La Voce di Molfetta - anno II - n. 20 - 20 maggio 1951

2 ali' università. F se, in fondo, questa opposizione di interessi tra Nord e Sud fosse più che altro un vano fantasma? Se la vera, unica, grande opposizinnc di interessi ~tesse tra la massa ciella nazione e le camorre, le mafie, le bande, le leghe, le con– sorterie, grandi e piccole, popolari, borghesi e aristocratiche, meridionali, settcntrion;tl i e centrai i, agrarie, in– dustriuli, 111arittime, militari? Spaz– ziamole via tutte, e ,,llora il governo non avrà più da servirsi della mafia rn;')olarc:, mcridiona !e e rned icva le, per sal\'arr. la mafin ,dtolncata, diri– gente, naz innate e moderna : allora magistratura e 1"ubblica sicurezza po– trarrno a!.!irc· sul scrio senza temere pressiC1ni, 1 nntrordini, smentite e tra– ._J0chi, ('. ia giustizia cesseri1 d'essere un punto intcrn,gativo, n una quan– tit,\ nr!!ati\',1, per diventare positi\'a ; allora ;111('lie le cause Pconomiche della mafi;1 p()trn11110 rsi;cre un poco rimnssc. , La trasf1,rm,1zionc del lati– f,1ndn sirili;1111>, dil·c I' Eit1,1udi non ' dipende da rimedi riù U TJ.1('110 CC'l'- \'t>llnti1·i rii indole lcgalr, 11-a da u11,1 politi,·;i clr,g,,nédc la quale penne ta ali;, :--icilia cli \'rnd, rr> i su1,i vini, gli aC'rnmi, il ~cimmacl·,,, le frutta c. e, alla Fr ,nei a, ;1ll;1 Russia, agli Stati Uniti. all' . .\1gl'nti11:1, in c;11nbio dei 1n;n111fatti ,. d,·1 !!rilJH> c}, cui <·s,;1 ha bisogni). :\llora certamente una parte dei latifondi r>ra coltivati a rrnno verrebbe ridott;· a culture più riccliP, l:(lJJ v,mtaggin enorme non :;()lo dei proprietari, ma ,1nchc, e più. dei t'(1TJliHli11i e dei brc1l-cianti •. <Jt1i (11c'.il;1 l!1tlii c,,ntro tutte IL: f11rnw più o meno ma fiosc cl i protezioni-;m0) nun abbiamo contrnsti tra rarlic.,li lilJeristi e soci,ilisti, qui l'alleanza tra i partiti popolari è piena, calda e sincera. I socialisti per primi cnm– b;ittnno quei tristi socialisti di Stato, pscudo-demncratici, ondeggianti tra la filantropia e l'equa protezione della agricoltura e dell'industria. Cnn rrran 1 C"I g-ioia ho letto nel!' .·/vanti ( 18 dicem- bre 1/-:qq): t'( Si intende che noi qui nun vogliamo allatto confutare. la nbiczionc volgarissima cli culoro che, pcrd1L: il partito socialista ì.· il partito dei la,·u: aturi, pensano che dovrebbe sostenere sempre ed in ()gni nc,·a– SHmc qualunque industria, quiilunque lavoro puhlilico, qualunque :-pei::a che putc:sscrn determinare un rnag– gi, ,n· irnpi,.go di bran·ia. Siffatta npininnv la lasci,qno ,·nlcr1ti<·1i ;1rrli n .. ,·,·r 1 1·;1ti dt~lla ,peculazic,nc più in- gordi-I. ;1i q11;tli gi<)Vrt q11aklie volta , nascundcrc dielrn il· fr"si sentimcn- i t.sli le inte11zirmi recunditc.,. l\1rolc d 1 ()rr 1 , che t11tti gli npC'r;,i dei campi, dei rantieri f' delle urtici11c d<,vreb– he10 irnp;ir;1r<· a mcm,,ria per averle ben chia1<· 11cll;1 mente il giorno delle elezi(lni •. Queste parole scriveva Francesco Papafava sul giornale de.1.?li economisti ; del gennaio 1900. (;iudichi il lettore j non prevenuto quant.1 parte <li ,·vriti1 ! esse cons1:rvi 110 ancora nggi. , G. PATRONO OJ.