Vita fraterna - anno I - n. 5 - 10 maggio 1917

VITA FRATERNA 163 migliorare lo spirito e le abitudini dell'uomo, 11011" avrebbe mai potuto dar luogo ad un urto, ad un contrasto, ciascuno avrebbe automatica– mente mantenuto il proprio posto. Ma in effetto questa inferiorità della donna rispetto all'uomo esiste? è essa rappresentata e sostenuta da fatti anatomici? Molti lo hanno affermato, ma non hanno preso per base la donna normale - tipo, hanno preso, e per necessità, la donna comune media della nostra razza - e trovando in essa ossa meno pesanti, muscoli meno sviluppati, peso della massa cerebrale meno alto di quello che si ha nell'uomo, hanno conclu~o che la donna è un essere inferiore all'uomo, e hanno sostenuto la loro opinione con disquisizioni filosofiche e dottissime dissertazioni, e la hanno bandita come verbo infallibile. Ora, dato che la donna nella nostra razza, nella nostra società è posta in condizioni di non poter sviluppare i propri muscoli e di non poter rafforzare le proprie ossa con una vita attiva fisicamente, coa– diuvata da una nutrizione adatta e sana, ma anzi: se dispone di buona nutrizione, come nelle classi agiate, ha preclusa dalla educazione e dalle esigenze sociali ogni attività fisica; e se è obbligata per tristi condizioni materiali, alla fatica fisica, non può compensarla con vitto adatto; la media fatta con tali individui non dimostrerà che una sola cosa: che il sistema di vita cui è obbligata la donna attualmente o per necessità reali, o per convenienze sociali, è antiigienico, e ne im– pedisce il regolare sviluppo. Ciò non avviene dell'uomo, il quale ha occasione di fare una vita in cui meglio si equilibrano e la attività fisica e la intellettuale e in cui il vitto è quasi sempre adatto e suf– ficiente anche nelle famiglie povere, nelle quali in genere, se vi è fame, chi la soffre è la moglie e i figlioli. Poste in tal modo le condizioni di fatto non è assolutamente possibile nessun paragone fra i due individui. L'organismo femminile non presenta in effetto, nessuna differenza sostanziale nella. costituzione dei suoi elementi in confronto agli ele– menti costitutivi dell'organismo maschile, che permetta di affermare che l'organismo femminile non sia capace se messo in adatte condi– zioni, e per più generazioni, di raggiungere il grado di sviluppo, e, se vogliamo usare un termine volgare, di solidità dell'organismo ma– schile. Non basta affermare allo stato attuale delle cose la inferiorità fisica della do!:lna verso l'uomo, per dedurne generalizzando che l'ente donna è inferiore in modo assoluto rispetto all'ente uomo. Per poter affermare questo occorrerebbe dimostrare che la donna posta in con– dizioni adatte non può raggiungere uno stato di sviluppo simile a quello di molti uomini - dimostrazione questa che non .è stata an– cora data. BibliotecaGino Bianco

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