Via Consolare - anno II - n. 5 - maggio 1941

- "E' u11 dettaglio, un dettaglio; non conta! Il fatto è che il piroscafo norvegese,, ... - ...Finlandese..,! - "Che il piroscafo , finlandese è al termine del suo viaggio. Infatti dove potrebbe andare oltre che a Odessa ? Guarda pure ; dimmi tu dove potrebbe andare ,,. - " Per esempio, dice Cipriani dopo aver scrutato attorno al Mar Nero, a Batùm,... _ "'In mezzo a quel puzzo 3i olii winerali? Assol~tamente uo; l'ultimo por- . to nou può essere che Odessa,.. . - "'Ma, obbiettò Cipriani; in Odessa esistono molte raffinerie del petrolio che proviene da Batùm. li piroscafo finlandese farebbe be• ne a caricare petrolio di Batùm, raffinato a Odessa,,. "'E no ! altrimenti sarebbe più con• veniente caricarlo direttamente a Batùm, dove non solo si raffina il petrolio locale mo.ho meglio che a Odessa, ma anche quello di Bakù, sul Mar Caspio. I piroscafi vanno diritti alla fonte delle materie 1-1rime. Beh, senti: non fa niente. I finlandesi fanno il ·loro carico di merci qualsiasi, tor• nano indietro e uon se ne parli più,.. . E Onofci, per finire, si stropicciò due o tre volte le mani. . Cipriani stette un po' sospeso, come aspettando il seguito; .. E tu?,.. ... Domandò infine. "Beh ... disse Onofri incerto. Dipende .•. Cioè, rimango. Ah sì! - Ca. pitano, ho detto al capitano finlandese, io sono stanco. Sono stanco di correre i ma• ri col vostro . . • con la vostra carctissa. Cli bo detto bene? Il mio scopo era quel• lo di finirla con la solita vita; cas&, ufficio; ufficio, casa. L'ho 6nita e sono fuggito; ho visto un po' di mondo, che non faccio per vantarmi ho saputo godermi; ma ora sono arrivato in un posto tranquillo e ci resto. Voglio farmi qui una casa, con un giardi• no, un orticello, possibilmente trovare una moglie buona e innamorata che mi accompagni fin presso la soglia del Paradiso, se me lo merito e credo di sì. Così: dico al Capitano. il quale strettami la mano e auguratomi un lieto avyenire, sale sulla sua nave e se ne torna in Finlandia. Non è una bella vita la mia? La pace, la tran. quillità dopo tanto peregrinare, il benessere ... : questo è l'ideale. Ma tu certamente non la pensi come me; siamo diversi,,. Concluse con un respiro di soddisfazione, poi prese improvvisamente la decisione di sedersi dietro la scrivania sulla quale c' era un mucchio di lettere da leggere. Egli riordinò il fascio e, con una matita rossa, cominciò a fare dei segni sotto le frasi d' impo1 tanza. Lavorò subito con calma; metodico e tranquillo, come se nulla fosse stato. Cipriani, dopo d'avere indugiato ancora un poco davanti la carta geografica, anche lui andò a sedersi; poggiò la fronte in una mano, sovra pensiero. Stettero così un poco: Onofri a lavorare, Cipriani a pensare. Ali' improvieo queet' ultimo disse: u E' impossibile che tu stia, anche per po• chi mesi, a Odessa,,. Onofri rimase con la matita a mezz'aria. Si stropicciò gli occhi con le dita della mano libera, poi domandò; "Che cosa hai detto?,, - " Odessa ha il clima infame,, disse Cipriani. "Ora ricordo. Fondazione Ruffilli - Forlì Le esalazioni di quelle raffinerie e i miasmi di certe paludi che sono nei dintorni, ne fanno una città impossibile, dove è ridicolo voler trovare la felicità,,. - L'altro era sbalordito dalle precise cognizioni del collega, le quali, tra l'altro, lo indispettivano. Disse; "Ho fa.