·che la. co,sc.iern~aumana - travagli:ata - ela.bor'a. Egli, ci m:ostra qu•eMoche i savii chi<!mava1no, -scuo,t:endo i.I capo, uto;pi-e, sugni ·inattua.:bili,: l'idealità portata \ ne!Oa. p-ra.fica., la moralità -attuata neHa pol.iti1ca. - E sono, qlt-èsti proclamati ora e rico111()sciuti, i J>roib!lemi,le soiluzlio-ni_.i sogni ohe - fin &1.l'ilnizio diella guer·ra e -nel:la sua vigilia - fumno inttuiti e s-entiti nel segreto fervido ,del ,cuo•re, - col'tiva.ti, a.dorati nel silenzio, - o espriess:i, oonfossati in pwgine ùntime, in lettiere ai fia1n1ililar,i ei. agU,i a.miei, - indivildua.lmente da molti•s.s:imidei giovani combattenti - fra i quali ta.n,~ihanmo sugg,el1h1,rt10 1 c01l,sang1Ute{1aL01riofede. Ma l'approssimar.si del,la meta ·e il IS.UO .r,i:vel'arsi tanto grande ,e santo!, mette in ciascuno dli noti - e deve mettere - un'ansia ·nuova e urgente·: l'a,ns:,a di es.serie pa.rtiecipi nai pure, noi pure ! della grande ultima fatica - se dio1Vrremoesser!! partecipi del ·grand/e risultato. Gia.$<:.uno-di noi la sente - la senta ! - imrividua.lmente: la condotta. incEi.vidua.le:sia. domi'na..ta e guidata. da questa· a.nsiia.. In pa.rticolaire la senti-amo, oggi,, come Italiani - dopro aver tanto rdlato - e taJnto per<llujtp.... E' ben:e che ,gl'lta.lliani, con tutfr ,gli altri AUea.-ti, combattano pur ,su tu.ttii gli a1tri fronti dl'Erurop3i,e -.su ogni froote affermino ·il valorie ~tadiico ,e ja ica.-ratter<eu111jano, 111ojn sdlio nazi,O'lla.11-e, d ,I no- -stro\_ combattere. Ma ci si-a permesso di augurare con tutt.a l'anima. pur nuove glor,ie -e nuove vitto,rie ita.,l:iane an!che sul nosbro fronte! Che non ci si,a nè pa.~a.un d'Ono d'altri, la libertà d.elle no~tire· terire ! BibliotecaGino Bianco

220 VITA FRATERNA Che non ci \Sia nè paia un clono d'altri la terra già oon:sacrata: da tanto nostro sangue - ma pure per ncj tra colpa -riperduta .... Dobbi.amo riprender noi quelilo che fu no,stro e quello che no-- s,tro deve esser ri,conosciut,o. Noi·_ a qualunque costo. Asco~ti.a,mo,,[}er tutt,e, la voce d.~uno dei1 nostri santi mo,1,ti,cl'i Paolo, ~Iarconi - caduto a 21 anni nella controffensiva del Trentino: parole. scritte ella lui neilla ferviida e con.sda vigilia, nel c\'içembre del 14: « Doni non 11e vogliamo più. I doni ci hanno 111niliato anche troppo finora. Noi non potremo a·mare che ciò per cui avremo sofferto. - Perchè il 11ostro popolo ama. tiepidamente la, patria? Perc/1è troppo poco sa11g11e,troppo pochi sacrifici gli è costata! Noi non voglimno Trento e Trieste! ... Noi vogliamo qualche cosa di più importante e sacro .... : 11oi vogliamo risca,ttare e temprare l'Italia tutta! Piuttosto che altri doni, meglio rimanere q11,alisia1110 oggi - .... guai a noi se rù1sciremo ad avere ciò che 11011,a~ vreino saPnto ·meritare .... I f » E infine, cli un'a,!tra co~ dobbiamo es'ser consci, ·e ricOlrd'a:rci: che la meta 11019t-rad'oggi sarà, quando sia iraggj1.Ìnta, un nuo- .vo punto cli parte11za. Non illudiamoci. La vittoria - che verrà - non chiuderà una parenitesi. Non si ripl'e<nclerà il clisco·rso cli prima. La guerra è tma rivelaz,ione che ha interirotto lYrusca,mente 1e per semi[)re le •ai.ar~e.di prima, e rne\ ha d'irn,oSitrato le vanità d je bugie - e ha com1 intiato, un altro cliisooìrso.- Ma ci 'Sono, p.ur_ecli quei tali che, indi:sturba.tii dal frastuono della guen a, han continuato fr.a lorn le loro vane chia,cchiere ,e)le loro bugiolie o le più girio,ssemenzogné. CeSSlatq iL frastuono, ri_alzeranno la voce. Bisognerà fa:rli tac-ere. E far riconos'cer,e I.e vrerlità per cui tanti banno1 tcl:jstimoniato coHa vita, - e trarne tutte le conseguenze. - Non sarà lav0iro da, poco. Ma bisog11,eràcompieir-lq. Non ci sarà dunque da riposare neppur dopo. Ma, meglio che iJ morto ri!poso che -ci d/a,rebb~ J.'inaziqne, gi,qverà a. rdstorarci le forze la: gioia cieli.a meta. rag,giunta, la gioi.a cli' sentirci più in afito, più avàntli nel cammino umano. Avanti dunque, avanti sul c,ammino - se pur ancora lm11goe aspro. Avanti, pronti e -cJlecisia proseguire fin:o alla meta che vediamo ogg,i, - e olrt:re. A. Arpesani. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 221 Occupiamocidellamadree del fanciullo ' - Se noi siamo persuase che quest'ora non paragonabile ad altra alcuna. che questa fatica e questa lotta, e tanto sgomento e tanto dolore e tanta forz'a e tanta ebbrezza - sia per portare ad un meglio su que ta teirra, - un meglio non immediato e non materiale soltanto, e non già proprio per noi, - ma un meglio per la generazione ch_e yerrà, - pensi'2.mo fortemente, profondamente, attivamente ad essa. Pensiamo ai fanciulli sulla soglia clell'aclolescenza. sballottati dai più sbalorclitiYi distratti e insulsi programmi scolastici, alla distrazione cli una famigli1a, d'altro occupata e preoccupata, - ve1•.:hè ,·'è un ass:entc che tiene il suo· cuore i·rnansi.a, perchè •dell'assente bisogna far ~nchc '1a parte. e ·1a Yita è difficile e cara - o perchè cli assenti. a forza di traffici e di sforzi, non ce n'è. e chi è presente è occupato a cerca,r il guadagno. a procurarsi la ricchezza, nella