Via Consolare - anno I - n. 3 - febbraio 1940

stesso ardore ascetico, con la stessa forza di apostolato dei primi momenti, in un continuo ricrearsi di ideali e di aspirazioni, che stanno appunto alla base del piano evolutivo del Partito. ll Duce ha scolpito con incisiva concisione le tre fasi attraverso le quali passano le rivolu- • zioni: primo periodo della affermazione spirituale ; secondo periodo dell'assetto politico ; terzo periodo della sistemazione amministrativa. Corollario l'una dell'altra per quel principio di gradualità che guida tutte le manifestazioni umane, ma altresì ben diversificate nei loro momenti per separarne il contenuto e per scolpirne le caratteristiche. Ora noi andremmo contro la storia stessa se ci opponessimo a questo processo evolutivo del movimento rivoluzionario. Però bisogna porsi in mente che quando le rivoluzioni si trovano, nella fase politica ascendente o nel periodo• della conquista ideale lo spirito degli arte• fici è vergine ed elevatissimo e quindi capace nella sua incoercibile esuberanza di portare a cose di incomparabile grandezza. Quando invece succede la fase amministrativa ed al posto di tante forze esuberanti ma non disciplinate subentrano l'ordine, la precisione dei rapporti, le eccessive formulazioni dottrinarie, i piani generali, allora le Rivoluzioni entrano nella fase più critica della loro vita, perchè lo spirito ripiega di fronte ai bacilli deleteri dell'ordinaria amministrazione e la creazione lascia il posto all'esecuzione, svuotando progressivamente il contenuto ideale dei programmi politici e inaridendo la funzione spirituale del Partito. L'ordine e l'automatismo uccidono lo spinto, così come le preoccupazioni materiali legano spesse volte le ali ai voli della fantasia. La fioritura ideale della Rivoluzione sta alla vita del popolo come la fiamma sta al calore. Perchè ci sia calore occorre che arda perennemente il fuoco ; così perchè la Rivoluzione si mantenga perennemente viva occorre che gli individui sappiano alimentarla con forze sempre nuove. Questo fuoco generatore di vitalità e di continuità ideale è per noi italiani e fascisti la mistica. Ma intendiamo qui parlare di mistica nel senso di immacolata purezza di fede, di continua esaltazione spirituale, di ardore di ascesa, di attiva tendenza all'integrità ed a nuove forme di vita ispirate ad una rigida ortodossia etica. Se gli Italiani sapranno acquisire tali virtù allora la Rivoluzione, invece che ripiegare su sè stessa, saprà arricchire il suo contenuto spirituale e saprà attingere nuove e più grandi mete, per il trionfo perenne di una stirpe, erede della più grande civiltà ed ancora così esuberante per divenire m,;,estradel mondo. L' Italia vanta una lunga tradizione mistica e mistici possono essere considerati tutti i più _grandi geni della stirpe. C'è in essi una forza spirituale che li diversifica dai geni degli altri popoli. Così è di Galileo, creduto allora un visionario della scienza ma che invece difendeva con ardore mistico le conquista della sua intelligenza; così è di Verdi, che al richiamo prepotente della spon2 VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì

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