Via Consolare - anno II - n. 2 - febbraio 1941

anch'io con te. Smetti ,li dire pnrole inutili e trisli, di umiliarli, di umiliarmi, io li ~eguirò sempre. Non è vero che li amo come un bambino da guidare, che non li considero per quello che sci: li amo come posso, come è naturale, vivendoti vicino giorno per giorno. Cosa posso lare, dimmelo. Non elevi pensare che nessuno li capi$ca, t.ltrimcnti Ja vita diventa impossibile! Ti amo come posso, non lasciarmi. PA01.o. Oh! santo cielo! i;ono commosso. :\feno male. on ti la• sl·erò, Anna. Mc ne infischio rlclle Americhe. Era lutla una bu1To11~1t;1. Pan.ile ~enza sene.o. Tuue le parole sono senza scnl:f.o. A11rl1c po,·o fa quando ,li,·evo: tu mi 1radisci non con altri 111:.t 1·011 rue . :lesso, mi ami come un hamhino, mi umi •·e►:-L mi ami co~i,, mi ami heuc, mi ;uni mule, tutte !-4'io•·· ,·l1czzc. I.i: mie c1uali1~1?Chi ~-e ne era mai at.·ror10? esi-uno e io 1,er il primo. E allorn? Cos"è tulio que'-to bru·,~ano? Ragionamcnli fo11i 01 fret.lclo. L'imporl::mte è non sentirsi per- ,luti, (, l'hc !o ho 1·ominriato a (·antare parto, pnrto e h1 :i :-ci me:-~;1a piangere e a j;:lrilhll'c \lengo arwb'io. Allora lutto va bene ,md1c ~e non va lroppo hène e lu mi dic-i. il mio grigio pi:;-li;.1 ;1ria :111.1 bon;a. E io: vceéhia mb le tue parole hono i,,lan1ìc. 1\fo poi l'idiamo tulli e dne e aneliamo a ,·asa in pa(·c. ANNA (con un grrm susf)iro) • Mi ~cmbra di rirominciare a vi• vere. ( Powmì Senti, c-ri:do che domani s.arà meglio tu non vat.l:i all'ufficio, è già t·osì tardi. PAoto • Man,lerò un bigliello dit·e11do che ... (c11tratto un uomo in 11e,.o e u110 in gril!io) Cus,, H1glio11., <1uei due? ANNA • Ma niente. passano. (jo.i\10 IN Nt-:lto • È nulla! è nulla! UOMO JN tR1(aO • Se lo dici lu deve es~ece vel'o. PAOLO• Domando una sC'nla. AN~A • Una scala? PAoto • Sì, per il muro. A~l'iA • Mc n,: ero climcutic,11a. No11 mi i111crc;;!-;.1L. a no:-lra Iran• quiJli1j mi hHeressa. P:'OtO • Signori. .. lJOJ\10 IN GRICIO • Signore ... PAOLO. Sapreste dirmi dove potrei trovare una scala? UOMO IN CHIGJO (premuroso) • Una ::.t·ala? Chi può avere una srala? Nelle famiglie si trovano st·ale, ma ora, perchè notte, bisogna abbandonare l'idea di JJenetrare nelle case. Comprare si potrebbe, ma anche i negozi di nolle sono chiusi. Poi, ora che ci penso, chi vende !:itale? P.,01.0 • Chi vende scale? l 1ol\I0 IN GHICI0• Chi vende scale? UOMO IN •r,110 • Non l'ho mai saputo. UoMo IN NERO {lugubre) • Mai, mai. .. ho piì1 di cinquant'anni e i capelli biand1i ma non so nulla delle fcale. Perchè? (All'uomo in grigio) Mio caro, che ti dicevo? Qu:,nla amarezza, una. pena senza requic 1 un male se11za scampo, una condanrrn senza speranza, un.~. PAOI.O• 1\la no, trnnc1nillizzatcvi. Anna, una scala si compera ... ANNA .... in un negozio di arlicoli per la casa. PAOLO (trionfante) • Questa è mia moglie. (I due si inchinano). Mi spiace signori di avervi disturbati per niente e vi auguro una buona passeggiata. (/_/uomo in nero e l'uomo in grigio escono). PAoto (È come rassere1w1.o e premlt? Amta sollo il braccio) • Anna, poco la dicevamo delle sciocchez:ie. ANNA . No, erano sentimenti nali da una scontentezza. PAOI.O• Che ora non avvertiamo più. ANNA • Trac, 1'aria che respiriamo è cambiata e non abbiamo fallo nienle per cambiarla. Sopportiamo diversamente. PAOLO• Però sarebbe ora di finirla con queslo soJ>porlare. ANNA . Paolo, ricominci? PAOI.O. Per una via nuova. ANNA • Un nuovo tormento. PA0tO (e11fatico} • La responi,abili1.