Via Consolare - anno I - n. 1 - dicembre 1939

terno e del Montone e del Rabbi e del Bidente e del Savio. La tenacia ti è dato di misurarla nella costanza, da premiarsi, con cui il contadino si coltiva un rachitico grano fino lassù dove il vento è più spietato. Sull'animo del romagnolo, La vicinanza toscana, favorita dalla vivacità innata del sentimento e della fantasia, ha operato un innesto, quello dell'arte e della grazia trionfanti nelle architetture più belle dei centri valligiani. Sono fontane, to'rri, particolari cli La piuzzu di S. Piero io 13agno con la fontana rhrn8cimcntalc incorniciata da costruzioni cu.i il to•;co toscano ba illcgiadrito la scoperta funzionalità~ costruzioni come portali, sagomature di finestre, ornati che raggentiliscono senza Leziosaggini. Pievi e cattedrali, opera cli monaci e di generazioni intere, parlano cli una fede ascetica, ruvida, ma sincera, su questi colli e gi,aghi così vicini · alla Verna e a Camalcloli. Le leggende narrano di prodigi e di eremiti santi. Questa gente prolifica, vfoente su una terra grama, pur nella pompa dell'incorniciatura selvosa, deve molto spesso allontanarsi dal suo paese. Lascia il ciuffo unpennacchiante l'estremo ciglio di un diFondazioneRuffilli- Forlì Cinquecentesco 1>alazzo di S. Piero, dai motivi cuscutiucsi, ,,o~into su tre vastissimi archi di rude solidità montana e ror:naguola.

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