Via Consolare - anno II - n. 6 - giugno 1941

Dov'è; dove s'è ficcata! Se non la trovo in casa.... Figli di canil le femmine fanno ,empre il loro Cristo ... è inutiSe non la trovo in casa, l'ammazzo. le ... sempre il loro Cristo ... Ma se la càpito: l'ammazzo! l'ami.A NONNA:Il caprone ... il caprone. Gesù ... Gesù... mazzo! CIRlNO: Crescete figlie, mandatele a scuola di taglio, vestitele .... e Levati di mezzo ora. Chissà· dove sono, chissà dove sono, figli manco li puoi maritare con tutti i sacramenti. Ma io l'ammaz- di cani. zo, e poi mi ammazzo io. Levati di mezzo, ora, fammi uscire. LA NONNA:Gesù ... Gesù. LA NONNA:Cirino, per carità di Dio ... Cirino non l'ammazzare. (una pausa). Non l'ammau:are per carità di Dio: è sangue tuo. CIRINO: E lll che ci stavi a fare tu. Che ti feci venire a fare da l.cn· CIRINO: Levati. Fammi uscire. lini? Chissà dove sono a quest'ora, E' inutile. Ormai il fatto è fatto. Per aiutarla a fuggire, eh? eh? Per aiutarla a fuggire. Ma levati di mezzo ai piedi ti dico, sangue di ... Levati di mezzo ai piedi e non mi fare bestemmiare. LA NONNA: Sull'anima benedetta... di tuo padre, noi Cirino... no, figlio mio, Sull'anima ... benedetta di tuo padre ... Non ti spaventare che non l'ammazzo, no. Non l'ammazzo ti dico. Non ne sapevo niente. CIRINO: Non c'è! Te l'ha fatta, te l'ha fatta! LA NONNA:Rosa? Rosa? Ma voglio tirare almeno dieci colpi per malandrineria, (colpi di fucile che si allontanano) (urlando) Rosai Il malocchio t'ho gettato! MAS. LUCANO: (tra il tintinnio delle sonagliere e il rotolio delle ruote): CIRINO: Mi sento salire una furia di sangue negli occh~. M'accieco. Dove sono le cartucce a palla? Dove sono, sangue di Giuda! Più premura c'è e più non ai trova niente in questa casa d'in• ferno. E quelli a quest'ora ... fuori dello stradone di Primo Sole sono. Di nottitempu ti vegnu a vidiri, ti staju comu un'ummira davanti. .. Fantasia, disciplina, intelligen• za: questi i tre concetti sui quali il Ministro Pavolini si soffermò par• ticolarmente lo scorso anno, quando, inaugurando il Duce la nuova sede del Centro Sperimentale di cinema• tografi'a, si tenne il rapporto della cinematografia italiana. Fantasia, disciplina, intelligen• za: il Ministro Pavolini ha quest' anno ricordato di nuovo questi tre motivi, ai quali il cinema nazionale deve assolutamente improntarsi, a conclusione del nuovo rapporto tenutosi il 3 giugno a Cinecittà. E' chiaro che solamente in que• sto modo l' auspicata produzione media di 140 film annui potrà effettuarsi regolarmente : 140 film ali' anno sono molti, se si pensa che attualmente se ne producono circa ottanta-novanta, e per raggiungere questa cifra veramente imponente sarà necessario, come giustamente ha osservato il Ministro, immettere nella produzione energie nuove e fresche, energie giovani. Sempre per l' aumento qua,uitativo della produzione - ha dP.tto il Min~tro - è fo.dispen,abile un au,;,ento dei quadri. Qui io vorrei invitare i produttori a.<lavere fiducia ,1egli elementi giovani, a promuo• vere più spessi) gli elementi che haiino dato prova di capacità e di serietà, Non è un ca,o che tre almeno tra i migliori film prodotti quest' anno si siano dovuti a registi dal nome nuovo o quasi. CoRo: Toinella, toi nai nai nàl Toinclh, toi nai nàl Aa:hiàaal ArrHil FINE Quota140 ve, non bisogna basani sempre sugli stessi nomi, i quali meritano spesso ogoi con.sidera:ione, ma che, nell' aumento a cui la produ.:ione italiana va incontro, troveran• no lo stesso largamente da impiegare le loro Jor:e. Ma ci preme segnalare particolarmente un altro punto del discorso del Ministro Pavolini, quello che riguarda la qualitd del film. Infatti, data la ristrettezza dei quadri della nostra cinematografia, ci ha sempre preoccupato il fatto che l' aumento della quantitd della nostra produzione filmistica venisse a detrimento della qualitd, apprensione che non abbiamo mai nascosto e che anzi abbiamo manifestato in alcuni nostri precedenti articoli. Continuare, naturalmente, - ha a.if!r. mato l' Eccellenza Pavolini - sulla &trada del miglioramento qualitativo. /,ita,,to, realizzando il nostro programma di ordinamento del mondo industriale e produt• tivo, ciò costituird di per sè una gora,uia precisa che si co,1tinuerà a salire la scala della qualità. lo credo anche, molto, al buon maneggio dell' arma che ci è stata dal.a attraverso la legge, a cui accen,,avo dianzi, sul visto preventivo della sceneg~ giatura e dei progetti. Il concetto puro e semplice della censura è evide,ueme,ue 1orpauato. Il visto preventivo deve serraie, ma anche per controllare che ■i rispettino i tempi indispen,abili per la preparazione di un buon film, nonchè, e Boprattutto, sul terreno qualitativo. Ci si è accusato di « entrare in merito • a quello che è il fatto artistico, il fatto creativo. lo vi dirò clie se di arte ,i tratta, noi non solo non entriamo in merito, ma siamo lieti di salutare costei al pa■- saggio. Quando però 1i è in altra e meno elevata sfera, dico che lo Stato ha il dovere di « entrare in merito •, cioè di fare presente, fase per fase, la propria esigenza qualitativa, anzitutto perchè anche l' educuione estetica del popolo fa parte della educazione etica. e secondariamente perchè la legittimità dell' intervento sta• tale in queste cose del cinema deriva ol• tre che da titoli generali, dal titolo specifico della partecipazione dello Stato alla produzione con 1>ropri ca1>itali. Nel tc::mpo immediatamente futuro, del resto, questa collaborazione non si applicherà soltanto in via negativu, c'ioè col de~unziare difetti, o col mettere il veto ad iniziative non serie, ma si es1>licherà an• che attraverso una collaborazione positiva. Intendo infatti che i camerati preposti a questo delicato lavoro J)rendano sempre più frequente contatto col mondo artistico e produttivo, in modo che si stabiliscano « in partenza • un affiatamento ed una visione chiara ed unitaria su quelle che sono le vie naturali della no• stra cinematografia. W. R. Abbonatevi a "Via Consolare Il Bis_ogna avere fiducia nelle forze nuo- vire non solo sul terreno politico e mo• Fondazi~ Ruffilli - Forlì

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