sùbita oiccasione inatte a che i tempi a tanti offrono, - e non si cL1ra per sè e per i suoi, che cli godere e far godere. Pensiamo ai bambini che ancor non Ya:nno a scuola, o che, iìnite le ore di scuola, dove stanino, se non on figli cli combattenti, se i nidi non Yi sono pe-r loro, e se la madre è alla fabbrica, o a spazzare la strada. o s•u•Itram? ... Pensiamo ai bambini ancora lattanti, - e a quelli a111cor,celati nel cuore della madre .... A queste imm)ense potcrnzi.alità cli domani ha forse pensato a sufficienza il gO\·erno, s'è forse preoccupato cli non sperper<are queste future el111ergie,prezio e s·empre, preziose più che mai in t'empi come questi in cui energie già in azione si estingu no a mille a mille, - il pa,eSe si spopo a come un campo di nuovo frumento sotto ll'lla violenta grandine, e tanite braccia mancano, e tante Yite e tanti uori ?... S.i è abbastanza pensatd, a preservare l'infanzia per il clomam, <:on l'igiene, con l'alimentazione sufficiente e opportuna, - con le cure ma feriali, e morali? Si è avuto a fondo il senso di aver per le mani un teso•ro che cresce, - sì che una immen&a parte deHa nostra atte 1zione fosse anche poca cosa da dare ad e so? ... ì. o no? ... Eh, non v·è dubbio nella risposta!. .. , BibliotecaGinoBianco

222 VITA FRATERNA wfa se la risposta è: 1110,- almeno non tardiamo un'ora a farouanto e m noi per riparare alla deficen•za a far che siam, ·col- ~ate l'e lacune, qua<11toè possibi,le, al più presto. I bambini nlon devono morire perchè i mali li pr'endon più deboli, poco .~1,utriti, poco puliti, mal riscaldati, - i bambi•n:i n1011cl'evono soffrire. Non devono soffrire, per quel' che è in noi, i combattenti (ba'sta la trincea e il •n,emi1co!) __.:. e non devono soffrire i bambini! Non è dunque p·erchè 6i.a.n più buoni loro e più felici, che si combatt•e? Ma non potrana10 esser più feli,ci ,e più buoni se non sono più forti, - forti di s,pirito e cli cor;po - in quella u1 nità per cui Dio ci ha messi in questa lotta che è la v;ta,, e che "'i va conquistando così faticosamente. E se •s'iamo donne v,eramente, e sentiiamo tu.tta la nostra dign-ità e il nostro clov,ere, e il nos!tro cuore 111!011,esita e non tace, - è impossiibile ,che nell'intimo nostro, - quale si sia la 110,stra condizione accidentale. - fanciulla, clom1-a,sposa, madre o no, - è impossibile che 111ell'intimo,nostro non risuon'i il richiamo ,cliiquiesti piccoli che chi·ecl'ono di vivere, e che d'al nostro intimo ,noru •risponda a -loro la voce mia.te,rna! è impossibil1e che a pi1ccole brll(Ccia ch·e s.i t'enclono chiedendo aiuto, non si a.pran l,e braccia 111 0-· strc clarnid.orifugio e sostegno .... Questo è cò1111pitofemminil1e: diico an'zi, primo còmpito f.en1m.i11ista in quest'or,'!.. Qui, da parte-nostra, si farà quanto è in noi per ciò: inten-· diamo r1 iip11endere le cc~wersazio~,i d\gien.e infantile e di eclttcaz;'one fra le cL01111e· .cJel popolo, i111iz:,a.~egià dal ·a·l uni anni da una cl'ell1e nostre migliori amiche, e che l'anno scorso, per l'urgenza dell.la· patria, si sostiuirono con spiegazioni •e discorsi dei valoros,i no tri combattenti; intendiamo riprenclerl,e, allarga,ndole, con l'aiuto· cli ,"oloin,berose a-miche, - ,e iinvitando a,cVesse -particolarmente 1~ giovinette, che -potranno ess~r chiamate al còmpito materno fra non molto tempo. Ma è qu,esto '[)o,ca cosa - occor-re che ,ciascuna veda nel suo campo quanto· le è possibile di fare . - -e faccia subito. Raccog_liamoci, tmriam.o le nosh,e energie, 1 cli,stribufamo le parti, e ·met-· ttamoci all'opera. Chiunque abbia idee e proposte da fare in riguardo ~,e elica tostio a Vita Fratenia. L'a1umr'a della V~ttloria è prossima: non cllev~neppur qui trovaPci in sonno, Maria Carpi Arpesani. ,,. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA Tra • 1 padiglioni delfospedale Pa,sso, ogni giorno,, orn, per a11da1:eal .111iòpo to cli lavor,o è tornare, tra i padliglioni cle!J.'Ospedale "Nkgg,ore. La 111attina il giardino, che orescfj tra edificio e ecI,ficio è quasi desert>o1.Ma dalle finestre aperte dei primi padiglioni a cui passo a~canto esco,no, voC!i che rni penet-rarno fino all'animo profondo, e me lo stri,ngono, e me lo afferrano come! u,n r:chiamo irre&is.tibile. Sono v~i infantili, piantfi e lamenti di bimbi : sono1 i picco,li ospiti cl'oJ.o.ros·ieh~ s: destan9 a una nuova giornata della lo-ro misera vita, ... Io pai so t,ni ~orio, et prq eguio v-erso i,11 nlio1 ·po-sto, verso il paldliglione in ou,i sono aocc,l i soldati feriti:: que ~ii giovani vigor.osi, atterrat~ dal feri··o nem)'co,, ma che serbano\ dalla vigoria primiera la forza d\ r-eazi.one al ·male, che li fa meravigliosamente gioco,ndli spesso, .... Ma questi pi,ccolini, questi debolissim,i, - fi-ori appena dliscn~usi - il CLti doUtci imo o,r.rli•s•oè ficllud-a e insieme a,ppello comm'ovente all'amore di cui soh10così bisognos-i e degni, _: piangono o,ra, p!iangono· qui co11 tarito abbandono,, con ·tanta pie11ezza cVip, ena .... fo non so n:ente cli,più paneti,oo di u11 pianto ai bimbo, - nierite di più cl'oloroso che !"infanzia sofferente .... Passo, pr·osegu-o _verso il compito mio clt quest'ora, a cui tanto f.ervore cli gratitudine e: di amo~- patrio mi porta; - ma \1 cuore. s.i attarda un poco qÌ.li, pre so questi lettini ·che 11011 vedo, ma immagino 0011 tanta tenerezza, ,con tanta -compassione: presso queste sofferenze così grancli, così eccessive per i p'cco•li, corpi ,e le tenere animett.e che clevoi10 so,ppo,rtarli ! ~ Anche qui\ anche a questi vorrei poter clàre le mie cure - vorrei poter versare la miglior dolcezza del'I'animo mio. e la più ' illu'n1Iinatà attività a diminuire le .J,oro sofferenz.e, a lottare contro il male che li mi·naccia, a fa.Ii rifiorire la gai:ezzai nell-a loro giiornata, il ri•po.so t,ranquiùlo n:eillieiJ'o,romunghe nottiate . .... ·Non vii pare, Amilche, Snrelle, che anche qLiesto - non imeno di quel,lo che svolgiamo, negh oiSpedali.-cli guerra - sarebbe comp.ito nostro/ o· compito pa.t-riottico r e con1ipito par,ticol,armente importante in tempo cPi guerra e pel dopo guerra? · Pensate: quanto è più che mai ,przeziosa la prezi.osissima infanzia, la generaziÌone che so,rge, oggi, mente -tutta una generazione si offre e si immolla suil camipi cli fu.ojco. - Pensa,te: qu·anto è più BibliotecaGino Bianco

224 VITA FRATE!òtNA che mai minacdia,ta questa pre21iie1sisin-i.a,e ~ejner,Lssimaetà, mentre le çoncliz.ioni igieniche sono fatalmente a ai peggiorate, e mentre tante madri sono aJilontanat,e diai fooQlari. - Pen ate: quanto è importante tutelare, clifencleJ_"ela salute dell'infanziai, - e di quanto conforto sarebbe per· tuit ' ,il paese, pei combattenti in ispecie, saper protetti col più sollecito amore i loro, bambini! Perchè anche a questo compito non -ci prepara e non ci avvia la nostra autorità? Perchè i corsi d(i istruzioine teorica e pratica per noi. inferniiere volpntarie della Croce Rossa, non contemplano qu.esto oompito? non coi11prendono come parte imp rtante del loro pr,ogramma di tudio ,e di opera l'a51sistenza aill'infanzia, l'igietie del bamb,ino e d'ella madre? Perchè non ci è aperto, anzi, rich.ie- .sto un turno cli assistenza e di pratica in qualche ospedale cli bambini? Passo, prosegu : e ·1e piccole yoci di pianto non giungono orma1i più al mio o,recchio, ma ancora mli echeggiano nel cuore. E sogno l'opera nostra umile e umana estesa anche al grande campo della protezione dell'infanzia: il grande campo che chiede e più sempre chiederà opere Yolonterose, illuminate, amanti. - animi materni .... (qualche giomo dopo), Stasera. tornando dall'ospeclale, sono passata dalla parte più antica 1• verso i1 l naviiglio. Ton i bei padiglioni nuovi, da questa parte, ma vecchie costrnzioni tnis.ti adattate e adottate per l'ospeclale. Già qualche altra volta e,ro pa sata per di qui, e avev•~ avuto una stretta al cuo,re anche solo a gettare un'qcchiata dalla port1c-ina ap-erta cli Sala S. Ignazio. alla vista di quei vasti stanzoni poco illum,inati. umidi, opprimenti .... Ma ogo-i, oggi ho avuto una scÒissa di cmi sono ancora tutta fremente. Due vettu1 e pubbliche erano ferme davanti a u-na portic)Ìna che sempre a,•eyo visto chiusa,. - ed igno,ravo che co a racchiudesse .... In ciascuna delle ·c1ue Yetture era la trista figura di un « ques.turino ». - Ed ecco. la po,rticina 'è aperta, e ne sono us ite sei ragazze. Ridevano, vociavano. Una certa volgare elega'l1za dell'acconciatura, l'espressione deù volti e le movenze non mi hannò lasciato clubbii, E. tre per Yettura, ono, salite con quell'accompagnatore - e sono partite. \ . Ho saputo, poi,. qì.iale tris.ti~siima m'Ì eria si accoglie dietro la po,rticina qua i sempre chiusa. Vengono qui, malate, condotte da queJi guarcli1 ani. le infelicissime - e, guarite, (guari,te ! ?), ono ricondotte eia quelli stessi alla loro miseria senza pari. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA - Amichei, sore!1e mie, ,per cui la purezza -cl'ell-avita è una condizi011e tanto normale comtj il respirare ,così •da essere come quiella inavventlita, - ci rendliaano C0111,ÌO pur or·a mentire n,e pa.nlfo.- mo di questà orrihile ,realtà: ·che e~i,stono le case di prost\ituzione ! che lia legge! - la l~ge sotto (:Ui vilvjamo -e che cqnsirderiamo una protezione del v.ivter OÌV!ile. .. - le arn)nre'tte, le vuole, le 1·egolo! che esiste una categoria di donne cond!annaita, alla sthlavi.tù, al viziq, al-me:rcato di sè, all'-abiezione propria e li quanti vanno, ~ loro ... ? - Ci pensiamo, Amiche? - E poosiiamo pensarci senzà i111sorgel"ie d'ec.isie, ~mpl'ac 1 a:bi1ii, contro q,ueista inlfamia, contro quesitia ingiustiz'ia, contro questo insulto atroce alla dig,11i'tàtl'el nostro sessq, a tntfa la dignità umana, alla vita? .... M~ echeggjano nelJ'.animp, le piccole YOCÌ di pianto dei bi.rnbi ma.Jati : quanti· di questi innocenti hanno la v·i•taminata da1le conseguenz·e diella col,pa dei padlril!... e penso quanto· anche per 1-a! protezione dell'iu11fanzia dobbiamo• lottare cont.ro questi orrori! - Mli splendono nella mente glil e<sempi di nobiltà d'animo, di granrlezza, che ogni giorno i nostri1 .giovanli combat.tenti, di ogni ceto - anche tanti fr.a loro sfrapa.pti dalla