Vita fraterna - anno I - n. 6 - 10 giugno 1917
196 VITA FRATERNA Dopo un momento la ragazza continuò: « Quello che fu il primo mese, Hugh, poi, ben presto, non appena vide eh' io m'interessavo a lei, Ruth mi parlò del movimento femmi– nile non è essa stessa membro della società militante, ma simpatizza ' con loro, e quando vide che io ero piena di false idee, mi diede da leggere i loro libri. E d'allora in poi, Hugh, mi sembra di aver vis– suta una doppia vita - quella esterna, sempre uguale come prima, ma entro me stessa, una vita segreta così diversa che a volte mi fa– ceva sembrare di possedere una doppia personalità. Veramente, le idee di quelle donne non mi apparivano come qualcosa di totalmente nuovo, vede, ma mi sembravano piuttosto corrispondere e dar forma a cose vaghe e profonde del mio essere. Ma il trovare un'espressione per queste cose rappresentava per me molto di più di ciò che possa dire. Perchè fino allora tutti quei pensieri e sentimenti occulti mi erano sembrati solo dei sogni - avevo pensato che nessun'altra donna al mondo sentiva forse come me e non avrei detto a nessuno ciò che provavo per tema di sembrar ridicola. Ma dopo aver preso contattò, sia pur solo attraverso i libri, con tutto questo nuovo mondo femminile, tutto cambiò per me. Seppi che i miei sogni erano cose vere e buone -- che erano realtà per molte donn.e e avrebbero po– tuto esserlo anche per me se fossi forte abbastanza. Ma non pensavo mai che avrei potuto esser forte abbastanza, Hugh, vivevo sconsola– tamente la mia doppia vita - grata solo che vi fosse una doppia vita - e che, almeno col pensiero, potessi talvolta astrarre dalla ba– nalità che mi circondava. Ma poi, come vede, venni al bivio, e, sic– come la vita interiore era divenuta tanto più forte di quello che cre– devo, essa si fece strada nel modo che le ho detto e mi salvò. » Era così evidente che Clare non parlava di cose immaginarie ma ' di fatti, di una vita di vera schiavitù che si era slanciata d'un tratto verso la libertà, che Hugh si trovò ad essere senza risposta. Cosa avrebbe potuto dirle? La realtà era questa. Essa si trovava incom– parabilmente meglio quì, in questa casa di Hampstead che se si fosse lasciata indurre ad un matrimonio senz' amore. Ma il modo con cui tutto ciò era avvenuto era semplicemente rivoluzionario! Clare si alzò. « Venga » disse, « le ho ormai detto quanto potevo dirle. Venga che Io presenterò a Mrs. Maynard - capirà meglio il resto nel ve– dere la vita che si fa quì. » Hugh la seguì mentr' essa Io precedeva nella sala attigua. Una donna di sessanta a sessantacinque anni circa, dal vii;o pia- BibliotecaGino Bianco
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