Via Consolare - anno I - n. 1 - dicembre 1939

ancora. Non sapeva risolversi; forse non comprendeva. Il rondinino tentò di levarsi sulle ali ; poi ricadde. Pareva morto. Luciano si sentì gonfiare l'anima di compassione: si chinò e raccolse l'uccello ferito, piano piano. Gli ripulì le ali, gli distese il capo sulle dita della mano, cercò . di spiarlo tra le palpebre rosate e ormai semichiuse. Il rondinino respirava appena appena ; pareva che dovesse morire da un momento ali' altro. Luciano se lo nascose nelle mani rinchiuse come una coppa e si avviò verso la chiesa. Fece i gradini pianissimo. La porta della chiesa era spalancata e fluiva verso il sole un'oscurità fredda e conventuale che odorava lieve di candele e d'incenso. Saliva dalle siepi la fragranza dei biancospini fioriti. Sulla soglia, Luciano si fermò un rr{omento, fissi gli occhi inespressivi nel buio, senza vedere nulla. Il sacrestano zoppo dalla figura grottesca vedendolo profilato nel quadro dell'uscio, contro la luce esterna, lo guardò un momento irritato. Lo vedeva sempre con sospetto, perchè gli pareva che Luciano avesse nella sua semplicità siivana qualcosa di demoniaco. Il sacrestano diffidava dei semplici, come delle persone troppo oneste. Luciano fece qualche passo incerto. Vedeva ancora male. C'era· ancora qualche candela fumosa, in giro, e qualche lampada dondolante. Nella cappella della Madonna si vedeva un lumino rossic cio e la veste bianca della statua. Luciano vi si diresse attraverso i banchi. Nella chiesa non c'era 8 FondazioneRuffilli- Forlì più nessuno. Egli passò la balaustra di marmo, lo scalino e si fermò davanti all'altare. Lo •· prese, improvviso, uno sgomento oscuro. Si sentiva intimidito, confuso; non si ricordava più cosa dovesse fare. Poi, a un tratto, si ricordò del rondinino; se lo sentiva battere nella mano come una ferita . Allora si rasserenò : aprì le mani unite e levandole un poco in alto, così, come un'offerta, porse alla statua l'uccello ferito. « Signora, disse, vi ho portato Gesù crocefisso ,. . E attese. Vedeva chiaramente, ora, il viso della Madonna, le pieghe e i colori del mantello, le candele spente dell'altare. Senza impazientirsi, dolcemente, disse ancora : « Signora, Vi ho portato Gesù crocefisso » • Cominciò a temere che la Madonna non comprendesse. Vedeva il viso della statua, fatto d'espressione e di colori irreali.· Gli gonfiava nel cuore una specie di disperazione. Cominciava a temere di aver fatto una cosa che non si doveva fare. Poi gli venne in mente che gli occorreva mostrarlo, forse, il rondinino. Egli lo sentiva pulsare nella mano, ma ormai così piano che ebbe una gran paura che gli morisse. Prese il rondinino, gli aprì le ali con una delicatezza e un amore infinito, e lo pose sul lino immacolato dell'altare. Allora in viso alla Madonna si aperse qualcosa. Si disciolsero i colori irreali e le· pupille di cera s'accesero di una dolcezza infinita. La Madonna si curvò presso di lui e gli porse la mano biahca come un mattino. Luciano comprese : raccolse il rondinino cbe respirava sempre più piano e lo mise nella mano offerta della Madonna. Gli discese sull'anima una gran quiete. Si ritrasse lentamente, senza guardare. Poi gli sembrò di vedere il rondinino brillare, e brillava certa• mente, come se fosse stato d'oro, come se fosse stato• una stella. Allora comprese cbe tutto era finito e finito per il bene. Si sentì tranquillo, sereno; nel cuore la sua mansueta dolce serenità. Si rivolse e s'avviò per uscire. La Madonna era nella sua nicchia, nuovamente rigida e rivestita dei suoi irreali colori umani. Ma si vedeva ancora una pie, cola luce, nell'oscurità lontana della cappella, incrinata appena dal lumino di luce rossiccia. C'era qualche vecchia, ora, nella chiesa ; pareva che nessuna si fosse accorta di nulla. Appena fuori, sulla porta della chiesa, la luce accecante del sole lo prese tra gli occhi come una sassata. Cominciava a venire la gente che si meravigliava di vedere il pastore in quel luogo, con la sua consueta strana espressione negli occhi chiari. Ma Luciano non vide ness_uno: neppure le rondini. Il sacrestano suonò la campanina vicino all'altare: cominciò la messa. Ma Luciano non sentiva nulla; non ci pensava nemmeno. Fece i gradini piano piano, dipinta sul viso un'assenza inespressiva. Poi se ne andò per i campi, per i fatti suoi. Vittorio Bonicelli VIA CONSOLARE

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