guerrn ali ma,rasma del1l 1 a vi-ta borghese - ci danno: e sento quanto anchej per la difesa del lorq patrimoniò spirituale, de!Ja. lorn Vita, è dbvere, debito 11ostro lottare· contro queste ver,gogne ! Serito ohe anche qiti sta un c0111Jp~to nostro. Pensiamoci. • Anna Speri • (dal mio quaderno). notte sul 20. ottobre. Dio grarJde e b1tono ! come ti sento, acca11to a qnesta c1dla del fig/Jio di mia .1orelJa, - i-n qitesta q1tiete alta di riposo dopo tanto, travaglio, dopo tanto dolore, dopo tanto perìcol-0, e con tanf~ gioia e tcmt,o amOl'e ! Co1ne t·i se11to nella vita vicù1a e lrmtana, neUa vita int>itnadi qit-esta,mndre che riposa accanto aUa S1t'a crea~wra, - felice perchè 4: al mondo è nato' 1,n uomo » - e nelba ampia tragica vita che rngge e· geme intorno, "tiel vasto mondo, e da. cui s·i leva, tra~ lo stra.zio, sempre più alto e trionfante mi ca1ifo d'amore. Come ti sento - Dio gr,ande e bi1-0110 - 1tnità della v-ita 1ielle sue iinnmner·i forme - unica ar1no1l!1ianelle mille .note - a,ccordo p·rofondo, profonda idetitità misteriosa fra qu'est'o strazio eh.e par morte e è vita - e lo strazio dell'1mianità oggi .... Dio grande e buono! benedù:/ ! a. Biblioteca Gino Bianco

226 VITA FRATERNA Croce Rossa e bambini · Una idea a cui accenna appena Aruna Speri nelle sue paglnette: l'idea che là Croce Rossa acoolga e svolga amipiamente nei suoi corsi di istruzione per 1-eInfermiere volontariè un programma di -igkn.e e <l'i ass,:stenza d'elil'infanzia, e avvii le ·sue teclute -a ·turni di pratica assisitenza negh ospedia.Li infant,i,li, alla vigilanza igienica dei bambfoi anche nelle ca-se del popolo, - cii pare, è cert'lmente ottlima, im]_)IOrta.ntis.sima.E la facciaffiO\nostra, ei la caldeg- ·giamo con tutto il f-ervòre di una c,onv:i,nz;ioneprofonda e di ..in granl:Jle amore,, - e la ra,coomand!iamo anzitutto a:ll'interes.-amento, aWappoggio dlei,rned'ici che più possonq va/lutarne e sent;rne la opportunità e l'importanza. Deve, Ila « Croce R!1Y,sisa ~ ail1l1argare,cornlJ.)1Let.areoo~ì, suibirto, suoh program1mi di 'istiru:done e di azione. M·a,, ci obiettano cento. le infermiere: s,ì,amo poch~ anche per ùl compito no-91:rointeso neii limiti attuali, - poche anche per i solfi o,spedaH di guerra.... , E' vero. Ma se queSlto prog:ramuna ·iJ accogliesse e si svolgesse -da-Jla Croce Ros,sa, saremmo cert,o -dli più. Quante giovinette, per ese:mpio; che non si sento11110· ancora 1dli 1 pr,es~a.rservi.zfo t-ra i nostri solda,tii, o a cui la famigllia a•ncora non lo ,permette. (moltissime!) --quante ma,dJri<,quante vecchie signore, quante vecchie sig1mrine, anche - accorrenebbe.i o• coo entusiasmo,. certam,ente, a questo lavoro! Poi.... questi. « co,r<.s~ » poitr1ebbero essere seguiti con grande utilità non solo da chii vo•lesse poi p,restare servizr.,o negli ospedali, ma dalle sigrtC\rine .che d'a!l1.nol'opera loro ai «nidi:'», e di cui l'opera dliventere:bbe tantio, più utile quaru:lb fosse nut.rita di nozioni · pratiche e igienliche sul bambino, - dla·ll'emaestre· di scuole elementari(, da•lle infermie·re volontanie che prestano la loro assistenza nei dispensari antituberoolar'i, e si assumono le visite domic1Iiari (così impo•rtafllti, !) ; - sarebbe anzli un prezioso, necessario compl'emento di -cu)tura, -di ·preparazione alla vita per ognù giovane donna (ben più opportuno, utile, necessario ·di tanti· studi ~u.- perficiali, pseudo arti'stìci, o decorativi,. 4: di o,rnamento > per cui BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 227 tante giovanette buttano tempo e fabca ....).. Pet: ogni giovine donna ·chè, qualunqtte s,ia per es,sere l'a sua vita, attraverso, l'amore e -il ,matrimonio, o tra le cttre e le a.t.tf.,yitàdi ttna vita, eta ola, tra figli ·del.Ja wa carne o t,ra c.reaiture aLtruiJ che facciano appello, all'i- ·S11:intomaterno del suo spir:tq, og1ni tdonna, per adempiere la sua ·missione, dovrà fare opera mate"rna. E perchè chicdiamq questa nttova attività appunto alla Croce Rossa, invece dli pe111sareche se ne possa fare iniziatrice ,qualche .altra Associazione,. magari sorta apposi:itamente per qU"eto programma? Pe.r molt,e ragioni. Intanto - la « Croce Rossa» femm,inile c'è, ha già operato, "ha già schiere formate e nu.merqse tra cu,i ci sono ,elementi ol'.-timi, ba già corsi avv:ati che non si tratterelbbe alltro che di completa- .re; ed è istituzione vasta, forte, -org:an~zzata, che porterà l'inizia- . tiva ·in tutta Ita.Iia. · Poi: perchè 111.aila Croce Rossa femminile deve operare sol- :tainto, in ca.so, & gu-erra e ,dli calanttà pubblica, mentre sem.pre, 111eUavita noir.male !:'opera sua. può .essere aosì utile? - Noi: es5a che è o-ra uno dci più ,importanti centri det serv"izio patriottico · femmini:l,e, deve continuare ad ess-er.Io; devé preparars:i a utilizzare tante capa 1c·ità, ;tante attività, tante buone vofontà ch·e si sono rivelate e a·llenate 111 quesiti ann1Ùdi gtter,ra, anche pel dopo guerra. - Ora, come 11:Qltappuntlo Anna Spelni, 1a proteziqne dell'infan- #a è precisa.mente· oo-mpftto femminile patriottico, importanrt:issimo, urgente ·in teml!)0 di guerrai e che provvidame11té patrii, dovrà •contintta-re pel dopo gtterra. Cpn questa nuova via di' lavoro, oon questo, nuo,vo compito proposto alile ,sue In.f,ermiere, la Croce Rossa ve,rrà ad elevare ancora a:ssai il suo val-aire e il suo meri•to: si avvi,erà a, for'ma:re ve- •rame;1te quel « servizi;o patrio fenuTijn:il,e » che vorremmo diven<isse obbl1igato.riq ,per ogni giovane donna, come è ohbLigatori10 peir 'ogni giovane uomo i,l ,servizio .m\ilitar,e; e le giovani -donne prepa- ·,rerà - nella devozione illuminata e d~sciphnata delle varlÌe assis1tenze inferni:,ere, in una bendi.ca attività isa.gg,ia.mente guidata e vligilata foori ·dlei ch;uso de,!11:feami,giie - alla vita. Vita Fraterna. Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA Il risveglio _dellospirito pubblico francese intorno alle cose dt Italia. Dalla prima ora deHa crisi europea. l' Italia era. coinr\·olta nel dramma morale della ,g,uìerra. Ma come si sarebbe '4.JOtutoavvertiTe oltr' Alpe quel combattimento s,ilenzioso e pieno d'angosci.a chi! fu dal primo giorno la nleutra!lità italiana? Popo.Ji ·incalzati da una guerra com.e guelfa del 1914 potevano guarda.re aJJ'ltalia come al terreno su ·cui era impegnafu: uu1iapartita d'interessi. nazionalii e <l'influ,enze straniere ·e guardarvi con, l'occhio fisso sodo al'i',esito delta lotta: dovevano vedere u111gioco; fosse pur tnagàco, di paliitica, là d:ov'e,riainimpegnati, wscente il paese•, tutto il passato e l'avv1enir-e d'Italia. Si c0tnosceva qell'ltalia all'estero quel tanto a 1ppunto che serviiva a sviar-e un giudizio v,ero, a clistog·lieie dall'impressioll'e cWgravità che doveva ema:naTe dalJa crisi italiana. · Mentre la vita i•nternazionalie si facieva irta cli mi11acce e d'inganni, cf cr~minose sorprese, m<;ntre ogni 'popolo si se,rrava, malsicuro quasi nelle sue stesse file,' •era imposisi_bile pret1enc\lere che gi ùiraòasesro proprio a:llora l'ignoranza che pesava s1ul1lecose d'Italia e gli errnri, i pregiudiz,i, .i malintesi. • Tagli;ite le vi'e della sua più vicina tr.aidizine politica_. mentre 1-eera inlposta la SOlluzione m,edlitata ~i un 'Problema gravissim•o a un tempo per la sua vita na•zionaJe e ·i,111ternazional,e,!',Italia, nella fo.lsa :yalutazi,o·e che di lei -era fatta all'estero, aveva un eJ.emento di più di dimrientamento e d~ i,ncerbezza. S1e fos e stata conos'c"iuta ùai primi cinquant'anni di vita unita,· l'Ital-ia dlella fi•ne del 1914 volev.a ed ·esigeva un-a modificazionte profonda <l'i giudizio. Su qua1e compr,en-sione d!el passato avrebbè po·tuto poggiare la nuova? Quarrido -l'Itarna entrò in guerra l'avvolse un'onda ,calda d'entusiasmo: era il saluto clìe da ogni campo minacciato veniva ;,ii nuovi fratelli d'arrne. · Poi i mesi seguirono a.i mesi', nella fatica as'j)ra per tutti, nello ~forzo che tien chino ognuno sul proprio solco1 il soldato sulla propria trincea i,L-popoilo,ne11llasua a111s,iae nel il,utto, ognuno lavorò molto tempo pe'r la propria parte. Ma ì I.t,aLia, fort\e' rop,raitutto e q,ua-s•i.soJo d~Wimpulso della sua volontà, ,aveva biJs·ognoper realizzare i,l suo .sfo,rza steSiso, fra, taniti ostacoli e.sterni ed 1inter:ni, .dii es 'er so'11retitamortailimente da un giu-. diz.:o il\luminaito e ~iustio deii suoi alle:ati: illO reclamò con instabilità BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA 229 ·dli umore, ebbe mome.ntii ,di scoraggiamento e im,pulsi i.mprovvis•i cf'orgoglia. Lo t~lamò sOlp'l"atuttio dalJlia Fr.anci-a in 1101111e dleH:apro.- va -che ,le aveva da,to il popoùio d'ItaBa, e con~ riparazione all'i- ·g1~mnz:ai fredld!a e iJ11dfffer,e.nte dellfa V'igi'Via. 1'iù ancora deg.li av,neninrenti mJill,itairiche panielno da prin- -cipio non valutati ana l'oro giust'a misura, gli a,Vl\1lenimentipolitici, 'il sintomo solo. il tim:01,e d"tin mutamento' nella politica interna ed estera dell'Italia ebbero. potere di risl\r•egl.iar,e l'attenzione delta Fraucia. I ·primi s·egni di d'ebolezza del miinistero Salandra. la crisi seguìta nel giugno de.l 1916 con un'ombra dt'inquietudline, diffusero un in,teres.se nuovo sulle cose d'Italia. Mentre i giornali fomivan le notizie spicciole con -più.med'itato studio dei fatti in qualche periodico s<iandavana in qualche modo segnand•o e coorcllin.an.do le 1inee della politica italiana. . Il grand!e fatto russo, che rompeva brus.cam'ente la storia d'un pa,ese, dopo esser sembrato per qualche tempo la rapida con vulsionie di una meravigliosa evoluzione, fu un, avvertimento politico gravis- ·simo e fu ino•ieme, anche intellettual1mente, una forte s-co,ssa. Se il .pensiero si ritrasse spatventato cfal caos russo iimpoten:te anch!e a -un'analisi, ne rimase in httti çome un incitamento a g~tan:la·re, a ,cònÒscere i ,compag(i d'anne. La rivoluzione della Rusisia fu un l'tchila'mo·energico alla realtà e lo fu pure itl!amo modo l'i·ntenrento americano. ~l moto travolgente della storia dovette essere per la Franr.:ia un ammonimento a <lliffidare di qu•ei quadri• limpidi. ma ·troppo fi-ssi. in cui il pensiero francese s'indugiava -per la complicità ,del suo genio fortunato, e di 1.111asua indolenza conservatrice. Dll'rante il 1917. gli articoli intorno alle cosie d'Italia, hamine il .cariattere di studi sempre più spog.li di rettori·ca e che vogliono esser vivi come la ma&ria chd trattano: la discussione e la cdtica. più o meqo favof1evoli a noi. rivelano in! chi s'cri:v'e un •pe111siero aperto a caipire, a ya,gliare. a r-ender,e il molteplice, il d-iVet'so i.I m1ovo; a guar,dare i fattji, senza quel.l'a diffidenza che fa .s:corgere solo !