sideri personali del tutto diversi. E il colloquio si svolgeva con facilità senzl! che le voci si sovrapponessero. Stando così le cose, avvenne che una sera l' Elvia rincasando trovò la madre incnpidita, collo sguardo burrascoso come non le aveva visto mai. Si sa nelle cittadine di provincia qual sia l'ambiente. Le vie son poche e s'incrociano tutte; i volti, gira e rigira, son sempre quelli ed uno non può intraprendere cosa di cui il paese in massa non sia partecipe. E poichè l'andamento dei fatti altrui lo si discerne sempre con chiarezza e giudizio infinitamente maggiori di quello dei fatti propri, avviene di necessità che l' altruismo umano si manifesti in que• gli ambienti nel modo più commovente e, nello stesso tempo, giovevole. Vero è però che la signora Rosa circa il contegno della figlia non aveva necessità del consiglio altrui, essendo già di per sè stessa fin troppo inclinata a cambiar la piega degli avvenimenti. Ciò nondimeno chi aveva discoperta la trama, seppe chiarire certi particolari sulle condizioni del colpevole che ella non conosceva affatto. E poichè non era una persona sola che parlava, ma erano parecchie e di sesso femminile, ognuno si immagini la radiografia perfetta della vita presente passata e futura di Fabio. - Quel tisico, magro come una pertica avrebbe la pretesa di spo• sarti? Non è pane per i tuoi denti ! Ci vuol altro ! Abbiamo avuto la disgrazia del povero babbo, ma la nostra famiglia prima era molto su, molto su... - e la povera donna alzava leggermente la mano destra, soffermandola a mezz' aria, tutta compiaciuta. L'Elvia che appena entrata nella saletta sentiva una strana paura, man mano sotto l'infuriare materno, s' era calmata. In fondo tutti quegli insulti a Fabio, pur sembrandole ingiusti, non le facevano male. Le mettevano quasi allegria addosso. Avrebbe voluto dire allà madre di smetterla, di non parlare più di Fabio, di parlarle invece della sua futura vita di sposa, del matrimonio, della casa nuova. E invece, rimanendo zitta, offriva nuova esca allo sdegno della madre. Capisci o non capisci? - - Sì mamma - rispose allora Fondazione Ruffilli - Forlì la Elvia con la sua voce di sempre, queta e liscia - •h'\i ragione ; ma credi tu che mi sposerò presto ? - Al che la madre, sentendosi come schiumata dall' ira, si fece più naturale e cominciò ad avviare il discorso sul terreno che la figlia preferiva : abiti, casa bella, mobili di lusso, ·inviti a pranzo, conoscenze di rango, villeggiature, viaggi. • • Quasi un anno dopo che i rapporti con Fabio s'erano allentati e quindi disciolti, un nuovo avvenimento intervenne a rompere il trantran della vita di Elvia. Il merito fu in gran parte della madre, che presentò le cose alla figlia già combinate a mezzo. Non che la Elvia fosse all'oscuro di tutto, chè il nuovo pretendente, assecondando l' abitudini del luogo, le si era manifestato con qualche pedinamento. Ma le compagne di laboratorio, o non si fossero accorte dell'interessamento per l' Elvia o, sapendolo, vi trovassero ancor più gusto, · s' erano messe a raccontare di lui le più spinte ed amabili malevolenze. Si chiamava costui Spagnolo e teneva una piccola càlzoleria in una straduccia fiancheggiante la stazione. Una calzoleria con una vetrina di poche spanne, pochissime paia di scarpe, tutte di gran lusso, fatte quasi sempre a mano su misura. lo Spagnolo, a quel che pareva, viveva solo, e dal modo di vestire e dal contegno in paese manifestava una agiatezza quasi danarosa. D' estate sopratutto quando piovevano giù a sciami i bagnanti, il suo negozio era assai frequentato. Sicchè in paese, pur essendo d' origine forestiera, era tenuto in una certa considerazione, e benchè egli amasse circondarsi di solitudine e respingere, anche se con delicatezza e tatto, le amicizie pressanti, tuttavia trovava sempre sul suo cammino chi si compiaceva di togliersi vistosamente il cappello. Tutte queste cose però non entrarono per nulla nei discorsi delle compagne di laboratorio ; piuttosto esse s'accanivano sul fisico del po• vero Spagnolo. Egli non era brutto ; aveva anzi un viso molto ben fatto, con una carnagione chiara messa a fuoco da due occhi scuri e dai capelli neri ondulati. Le labbra vermiglie e piecole avevano una piega tutta femminea che alla sua fisionomia toglieva un poco della durezza virile per soffonderle un languore alla Nazzareno. La statura era invece quel che era: uno e sessantaquattro. Anche quando la relazione tra l' Elvia e lo Spagnolo fu avviata, le compagne non smisero affatto di parlare di lui con aperta derisione. Senza acredine offensiva però, piuttosto con una bonomìa burlesca come si foss~ veramente trattato d'un povero uomo incapace d'ogni difesa e perciò degno d' una pietosa accondiscendenza. Il bello si è che ·la stessa Elvia, presente a tal genere di· chiacchericcio, non si sentiva per nulla urtata e, sebbene non aggiungesse esca al fuoco, pure alle allusioni più drogate scattava anch'ella in risatine ingenue e cristalline. - Dì senti, ci arriva almeno a baciarli ? - le chiedevano, così svogliatamente come un ritornello, le compagne e l'Elvia, pur non rispondendo, si stringeva tutta nelle spalle invasa da una specie di compiacenza fisica. Se invece le compagne tacevano, trovandosi sedute in crocchio ad imbastire o a trafilare sottane e vestiti, allora era l'Elvia che si lasciava andare alla sua fantasia e riversava sulle compagne un ·fiume di sciocchezze chimeriche. - Quando mi sposerò, mi farò dieci vestiti ; tre da mattina, due per casa, tre da pomeriggio, due da sera. Andrò ad abitare in uua grande città. Lui mi ha già promesso nn salotto novecento con le poltroncine di metallo lucide ... - Si immedesimava tanto nei suoi sogni, eh' ella stessa non distingueva più la realtà dall'illusione e finiva per dire le più grosse fanfaronate con una semplicità davvero incosciente. Le cqmpagne - ragazze per lo più povere e ignoranti - avevano la scaltrezza di tutte le sartine, per cui si lasciavano andare a certe gomitate, che qualche volta si risolvevano persino in riso aperto. Così dopo sei mesi di fidanzamento, l'El via in un bel mattino di maggio tutta sorridente si presentò ali' altare per diventare la signora Spagnolo e poco prima di mezzodì tutta fasciata da un bell'a• bito sportivo grigio con scarpe ec• centriche si trovò in treno diretta verso il suo nuovo destino. 5
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