à la voglio cerf'nre non per lamentarmene ma per portarla l'0ll mc. ANNA • Tutte frasi cla romanzo le nostre. Cosa vuoi ricavare dn queslo continuo ragionare? PAOLO• Questo: scalerò il muro e passerò dall'altra parie. E un impegno che mi sono preso. (Anna /tt un. gesto di incom• prensione). Renditi ragione: da piì1 di clieci anni siamo sposati. .. ma cosa abbiamo fatto fino ad oggi? ANNA • Ci siamo amati. PA01.o (sconforlato1 • Dai <'erte risposte, santo Iddio, ehi! hai pienamente ragione ma and1e pienamente torto. (Dopo una breve pausa) Hai ,·apito che dobhfomo muoverci, Care qual• che cosa? ANNA • Oh Paolo! PA01.o . Oh Paolo, oh Paolo, come se avessi detta una grande sciocchezz:,. ll muro 1o scavalt'11crò, lo devo scavalcare per• ._.hè ho 1lcc·i~o. Se non doves ... i scavalc·are il muro la noslra Fondaziot1re2Ruffil-li Forlì vita surel>be finita. Non lmwiarli jngannare Ju questi ,·ant• biamentl in bene che avverti, sono espedienti. Se non scavalcherò noi rinsecchiremo adagio, giorno )ler 'giorno, uno vh·ino all'altro dicendoci parole spiacevoli. Tuuo ci sarà grave, di impaccio, insopportabile. ANNA (abbraccian,lolo) • Perchè non me l'hai detto prima? 1 Se sarà· necessario questo benedeno muro lo scavalcheremo. PAOLO• Bisogna volere, fare. Noi ci siamo sempre lasciati andare come sacchi. Nou perdiamo tempo che la rovina può essere prossima. ANNA • Presto, presto, faremo tante cose slraorclinarie. PAOLO• E la nostra ora. ANNA • Sì, sì, dimmi come elevo aiuh1rti. PAOI.O (corre al muro, enfu1.ico) • Una vita, se non è segnala cln un lauo memorahil~'! o CJtHl!-i memorabile è jnutile, dannos.i, un peso morlo. ANNA (eccitaw) • Mollo hen ,)elio (ridono P si "bbraccimw). Avanti! PA01.o . Presto. ANNA . Su, io ti aiu10. PA01.o • on vogliamo rovine. ANNA • Non parlare più. PA01.o • C'è un buco, là un altro. ANNA • Due chiodi, non farti del male. PAOLO• Vado su (fa per salire ,,,wmlo f!lllrmro Fmuto, Ciovamii, Mekmia). MF.tANIA• Ecco l'uomo del muro. ANNA • Signori, non mi pare che sia il modo questo in casa altrui. PA01.o (gelido) • No, Anna, siamo in strada. U cinque si grtar• d<mo in silenzio). MEI.ANIA• Perchè ci guardano in quel modo? Siamo così strani? Odio la gente incliscreta. Ognuno vada per la propria strada e non si occupi dei fatti altrui. FAUSTO • Hai ragione, ognuno per la propria ~•rada. Ma siamo noi venuti a interrompere gli ,.dfori loro. GJOYANNI• A me non imporla niente cli quei due, non volevo in<:ontrarli. (Parla sottovoce con Afelwriu e Faust.o). PAOl,O• Anna, dammi la mano, riacquisliamo l'entusiasmo. lm• magina1i un aeroplano che caschi driuo .mlla testa. È utile evitarlo. Scappa, Anna! E anch'io scappo. Muoversi~ via •... con naturaleu:a non sono capace di fnre niente. Io non ca• pisco, e per ca1>ire bisogna pensare lroppo, ma bisogna fare .•. ma sopratutto non parliamo più. ~nza blimoli, senza aeroplani &ulla tesla. A ca~a mia c'è una fineslra che guarda su luttn la città: davnnli non ci ~ono rase. Quanli uomini e anche donne •.• Oh Dio, Anna! Io mi perdo, vorre·i pensare ... ANNA • Non li sentirai vile, per caso? Puoi r'iprt!ndere la salita. Il muro è piuttoslo alto e liscio, non sarà troppo facile. Ci sono due chiodi 1·he ti possono aiu, tare ma anche stracciarti i pantuloni. Puoi riprendere la saJita, sei un uomo. PAOI.O• Parliamo tutli piano, Jler favore, ho bisogno di parlare piano. È un freno. Una parola u voce alta mi farebbe urlare tutla la mia .gioia. Signori, aiutatemi per favore, mia moglie non può da sola. Finalmenle comindo ! ANNA • Va, Paolo; parli sempre rroppo, l'aro. (Paolo si laucia verso il muro e i {Juauro lo aiutano a salire. Scena II sof!• getto). PAOLO (in vicdi sui muro) Sono sulla cima. Evviva! Non mi con• tengo più, grido. Tutti devono ~apere che cosa ho lauo. Venile. La gente, la p:ente! Svegliatc,·i, correte. Venite a vedere cosa ho fotto. ( decorre geute). Voci • Chi è? Che è successo? Un incendio. Un omicidio? Chi chiama aiuto? Chi grida a r1uest'ora? La notte è fatta per dormire. Un po• di educazione. Ma non ci sono guardie? A cosa servono le leggi se non sì fanno rispeltare? ì\la siate zitto, mi fate l'offeso perchè un uomo grida in piedi su un muro. È un uomo in piedi imi muro che grida. È un gioco. E una réclame. ANNA {gridando c<>me impazzita) • Gente. gente!!!!! PAOLO• Tutti qui con mc, non sono mai staio così pazzo. lo volo, è un trionfo, ho vinto. Voci . Che ha fatto? Che ha vinto? F. impazzito perchè ha vinto al 10110. No, è uno che fa sul serio. Gli scendono lagrimc dagli occhi. È successo qualcosa? Un po' d'ordine! Ma 11011 c'è un vigile?

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