Via Consolare - anno I - n. 1 - dicembre 1939

A R N La composta sobrietà della vita di Arnaldo Mussolini è stata rispettata dalle multiple manifestazioni di grafomania. Forse anche perchè; in fondo, la sua vita, cosi improntata ai sentimenti che si dicono comuni, cosl chiara nella linearità della corrispondenza dell'uomo ai suoi compiti sempre, ne ha fatto trovare poco interessante la figura ai facitori di vite romanzate. Resta di Lui la marmorea incisione della Sua figura fatta dal grande Fratello in quella « Vita di Arnaldo• che risulta narrazione della vita di tutti e due i Mussolini e documento quindi della singolare aderenza di due anime, di cui una parve il naturale completamento dell'altra, l'aspetto dell'una il corrispondente ad un momento significativo dell'altra. Non intendiamo turbare quest'augusto silenzio simile all'altro austero della reverente convalle su cui domina Paderno, se per la nostra devozione ad Arnaldo in cui - fanciulli, ce lo vedevamo vicino, stuFondazioneRuffilli- Forlì A L D o piti nel nostro mito imparammo a riconoscere un «buono», vogliamo oggi ricostruire qualcosa del suo carattere. Ci pare di avere rinvenuto in poche lettere di Lui che ci sono passate fra mano alcuni lineamenti del suo spirito - e in una forma così limpida, semplice da farci personizzare nel fratello del Duce uno dei tipi più puri della fioritura umana, cioè quello della bontà sommessa, della bontà quotidiana, quella che, dopo morte, non rimane insistente a cercars/ un monumento, da farlo - di per se solo - degno di aprire sulle nostre pagine la serie .delle figure dei grandi romagnoli di ogni tempo. Diciottenne, Arnaldo Mussolini, lasciò nel 1903 la Scuola Agraria di Cesena nella quale, dopo tre anni di corso, aveva ottenuto il diploma di abilitazione al1' esercizio pratico dell'agricoltura. Palazzo Varano però, squallido, coi grandi letti neri VIA CONSOLARE

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