Vita fraterna - anno II - n. 6 - 31 marzo 1918

.. 94 VITA FRATERNA caHùo la p1·opaganda incliviùuale, iPiù che con discorsi, con conversazioni. chiedendo, ottenendo la d,iscussione con loro, l'esposizione delle lo1·0 olJbiezioni, del loro punto di v-ista. Per conoscerlo, 1come trap,po spesso non lo conosciamo. E per iftame il ,nostro ,punto di partenza, cominciando •ad amm~tter,e e II'iconosoere le.a.I:mente •la giustezza .di certe loro ,gìiwst.iss,ime ·1·agion i, prima di -espo,rre e fa,r lOiro .accettare le nostire : mostrai~ loro la .nostra stiJilla e il nostro a,mor.e e guadagna.rei ba loro simpatia.i e !la loro fiducia. Attra,rli .a.inche, bisogna: perchè vengano a noi, come andiamo a lOTo. E •per quest-o, giova, sop1'attutto a1lacciare al-l'opera di propaganda un ·opera di .a$.5istenza. Essi hanno ben più pungeinte cos:::.ienzar dei lor-o bisogni materiali (così gr,MlCLi, c-0s-i urgenti, co-si penosi!) - che dei loro Msogni spirituali (che pw,e noi sappiamo non meno gravi). socco'l'Tiamo qu,e1H anZ!itutt,o, 1perchè ,eSiSi,ci pe1mi-ettruno di soccorre;re questi, e per es: .·e.re anche noi meno ,in-degni d'i ifiar questo: chè davant.i a certe miserie come oseremmo, se n-0n ci siamo sfonzaiti di .lieni,ru.e, sclegnairci di certe bestemmie ····: Come pos&i.amo !Chieder !loro cli Tjspettar-e, -di •onorare, di amare aa Patria, quando non la eotnoscono che eorne Ja <lu,ra padrona rlle prende tutto il loro bene, e lmponc continui sacrif1ici. e dà. loro troppo più spesso promesse che fattii. Noi che ,amiamo la Patria, se l'aimiamo clavvero, -dobbiamo pr.Oll)OJ.~dCii. impersonarla in noi a,i Joro occhi: e in noi farla ,sentire degna 'd'onore e d'amore. · Cosi, potremo -parlarie ,effica.ceme.ntie per p.r.o,pa'.'ganda patr.io,ttica di resistenzia: potremo· il)a,rla·re nei quotid-i.aini a•a.pporti occarsionali. -0 radunando appositamente il no,s.til'Opubblico più o men-0 nu,mero,so in 1conversazioni ie discussion~ 1che noi g,uid-eremo; e pot.r.emo amche attuare l'opera di ,queHi che parlano con ,più autorità e più dall'alto, diffondend('..ù-Oc,ome i piccoli umili r-ig-a.g.noil dif-:flonclonole acque dei grandi f.iumi. Quanto .aJla propag,a.nda sc?'itta., -con o:puscoU, giorn.aleit!i, foglii volanti, - non è men.o iJillpprt.ante; ma pure non è meno prQblematica la sua efficaci.a. X1 0-n bisog,na contentarsi cli scriverli e compilavli, e -dri diffonderli. B-isogna. che ,siaJ10 lotti. 01'.a, si legge assai poco, dli fat!o. E sue:. cede troppo spesso ·che molti <.li essi g1rino ,e, si ammassnio in coUczioni fra" i 0 '."iàconvinti a.nzicchè .penetrare c10,ve pJù e.e n'è biisogno. Sono un huon materiale: ma. bisog:na lavo,ra.1·lo, -- n<',11 ge-ttarlo . al vieJ11.toinerte·. Bisogna accompagnairlo con la pa,rola viva pa.rlata, quanto ,p,iù si_ può: a ff.iidarlo dunque, per la diffusione, a persone ca,paci e voJonterose, e tatti ve (le maestre, i medici - per esempio - peir il popolo; gli ,ufficiali, le infermiere vo1onrtarie ,pe1· i sol•dati). - E poi bisogna che siano atteae.nti, ,piacevoli, !div-erte-nttf, che 'l'i,spon.da,nlo a un 1·eaùe ':i.nt,e1~;sie dJi quelli a cui si rivolgono. E' molto oene che 1po.rtino insieme qualche ii111cLicazione pratica su •qu,alcUJl'la delle moltissime rose S'U cui essi hanno e sontorio tanto bisogno di istruzioni e s,pkgazioni. InHn,e, n,orma ,g,eneralle: IQ.Sserviami-o,1stludiamo i metodi di p1•opag;anda de,i cli.sf.a,tt.istid'ogni color.e, cl1-e sono abilis.simi. E .a.wlichtamolì secondo .n nost1'0 spirito, :per H be.ne dell'Italia. a. BibliotecaGino Bianco

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