Parleremo di teatro. Teatro, semplicemente. Teatro, e basta. A pronunciare questa parola è ine• vitabi le oggi il sorgere di un com• plesso di idee già da tutti acqui• site perchè tanto, troppo se ne è parlato, che comprendono tutti i problemi che investono l'arte scenica, tutte le. malattie che ne minano l'esistenza, tutti i rimedi che sono stati invocati e auspi· cati perchè il teatro ritrovi fi. nalmente la giusta strada, riviva finalmente la sua secolare splendente vita. Continuare a parlare di tutto ciò è come portare i soliti vàsi a Samo e le solite nottole ad Atene. E vasi ce ne sono abbastanza, anche fuori di Samo, e c'è dentro tutto l'inchiostro versato sul tribolato argomento ; e nottole ce ne sono anche troppe, anche fuori di Atene, e sono i cervelli di tutti coloro che hanno invano sbattuto le ali e la testa contro le impenetrabili mura della realtà tentando in qualche modo di uscire al sereno. Ma chi ama il teatro è testardo e non rinun• cerebbe a parlarne, a scriverne per tutto l'oro del mondo: d'al- • tra parte è cosa vecchia che la lingua batte dove il dente duole. Parliamo, dunque, ancora una volta, su queste dibattute questioni e cerchiamo di essere obbiettivi, sereni, fiduciosi per quando ci è possibile. 20 FondazioneRuffilli- Forlì Si è da molte parti affermato che il teatro in Italia stà risorgendo. E veramente è così perchè, perlomeno, i dibattiti e le discussioni sui problemi teatrali accentuati in questi ultimi tempi come non mai dimostrano che l' interesse e la passione per quest'arte sono sempre vivi, anzi più vivi di sempre. Ma se andiamo a teatro, se ci mescoliamo al pubblico delle platee, se apriamo bene gli occhi e le orecchie davanti a ciò che avviene sul palcoscenico, questo ottimismo è costretto a scemare in modo impressionante. La colpa di tutto ciò non è tanto facilmente assegnabile. Si è addossata la responsabilità di questo stato di cose al cinematografo, ma uno spettatore intelligente ancor oggi arriva a comprendere la fon:lamentale differenza che intercorre tra il teatro e l'arte dello schermo. Si è addossata la responsabilità al pubblico e ai suoi gusti mutati : ma il pubblico considerato nella sua totalità, nella sua entità di massa, è un organismo troppo debole per non risentire potentemente influenze esterne di vario genere. Si è addossata la responsabilità all'attore: ma l'attore non è giunto mai a tal punto d' indipendenza da poter prescindere da quelle che sono le esigenze della platea e da quelle che sono le produzioni che possono essere prese in considerazione. Si è infine addossata la responsabilità agli autori, ma gli autori nelia stragrande maggioranza dei casi non sono soltanto dei dilettanti appassionati e capaci; sono anche delle persone che vivono del loro lavoro e non possono 11011 tenere conto delle esigenze del mercato e delle necessità economiche. La responsabilità, dunque, non può risalire in alcun modo al singolo, ma appartiene a un groviglio di circostanze di cui entrano a far parte, elementi costitutivi, e cinema, e pubblico, e autori, e attori. La decadenza del teatro è cominciata il giorno in cui questa secolare forma d'arte ha cessato di essere ciò che era sempre stata : un mezzo di comunicazione semplice e primitivo col cuore delle masse, una forma di elevazione spiritùale e culturale del popolo. Impelagato in in una ristrettissima e opportunistica zona d'azione, limitate le sue infinite possibilità di espressione a una forma di pasticcetto borghese, buono per saziare le non vaste aspirazioni artistiche di un pubblico di snob impellicciati, di cavalieri d' industria inguaribilmente malati di francioseria, il teatro, se riempi le VIA CONSOLARE
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