Via Consolare - anno I - n. 2 - gennaio 1940

presenti alla ricca imbandigione. Piace .finir/,a sotto la tavola. Quanto bicar• bonato per il terribile « morning after ». Quanti appuntamenti coi mali di stomaco e di capo! Quanti gargarismi! Quante alcalizzazioni ! Per• eh.è queste discipline penitenziali, in un giardino che non potrebbe essere più splendido di fiori del/,a terra e del/,a carne ? Diceva il Manzoni che l'uomo, fin che sta in questo mondo è un infermo che si trova su un letto scomodopiù o meno, è vede intorno a sè altri letti, ben rifatti al di fuori, e si figura che ci si deve stare benone. Visto a distanza il letto americano non potrebbe esserepiù comodo ; ma da vicino si mostra rifatto di spine volontarie. Oltre che guarnito di lenzuola inamidate. Sul letto pende incessantemente /,a radio, quel/,a radio perpetuamente in allam1e. Ahi, Marconi, < di quanto mal fu matre », non /,a tua invenzione, ma quel/,adote cosmica che da te prese questa nuova Alice nel paese delle meraviglie, e cioè l'Uomo moderno. Tutti, su un letto di rose o di spine, con un cuscino di piume o di sassi, si dormi rebbeforse più tranquilli, comequando le bugie avevano le gambe e non le onde corte. IBatttmal/l;t Giovanni Papini così posti!la sul e Frontespizio• il suo scritto sull'arte disumana: « Ciò che ho detto dell'arte disumana non può e non deve servire di alibi a chi volesse rimettere in circolazione /,a scultura di B istol.fi, /,a pittura di Notte, l'architettura di Bazzani, /,a musica di Leoncavallo, la romanzeria di Barilli e roba simile. Il ritorno all'arte umana - ed eterna - non può e non deve significare a nessun costo ritorno al/,a mediocrità, alla vuotaggin~, al piagnuco/,amento, al borghesume, all' imbecillità •. Tra le risposte degli editori ali' inchiesta di • Libro e Moschetto• sul ro• manzo italiano - alcune delle quali sono pilatesche a questo modo : e Il romanzo italiano sta male ; gli autori che hanno fretta o mancano della in• gegnosità romanzistica, dànno frutti incompleti e immaturi ; però vi ·sono naturalmente delle lodevoli eccezioni » .•••. - abbiamo pescato questo passaggio della esposizione fatta dalla Editrice Prora : « La rivoluzione fascista esplose improvvisamente dal travaglio spirituale di un Uomo ch'è nello stesso tempo pensatore e Duce, .filosofo e uomo d'azione e di comando. Gli intellettuali, •gli scrittori non vi erano preparati e fu al di fuori di loro, saltandoli di netto, che la Rivoluzione fascista conquistò le masse, le accese, le trascinò. Oggi si sta compiendo il lavoro di adeguamento, quel lavoro che non è stato fatto prima..... Finchè non ci saranno riusciti il romanzo italiano resteràfuori dal movimento. Poi un bel giorno entrerà in pieno nel movimento, ne sarà una cellula vitale, un organo utile, se non essenziale ». AGRO E DOLCE 14 FondazioneRuffilli- Forlì Roma • America latina Ala infranta Ala vittoriosa di,~~ Il giorno 24 dicembr., 1939 l'apparecchio l.rimolore « I • Arpa , della L.A.T.l., durante il viaggio inaugurale, nel percorso di ritorno Brasile• Italia, dopo aver resi~ stito per oltre due ore ad una terribile tempesta, nel tentativo d'abbassarsi per sottrarsi agli elementi o per controllare la rotta si infrangeva contro i contrafforti del Grande Atlante, nel Marocco, nei pressi di Mogador. L'equipaggio, composlo dal Comandante Rapp, dal secondo Pascucci (iscritlo al Guf forlivese), dal monlatore Zunino, dal motorista Bugni, dai giorna~ listi brasiliani Pimendal e Marinho, e dal giornalista italiano Massai, peri nel tragico incidente. Dal cielo tempestoso del Marocco l'ala d'Italia, tante volte vittoriosa, s'è infranta al suolo in un sùbito schianto : il rombo quasi umano dei motori ed il pulsare umanissimo dei cuori del valoroso equipaggio e dei giornalisti si sono smorzati nel silenzio alpestre dell'Atlante, quasi che il balzo audace e prodigioso volesse una pausa : la pausa che agli Eroi del cielo l'Eterno concede onde siano assunti alla gloria. E poi il carosello aereo, che unisce l' Italia al Brasile - comunione di sangue di fratelli con sangue di fratelli - è continuato, continua e continuerà. Agli audaci o ai volitivi l'umano sacrificio è molla potente per ascendere sempre più in alto, per andare sempre più oltre. L'aereo non sosta di fronte ai sacrifici: anzi è sull'altare del sacrificio che leva, alta, l'offerta al progresso. Volare sempre pm velocemente: ecco la meta. La velocità sta all'ae• VIA CONSOLARE

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