•e c:ont-rad'izioni e le denuncia anzi-chè spiegarJ.e. Così. quiando •sop,ravvenn:e la .sciagura d!i Caporetto, avvol'to com'è stato d'ombra i-1 ri,piegamento fuh1Tineo del fronte italiano, il pensiero strainiero non -osò affrettarsi a formula're un giudizio,, ma sembrò protendersi verso l'Italia• in un'indagi·ne a.ppassfonata -e somigliò all'atteggiamento -stesso- di tanti •i-tal~ru1'iv,e,rso il Jio.ro paese. Si direbbe anzi che la Francia non s'accorse mai tanto che 1\Italia Yivev'a come quancl'o le .i serrò alla gola il laccio del!'Austda. QpeJlo che le aspris ime vittorie itaJ.iarne non, avevan fatto, quelle che non a\'eva eletto alla T-'rancia l'a lintea salda dal Monte ,,,, Biblioteca Gino Bianco

·z3o VITA FRATERNA Nero al mare, feoe e ài-ss 1 e il cmllo di Caiporetto. Da allora data: ha r·ivielaziione d'Italia: dalla sua ango,scia silenziosa, dalla dispe-- rata difesa del Piav,e. Forse per'chè - çome scriveva i'l Maur,el - Capor,etto e il' Piave rispondevano a quella doma11da che nel 1917, p~imla dlell',cl!'.t,obrep, o,teva ,eisse:11aeincora po.stia. Chi vedleva lo sforzo deil,l'Ita,Li,a ·poteva chiedersi · se foS!Se sforzo acoi-dlentaile, mj,raco 1lo senza ,tl,omiarri. Mia ecco Capo11etto: in pochi gi-or1n.itutto e p·erduto e in pochi gi·orni l':I1talia fa fr011te af pericolo, vicina a essere travoha ess,a risorgle ;rneH!adifesa strenua._ . « Un ta,J ·scatto dell'anima naziona1'e, questo so,bbaJzo dell'esercitonon sarebbero ,s,tati ,po,risibiai $E1 la 1ensione fo_se stata passeggera, ,se a•llo sforzo comrpiiruto,nel 1914-17 non aJVJeslsecou-rispqsto la la forza i111t;ima de:l'la Naziione ». « Arrestaito. iii i'ipiegamento, cMHA1',llto I sonw dimostra - ~crive i,l Maure:l ~ 1a potenza del paese ben .a1ldlq su1la sula base cinqu:a1~fona,ria .dli lavoro· e dli volontà: unia •g.iovane Itaillia tutta d:ap'.pairenza e esteriorità .... sarebbe stala inghiottita nel ],etto cDel Tagliam:ento ,e del Pia,v1e, -si sarebbe frain1tumata sotto le r-ooce de] Tr,entirno. Og-gir · essa non fa che/ affc,nrnare piiù chiiar:amlente e 1 i1nd'iscu1t,~bihnentela rea.ltài pr:o.:fondia: die!J.a sua rinascenza ,e del suo vi-go,re rinnovato». Le tragi-che ed eroiche giornat,e del'lo s!C'orciodel 1917, i-1conv-egno di Roma, l'atto di frntellanz•a verso 1 popo.Ji slavi ha'rl110 rinnovat,o per lia Fra.ncia fa figura <lell'ItaEa, già fiiaoca e s.cialba aggregata clella Tri'])l1,ice,s. eg111and!olacoi tratti forti e fieri dell'Itlia cFel Risotgimento. · N-elJo -studi:o degli avvenimenti po1liti,ci d'Itailiia. venivan a mano a mano a p,re1m:l'e'rilievo le figure p,iù signiJfil:ative della V'itla italia.n1a, a d1is,egnar,si le or1gi11i n'azionali, irnte,Jl,ettuali -e mo:rali . del loro ca,m'ttere: 11ello sfondo di queste fi1g.ur,esi moveva 1 n i gruppi: dei partiti. Il fatto suesso per cui s,,era dleterminato l'intervento irt;alia•nl(e)ra tal•e' d'a d'.imostira:re ohe in Italia, a scorwolgiere l'e-SJperiienizad'i un pa•ese pa-rlame111tare,come la F,r.a,n'cia v'era un eliemen:o -estraneo alla politica uflì.cialie, ma co11 cui bi1SO'gnavacontaire, forz,e vergini :t11Qdnassi,fkaitie, lnkJin airruolia,te in partiti, ma capar...ridi comunica 1 re a tutt<o il P'aies:ela forza e gli -impeti diel1'a loro fede. Così <liall:H:a.liapoliti.ca che ri·chi,amava a sè per w1 interess'e immediato l'opinione pubblica c1i Friaocia si è levata la Nazi0111econ la storia cle·i st'!oi primi ònquant'a<Jmii di vita uni,ta:; la Nazion1e ndla ,sua compless'ità etniica, sto.ri1 ca e sociale, quaJ:e essa è oggi, nelle sue forze in atto _e in pote11za. S. Ravasi. (Dal Bolletlino periodico della stampa francese: /sli/11/0 Francese di Milano). Biblioteca Gino Bianco

VITA FRATERNA La -necessità di una rinnovata conoscenza delJtItalia affermata in Francia P. Bignon nel Jliati,11 d'el 23 april,e scorso poneva. al principio d'un suo ar.tico,lo, questa cfoma,nda d1 cui l'a,rticolo stesso potr'ebbe sembrare u11a risposta afforma.tiva: « la Francia,. <lbpO! a,ver scoperto la nuov.a Ame,rica, scap,nirà forralment,e Ila noova Ita.Jia? ». E non si tratta ,d:i:e, deH'Italia madre delle arti, m·a « di quella terza Jta.!ia iTIClustriale e marinara che il vecchio Carducci patri,o,ta ·e profeta, compa,~ava a un'immensa nave la,nciata all,a conquista del mondo». Co.Joiro eh~ pnù han.no fissato lo sguard'o s,u,ll'Italia, han fatlto lo,ro1 senza d1m{n1:uirn:ei kt -sev,erità, 'le l'a1gnanze mosse daglti Italiani cc,n1 tro -l'ig110ranza che dura i·11Franòa sulle cose d'Ital'iia. La rivista La Renaissance, dedi'cando il suo numero del 26 ma.ggio 1917 interamente all'Italia, otto il ti~ofo. L'effo,·t de l'J. talie, in una serie d:i a1·ti,c0Ji 