ùo un'ipotesi. Che importa se nou è Odessa? Potrebbe essere ..•• non so. Ora non mi viene in mente,.. - .l\la in realtà aveva già pensato a qualche nome di città, intravisto poco prima sulla carta, come Sebastopoli, Trebisonda; soltanto che temeva non fossero salubri. Ma Cipriaui disse: 0 Visto che il clima di Odessa non si coufA alla tua salute e che la città non è 1-1oi un eldorado, dovresù noleggiare un piccolo motoveJiero e, costeggiando le sponde orientali del Mar Nero, dirigere verso il sud est. Troveresti cittadine silenti, tra mare e collina, piccole insenature simili a quelle della nostra Costa Azzurra, abitanti cortesi e ingenui, e una vita felice, veramente felice. Potresti fermarti a ••• ,, "Fammi il piacere! disse Onofri. Tu stai fa,,tasticaudo come un fanciullo.,, - Ma Cipriani, senza prestargli attenzione, era tornato presso la carta geografica e cercava col dito: "'Ecco! esclamò • Achtarsk fa proprio al caso tuo. È una cittadina di mare e vi affluiscono dall' in• terno i prodotti dell' agricoltura. Così deve essere. Pochi abitanti, tutti georgiani. nessun europeo. Vita elementare: questa è ]a v~ra felicità,, "'Ah, sì? disse incredulo Onofri senza sollevare la · testa dalle carte nelle quali si era nuovamente ingolfato. "E dove si trova questa tua città? .•• ,, "'Achtarsk! esclamò Cipriani. Diamine, nel Mar d'Asov! Ali' imbocco d'un magnifico golfo, parago• nabile soltanto a quello di Napoli." 0nofri sospese un poco il lavoro e stette a pensare. Disse: "'Nel Mar d' Asov? Strano, altre volte m'è parso d'aver incontrato questo nome.,, - "Diamine! l'avrai studia• to come tutti. i mari, a scuola. Il Mar d'Aeov!,, " E la città? domandò dopo qualche minuto Onofri, questa volta abbandonando 2a ~foria degli sl{_/pini Per le valli un canto. Dalle cime nevose un biancheggiar ,di ghiaccio. L'anima dei guerrieri nella pace di roccia vaga solenne a ricordare i grani d.i mitraglia a rivedere le vermiglie sponde. Fra lo stormire delle foglie: Eh! Tonin ! fa attenzione. E tu cos' hai? Fra poco un grandinare! Ma siete pronti? La cascata che zampilla fra muschiosi diruti sassi copre col fragore. Pel boschetto soltdnto un cinguettio picciol segno. Eh Tonin ! Dove sei? Signor Tenente - sono qui che veglio. E perchè taci ? Signor Tenente ascoltavo lontano la mia vita. Ti ricordi i compagni ? E la vittoria ! , Tu la vedesti quando con le schiere passò su questi monti la Bandiera? Signor Tenente - Che vuoi ? sono contento d' essere con voi. G.M. le pratiche. - "'Te l'ho detto, è una cit• tadina ideale: Achtarsk.,, - "'Achtarsk!,.. mormorò dopo una pausa Onofri, lentamente, mentre si dondolava sulla sedia, alr indietro e acicchiudeva gli occhi come per guardare lontano. "Achtarsk è un bel nome.,, EDOARDO ROSSI Ct;_e iL destino non muti non importa Che il destino non muti non importa: io ti so ferma al vento della sera, , quand-0 calan le allod-Ole sui prati e il merlo si equilibra sui cespugli, che guardi i sogni nascere dai 0monti. Tu mi sai fermo, in questa stessa ora, che osservo il mare, le sue barche lente e la notte che avanza dai canali. Ogni cosa ci spinge e ci riallaccia in questa vana caccia ali.e illusioni. GARIBALDO MARUSSI 15

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