Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

fascista di localù:à vitali nella strat,,gia economica, ma col definitivo e conclusivo prevalere della nostra conr.ezione della vita, contro le concezioni ? le non-concezioni deg·li altri. Compiti vasti; clze porrebbero }are tremare e vene e polsi a popoli che no·n avessero come il nostro il conforto _di altre grandiose costruzz·oni Jpirù:uab; ci verranno impostz: Giuristi e socio, logt; pensatori e letterati saranno mobilitati per donare al!' Europa la nuova ossatura per i pros, simi secoli di civiltà. A tPmoi naovt; idee nuovP nella continuità preziosa di una tradizione saggia e umana. Ecco perclzè, }ien· di imbracciare il fucile ùz questo momento o nel prossimo domani finchè l' ultimo dei nostri nemici non abbia desistito dalla follia della lotta contro la ineluttabilità storica, noi tuttz; uomini di cultura, pensiamo che la nostra ,grande impresa romincerà il giorno della vittoria e della pace. Le masse operaie passeranno al piccone e al tornio. Noi -,.itorneremo più matun; più ricchi di umana esperienza, ai codici e alle dure meditazioni nelle scon_finate campa!fne e sotto i chiarissimi cieli che sono i nostri più utili conversacon: Vùzcere la pace. Approjòndire i problemt;· centrandoli nel loro nucleo. Liberarsi da ogni vizio dello spti-ito clze sia grettezza campanilistica, vuotaggine di supe,jicialità; pensare che non e' è problema che non meriti lun,({o studio e osservazione projònda. Vedere largo, inserendo ogni ne, cessità immediata nel quadro dei!' avvenire e degli sviluppt: Giorni orsono uno di vot; camerati collaboraton; mi scriveva : « domani not ci presenteremo al mondo come vincitori della battaglia dei cannom; occorrerà vùzcere la battaglia dei sistemi; impedùe il ripetersi del celebre : Graecia capta ferum victorem cepit >. Noi non siamo proprio cosi barbari e le luci di Pari,gi non possono certo ,gareggiare cogli scintillii del Partenone e dello Scoo... ma il monito lza la sua evidente importanza che è inutile sottolineare. Il Fascismo lza inquadrato l'originalità dello Jpù-ito italiano e la sua migliore tradizione nelle linee della sua Doan·na, sintesi di pensiero e di azione; occorre diventare sempre me,[[liopadroni e per farlo occorre conoscere sempre più nel profondo quello clze il pensiero italiano lw espresso nP.i secolt: Non si comprenderà mai tanto l'immenso valore storico del Fascismo clze dopo essersi profondamente tu./fatz· nel mare del nostro passato, quel passato che noi rinneghiamo, e che non imbalsamiamo, ma che ajJ-èrnamo per cond,1rlo .fino alle mete del!' avvenire. In questo numero la nostra rivt:<ta studia Oriam·. Ecco un uomo del nostro passato, quel passato di ieri che è pù, lontano dal Fascismo clze non la repubblica romana o i comuni me, dioevalt; al quale dobbiamo fare capo per comprendere bene il Fascismo e per gustare in sintesi /a originalità della posizione italiana nel moto storico. Ecco una personalità clze q/fascina noi giovani per la sua forza, ma clze ci affescina anclze come studiosi per la passione clze conduce nel canone scientifico, l'inno clze leva alla grandezza della Patria, e anclze, non bisogna dimen, ticarlo. pe, la effettiva_ serietà e inoppugnabilità di tante affermazioni sulla vita e .ml carattere del nostro popolo. Una recente polemica lza fatto riaffermare al Fascismo di essere sempre pùì attaccato a questo uomo che fin dalle origini ha salutato suo precursore. Noi aggiungiamo clze, in questo nodo di eventz; lo ,,edtamo come vindice di quel!' impero di cultura e di civiltà che Roma sta per instaw rare di nuovo sul /11editer,aneo. ARMANDO RA V AGLIOLI 2 VIA CONSOLARE Fondazione Ruffilli- Forlì

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