Via Consolare - anno I - n. 4 - marzo 1940

Dopo un simile lavoro, tanto applaudito e magnificamente recitato, la compagnia diretta da Luigi Chiarelli mise in scena « L'unica donna al mondo » di Alessandro De Steiani, l'ultima fatica del nostro più attivo venditore di commedie. Cassetta e commercio, abbasso l'Arte e viva la filibusta teatrale! Questo ci sembra il motto di De Stefani. Ma lasciamo sì dolenti note, umilianti per un teatro che si rispetti, e rendiamo onore al ritorno di Roberto Bracco, di cui Benassi ci ha fatto udire una perfetta riedizione di « Sperduti nel buio ». Pur svelando palesemente i caratteri del suo tempo, Bracco è però sempre un artista, un leale creatore di cose d'arte, autore robusto e significativo. Marco Praga, invece (ce ne dispiace per lui) comincia troppo ad odorare di stantio : « Alleluja » è cosa vigorosa, ma lontana ormai da noi mille miglia. Antonio Gandusio, malgrado quello che dicono i super-cri- . tici, è sempre un attore di simpatica comunicativa e di viva comicità, ma il suo ottimo talento non è valso a salvare « L'asino d'oro di Gaspare Cataldo, un giovane autore che « fa il teatro », come si dice in gergo, con una mentalità da esattore delle imposte o di massaie amanti del risparmio. Cataldo, in tutto il suo cervello teatrale, deve avere una diecina di idee e una ventina di trovatine e le munge e le allunga centellinandole, fino a farle diventare commedie. 22 Fondazione Ruffilli - Forlì Ma il pubblico si è accorto del trucco e ha fischiato. Da Milano saltìamo a Firenze e quindi a Roma per registrare il magnifico successo del1' « Attrice-cameriera » di Paolo Ferrari, lavoro esile e di facile gusto che Ettore Giannini, un giovane regista diplomato dal1' Accademia, ha reso uno dei più deliziosi spettacoli di quest'anno. Con le squisite scene di Aldo Calvo e coadiuvato dalla ottima Compagnia Besozzi - Ferrati, il Giannini ha impellicciato di guo-cca Teatrisperimentali Una delle attività gufine che tendono a mettere dei solidi ponti tra l'arte e la massa è l'attivita teatrale. Sembrerebbe esagerato, ma l'opera che può compiere una sezione teatrale cli un Guf è tanto vasta quanta proficua. Dal Sabato teatrale in provincia, alle rappresentazioni di lavori di avanguardia in città, ai saggi di regia, alla messa in scena di lavori consacrati dal tempo. Possiamo addirittura inquadrare questo ramo specializzato, nel complesso in atto che il Regime realizza perchè il teatro rifiorisca e sia compreso. Il fatto poi che ci Teatri Sperimentali siano cinque finanziati dal sto, di eleganza, di movimento, di ritmo, di giuochi i tre atti del Ferrari, aggiungendovi financo un prologo e un epilogo di delicato effetto. Ne è risultata, lo ripetiamo, una rappresentazione perfetta. E con l'elogio più vivo ed appassionato di un giovane intelligente e capace come il Giannini, terminiamo queste nostre prime recensioni teatrali, nella speranza che esse concorrano a formare il gusto, anche in questo ramo, della nuova generazione. Partito, dimostra quanto interesse presenti una iniziativa intrapresa e poi esperimentata con felici prove. Che se una qualunque compagnia di prosa deve tener presente a volte (anzi sempre) il bilancio più dell'effetto e dell'intento artistico, in forma più disinteressata e con criteri di arte questi nostri teatri si impongono presto all'attenzione e di un pubblico grosso e di un pubblico scelto. D'altronde è errato credere che il carattere sostanziale· di ognuno sia quello di una delle solite compagnie filodrammatiche, perchè la complessità dell'organizzazione, la pretesa delle finalità, la serietà delle realizzazioni e tntto ne pongono i componenti ad un grado superiore che il semplice dilettantismo. Così guardati, possiamo affermare che i nostri Teatri Sperimeniali sono realizzabili tentativi di arte disinteressata economicamente, ma nello stesso tempo interessata negli alti fini di nna contribuzione all'etica nazionale. Turi VasileVIA CONSOLARE

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