Via Consolare - anno I - n. 3 - febbraio 1940

Cosa • SI pensa Nello scorso numero chiedevamo ai migliori della generazione che ci ha preceduto una parola, un parere che ci servisse di orientamento per la nostra azione formativa ed artistica. Chiedevamoprecisamente: • Che cosa pe11Sate.dei giovani ? >. Mentre forse qualcuno va maturando una risposta al non /acile interrogativo, ecco siamo lieti di pubblicare una lettera nella quale si dice che cosa si pe11Sadi « noi » giovani, ma di « noi » - in particolare - di « Via Co11Solare ». Non è vanagloria che ci spinge a mettere in pubblico questo documento che ci sarebbe stato tanto caro anche soltanto in mezzo ai nostri intimi ricordi della nostra redazione. In/ atti non si dicono di noi le solite cose ; nessuno ci adula, nessww ci presta delle intenzioni che ,wn superino la stessa portata delle nostre volontà. Pubblichiamo questa lettera perchè è intelligente, perchè, forse, più che nei nostri scritti, ha saputo leggere anche nelle nostre intenzioni e, come capita, le ha chiarificate ancor di più a ,wi stessi. La pubblichiamo poi, anche, perchè sappiamo che - se non a tutti, pnrtroppo - le lusinghiere affermazioni espresse possono essere applicate e tanti giovani d'Italia, non legione forse, ma centuria nutrita ed agguerritaFrancesco Balilla Pratella è sincera voce romagnola; ha rianimato colla sua opera la nostra tradizione, ha di nuovo dato voce di canzone alla passione del popolo nostro ; è quindi uomo che si impone alla gratitudine di quanti amano e sostengono la vita sincera e paesana, pur nell'armonia dell'unica fede italica e imperiale, delle nostre regioni. i2 significativo che questo notevole riconoscimento ci venga proprio da lui. Ravenna, 18 Febbraio 1940 - A. XVVHI. Direzione della Rivista « Via Consolare :o Forlì Vi sono Qrato dell'invio del primo numero di « Via Consolare » e anche perchè voi giovani vi siete ricordati di me non più giovane. Gli scritti e la forma della vostra rivista mi piacciono moltissimo e quando i giovani si comportano nelle manifestazioni del loro spirito così come vi comportate voi, essi meritano il riconoscimento e il plauso incondizionato di tutti, grandi e non grandi. Finalmente ho incontrato della gente nuova 10 FondazioneRuffilli- Forlì dei • • g1ovan1 che ama la sua casa e la. sua regione con religione convinta. Solo con un tale animo si riesce ad amare la Grande Patria, che è la moltiplicazione ideale della casa e della regione. Ho risentito parlare di Oriani, e di Pascoli e ho letto con occhi spalancati queste vostre parole : « .••• • istituire, per farne degli esseri pensanti e degli uomini che sentano, un servizio obbligatorio di poesia ! » • Mi è sembrato di sognare: dunque, l'umanità rinasce nei giovani e l'attività spirituale non è morta. Ora, sì, credo più di prima nel divenire d' ltatia. Se il Fascismo ci dà la grandezza e la coscienza unitaria, la poesia ci dà la felicità, che la grandezza e la coscienza unitaria proteggono e conservano. A parte vi ho mandato la mia modesta quota d'abbonamento. Con cordiali saluti fascisti mi dico vostro Francesco Balilla Pratella P. S. Ho anche ammirato la vostra amea modestia nel non abbandonarvi alla morbosità comune del fare critica. F. B. P. MIO INVERNO C'è nebbia fuori, appena appena, Ora m'invischia i rami del giardino. Era una ragnatela quando è scesa sui miei pensieri; cenere di cose sognate. Ora la bacio in fronte perchè so che c'è il sole, dietro, e rido; rido e grido, poi la bacio in fronte: ora mi sento vivo ! VIITORlO BONICELLI VIA CONSOLARE

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