111,in"'a,v;a a m'rnta,r•e,per 01 gni que-sitim:re riguarda1ite la vita italiana_. i1 pun.to per così dir,e dli partenza d'dIo •spi1iiito,firanoese r.ive1and:o per ogni vi·a l'attività fattiva d'ell'ItaJi:a nuova là do1v,e.Ja Francia non s'era os.1li11'ata sìe1ntirecl1e il richiamo d1el passato lontano. , Mar:eel1Bou,llen!ger scrive.che vi son mol•bi in Fra~rcia· i quaili VOll'rebbe,rio, -far piacer:e ,aglt Italli!ani e ,dlar IOJro prova <l'.iamicizi~ parlandlo p,ress'a poco e, ,ì: « F eEci voi .... che di,sceincLetiedlagli a.11tfchi, •signo:r.i del nmnd:o. Voi il cui in1jpe,1"'0ha creato, la Pace la,fi11a.... Voi a. cui 'l'un,i'Verso deve Dante, Vf.1!ci, ìvHchellangelo ... Voi che n.el,pa•s.sato.... Voi che: a,lrtre volte .... ». Queste perSb111edi buona volontà 'si mieraviglierebber:o, dice Boule1nger, ,,,-edendo,'che le loro parode muovono piuttosto a dispetto gl'Italiani: •si è che in qttesta gloirificazione del suo ipa sato l'ItaEa s'avwe/dle bene che è contenuta la negazion:e di tutta la sua: vita attua'le e delle aspirazion~ che la ·muovon:0. Lo stesso Bon1enger, parlando più pa'rticolar1111e11'1:e cleli'ignoranza della l'inogua itali-a11a s1 criveva: e: Quand'o ab1,iam grid'ato « Viva l'Italia» abbiamo -esaurito il nostro italiain'O. Lo grid'iamo di tutto cuore e<l è molto. Vi potremmo aggiungere però al,tro se arricchissimo un po' il nostro ,·ocabolario ! » (1}. . . (1) La Re11aissa11cepo/itique, eco11omiq11e,/ittéraire et artistique: 23 d1eem:b11e1916.. BibliotecaGino Bianco

VIT-A FRATERNA .Henri HaLtvette (r) invocando l'alleanza intellett,qaLe con l'Ita'ltia sc.riveva: « L'opinione francese è molto male iniformata. sull'Italia comemporanea, esis-aè dbm:inata da, un numero cons.i~,et1e1voledi. pregiudizi da cui deve ,cominciar.e a Hberarsi. Sono prima di tutto dlei rancori politici .... Sono pregiudizi più anttichi, più tenaci che risalgono aJ11 tempo in otri i viaggiatori franoes.i più entusmisti dell'Ital/ia non sapevano separare la loro ammirazione per qt1esto meraviglioso paese da un •sentimento dli pietà, e più sp:esso dli •sdiegnloper lo stato di av-v<i.Ji:mento nel quale lo vedevano ». E se veniamo ai mode1>11Ji- dice Hauvette - v•edr·emo gli scrittori francesi preoccuparsi in Italia rarame11,te d'altro che di opere d'arte o di paesaggio, « credono aver reso ogni giustizia all'Italia qu1 and'o hanno esaltato ili genio di1 Michelangiollo o la ma- - gnfrficenza di Pompei. Dimernticano tropp.o volontieri che in Italia vi son pure degli Italià•ni ». Dura in fondo o stesso malinteso che provocò nel 1826 il clamoroso due1lo di Laima,rtine col Pepe, ora « bisogll!a che una buona volta si aibbandoni e per \,emp-re, quest'a.tteggiamento. Esso non è soltanto ingiusto ed odioso: ma' ci rende profondamente ridicoli: perchè non avrem,mo che ad aprir gli occhi per avve!derci che: tla situazione morale d~ll'Italia• non è assolutamente più quell;, che immaginano anco,ra tropp.i Frànx:esi e non dovr>emlmo ignorare che nonostante il nostro p.11etesoamone del p·rogresso, gli è da noi, lel non in Italia1, che si vedbn le più funeste routines .... PrendiaJmo s·o.lola pe,na d'oss,ervare non dall'alto, p1e1rS'd~gnar,e, ma da vi- • • • • • • I cmo, con s1mp!aha, 1>er1strt1JrCJ». Hall\·ette richiama la Francia allo studio delJIItaJlia con queste nobili parol,e: « Non v'è n11.1Iladi più ist,mttivo che il p,rogr'esso COIITJipiutoclia un gran popolo arrivato all',esistenza na·ziona!le da un tempo rela.tivamente breve. per raggiungere le forti nazioni vii;ine nello svolgimento delle sue istituzioni e delle sue en,ergie ». Jtùien de Narfon, nel Figaro del 13 luglio 1917 risale pure a.1l'e:;,p<riessione d'i· Lamartine che sonò come un'ingiuria per l'Italia.. Quest'espressione - dice - meno offensiva nell' in.tenzionre del poeta che non lo fosse per l'Italia. « e pet le sue aspirazioni ben legJl;t.ime come ora conl):nciamò ad• accor,gercene, è -rimasta: nell'animo degli Italiani». « Gqi1,fossiamolo: noi conosciamo male l'It,alia ». L'esempfo ,diel miigLior indizio che l,a Germania ha fatto -cJlel1 1Italia, clie'.ll'intell-igenz-acon aui, invece cli trascuçarl-a-, la Germania s'è sforzata cli oonoscer1a e' ha saputo poi farvi un p,ro- ,(r) La Reuaiss, z6 maggio r9r7: L'allianre intellectuelle a,vec l'ltalie. BibliotecaGino Bianco

VITA FRATERNA fittevo1e imip:ego d1eis'uoi capitali è !l)OTtatoper scuotiere e richiamare allq studio dell'Italia: gl'incliiJferenti'. Nel Matin del 24 lug1io - (L'Italia e noi) - notiamo, in un energico richiamo àiblai Francia peirchè ,studi Jilta,lia, il tono sincero di queste righe:· < V.i, è ,per U11 Francese uoo a riflettere una vera sofferenza nell'u- . dire deii Fìt1ance1,iche· non riflettono cQntinmcre a pada·re con 1 1 eggerezza delll'lta:bia >. A. Maure! vor.rebbe fosse fatta,. nell'animO) di tutti i Francesil amici dcl:D'Ital'ia, ·come s'è cotn1p1u.ta in IJl~i-,un'evoiliuzfone dall'a· m,ore p·er 0'ltaJia artistica del ipaJssato a quello .per l'Italia nuov:il, operosa, paziente. t,ejnace clfogg,i: egli' scriveva nel Petit J ou1·nal (23 aprile 1917): < Non v'è nulla che s'imponga di più urg\oote per la Francia! come . cfii farla fmÌlta con l'Italia dei lazzarorui o degli i1111a,mo;rati vaJgheggiata dai Romantici. Oltre che non capire gl'lta,Jjani noi ancllrem1mo iruconrt:ro a disilhlsioni che ci ·cos,terebbero car.e ». < Bisdgna che la Francia impairi a rispettare la guerra e lo sforzo &Italia. Questa nuova nazione ha g.ettart:on~l fuoco dieLlaguerra tutta. la sua forza e il fflO cuore». Queste voc,i -che/ si seguiOno e si ni,petono oggi sernpre più insi'stientti, (1) non dre:vono esser prese come segno che l'a,ttJeggfi:amentd dell'a mentalità francese a ,ni,guaroo <lell'Itali,a non sia slat.o in nufla niodi'fi1cato e che non -sia, sfa;to fatto nulla per n odifiéarlo. Nqn si avverte ma.i tanto la penuria di ossigeno cli oerti am.b'.ientii co,me q)u<ajnoo S,i, a.11-.riva·suHlasog~La p(eir u,sci1me. Se ),a cr'itnca dlell.'ignQm.hza, fr:anoès-e dli fronte aJlJ'ltalia si diffonde. in1Francia è certn perchè in Ftranda va penetrando un concettOi nuQfVodell'Italia o almelno il' vecchio -concetto va rivelandos,i,.in qualche parte faEsq fino a;ll'asisu:rdo•.Non va dimènticato che a forntar:e questo con~et~ to va·Jlgonomolto più cleg.li e:llogi 1ncond.iz-ionati l'esame ,mfornito, lai critica sostanziata di fattJ, la cronaca dell'a vita italiana;. Sono stati scritti pairecchi libri sulJ/ltaliia. Ricordere_mo quelli del Faure, di A. Chevalier e M. L. Amiiei Grosisi, dlel Barrès, d~ Maure!. Sono libri 1 che segnaino urna correntej dii .plensi,ero favore- . y-o•leaJl'lta,lia e nello stesso, temjpo preparano ail0'fr,alia un consenso d.i silll)patia sempre più 'largo; ma: es1 sendo· volti a un puibhlicd numeroso, nop possiono non avere, in qual-che misura almeno, una: p,reo.'ccupazilOnedi CQ1114JOS':zione, cli interesse e dli comp,iutezza che giova alla loro cliffus:one e ne fa sop.ratutto d'elle opere cli divul- . (1) li Par·is-Midi dlei1 2r settembre r917 riportava un articolo di M. L. Amici Grossi: Réfle:r-io.nsd'1111eltalie1111een France dove è vivamente laim'entata l'ignoranza d/ell/Italia in Francia. ' Biblioteca Gino Bianco

I VITA FRATÈRNA .gaziornei.Gl1iartiool,i .dielHer,ivis~. segna,ndosi un ca1npo più ni-sbret• t.o a~ stu:dio, offrono· una pro.porzione di fatti accertati e di coa- .s;d'era.z'ioni c o011I1mcntiche li i11tei;pretal10 in. cui meg1:o che nei Ulbr'i è daito irilevarld di quali neakà e in quale luce iintellettuale l>i va oqmpone.ndo per la Francia Ila nu,ova iirnm!aigiiin,e d ll'It,ailfa: lia molitepHc.ità stessai cldlie voci, b vari inclli,ri·zziidli 1pensi,ero di cui questi ,airtiwlii possono estSie~. indite, .,sono gairanz:ia <li maggior ,rerità per chi cerca in. es-si1 1",espressione ldleJ.l'opin.i,0111e pubMica. Questi sor.itti hanno inoltre 1l'int\e'riesse-dliicl!a,r'Ci, ,quakhe vùPta una Y4i-sione1s<emplice chiaira debl'a vita che viMi,amo, ,po~chè ·eh.i sor'ive, _guardandb, da lontano. !Oll!tammzà quakh,c vohia 11e'aile talvolta or:ea- ·.t;a <l'a urna d'iversa 1111entiafl 1ità, avverte pirÙ fadTimeintie 1e cr 1i11ee e i ri-lievi princiiPaiLideglii avvenùment'Ì e li -può .nenderè con nettezza, meno sensibile di noi aJtkel molit~lici g:rodaziiorniicl!ella,nea]t,à . Pochi 001101 fo-a .colorQ che han scritto dellll'Ital,ia, quelli che V'.aln -clliet.ro aii fatti per brair-re per se ste:ssii 1, quasi prima che per i lqro lettt:ori, un po' dii luce sull ,problema iitaJliano: 'lai più parte han vtLssut-oqualche tempo almeno d,~ questi anni fra noi el portano in loro e,l:l'el1l'ltali,a,l'imagilne che essi ne hanno neltl'in:s,eme percepita traver.io impressioni soggettive. Così P. Dei Qui,rielle scnv,eva in <:.aipoad '1.1110 cl'ei ,s(uo'Lartli,ool,i: « Vis1a d.a vicino l'ltaEa, e gual'dafa ,come uno dei punt,i che suscitano un •interesse p:ù a,rd'ente nell'immenso conflitto. ,si, è in grado di scoi,gere le! ragioni storiche che l'han -cleten11inata e che la di,ri,gon1 0 ~- Passato e avvenire convergono nel1a sua vit.a d'oggii; ma « non è tempo d'i J_jsioollogia, neiwure di ps:cologi,a co!Lettiva., 1Pier quanto interesse _pos:sa avere; se volessi ttraccia,re - d~'Ce- dell'Itali.a, d"oggli un quadir.o Ca[>ace di racooglierne .gli el'errientli così vari e complessi, sare!i trattenuto d!aH-a,riochezza della rn!ateri.a1~: Ncitava in questo mod'o i'I De Qmr:ielle quello eh~ -pare i,l pensi.ero di a1tri che son venru:ti scrivendo sulle cose d'Italia e che, come Ju~. han rinunciato a dare tma preimaturai visione sin!tetica d!e-1fatt~ storli'Co italiano, ment;rc pure ne! intu.iV'ano il fo1rte intcioosse, per a-ttener-si ad una semplice e mi;1uta cronaca -dei fatti. · Per UITll rinnovataIntelligenzadellallranclaIn !talla. Ora c'è da chiedersi se in Italia noi ,penisiamo abbastanza d,a pa.111enostra. a conoscere la Francia d'oggi. E non dico di quel:la conosce,n,za psioologica sintetica che ,press'a poco -può credere di po,ssedere ognuno, che abbi-a seguito con passionie 1e tragiche vicende della lotta in Fr;p1cia, daJila resisteniza disperata fino al fort1.maito iin'Calzante impeto d'oggi. Noi v-eBiblioteca Gino Bianco

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