\t LA VOCE DI MOLFETTA A TTEGGIAMEMTI SOCIALISTI I Come li hanno definiti, alcuni sivo dis/acimento, rinascita del I con intenzioni laudative ed altri clericalismo, mancanza di sboc- i con senso spregiativo. chi alle energie de;· giovani e dei ! Uno dei soliti " gruppetti • come reduci. affermano le ben qualificate teste Questi ed altri problemi di j di leguo, che costituiscono il nu- , fondo del noslro paese possono I eleo centrale dei politici arr{rvafi, solo rssere risolti attraverso l' a- ; ai quali dà sempre fastidio il rile- zione di un movimento 5ocialista l vare che _'è una modesta parte che si inserisca nella fr....talee di- ! del prossimo, che decide con au- sfrullrice dialettica che 'IJ. C. e ! tonomia ed intende constrvare in P. C. hanno imposto al paese ... )). ogni caso ra_;ione e, sopratutto, • « .•. Il P.S. V. vede nel Palio ; volontà. 1 fii/antico il prodotlo ultimo di l Che -vogliono? una conlroppJs;zione di blocchi i Restare socialisti e conservare i di potenze. Riafferma la jUa av- i fede alle dicbh, adoni pro~ram- versione ai palli militari, che per ! matiche e agli impegni morali e la loro r,alura fondono la con- l politici assunti in quel famoso Con- vivenza dr; popoli lU precari,rap- '. gresso del Dicembre 1949, tenuto por/; di {orza. /m~gna il Par- ; in Firenze dai socialisti di buona tifo a compiere Of!ni. sforzo per ; volontà per costituire • finalmente trasformare le al'uali formule di ' u.~ Partito So:iJ!ista sen1.a ma:1- equ;/;b,io m;/itare ;n nuove forme dar.nismi, senza capi, protet+-o con- di Lonvivenza ira ; popoli. Nella tra I~ cancren.1 ddl' affarismo ~. sdagur·,ta if.,ofes; di una qualun· • E una grande sfida :he noi qu.3 n{?~res.'iinne, il P. S. [J. s1 lanciamo alla realtà politica esi- richiama alla suprema esieenza stente ,. u affermò Silone in quel J,./la c}i/e.<:a del paese "'. Congresso, in cui si considera vano presenti « tutti i compagni, i veri socialisti di tutk le tendenze, i so· eia listi e i lavoratori dispersi fuori Gli " ammutinati .. credono an- i cora neJl'essenza di quella « Di- I ' di tutti i movimenti •· Ci fu una 41 Dichiarazione > . in quel Congresso che aprì J' animo del transfuga onesto di tutti i Par– titi (il rvoltagabbana per ~li idioti), che nel nitore dei periodi rinveniva gli auspici per un domani migliore. « .• • La classe lavoratrice ha pertanto un'unica via di salvezza nella riconquista della vera au- ' tonomia, fuori e contro l'antitesi : degli imperialismi e salto la guida di un partito socialista indiper,– denle, rivoluzionario eJ inlerna– zionalislu ... ,, . « ... Oggi il 'P. S. U. trova in– s'Jluti ; medesimi problern; che la vecchia Italia nun aveva sa– puto affrontare, il fascismo nvevn ag~ravaEo, e i di,;Renli antif asci– sU, ripelendn Rii errori f)assJ!i, hanno co~/antcm~nte riuso; scvra– popolazione, diloccupazione cro– nica, infinita miseria 'lei Mezzo– giorno, ;nsufficienza di inoesti– menli, concentrazione malsana di industrie nelle mani di pochi mo– nopoli5ti, latifondo improduttivo, insufficienza e corruzione del/' ap– parato statale, paralisi e soppres– sione dell'autogoverno degli enti ; locali, scuola pubblica in progres- , chiarazione ~ che peraltro non è inconc.iliabile col processo di uni– cazione, anche se è stata offesa neIIa sua onestà da alcune intese nei vertici non sempre chiare nè gia– stificate. II tempo ha esasperato gli ele– menti negativi del nostro dopo– guerra; non Ii ha nè modificati nè mi:diorati. Il programma socialista del P .S. (S. I. I. S.) non può a vere quindi fonda....,ento cbe in queIIa Dichia– razione, che gli "- ammutinati ,, intendono ancora affermare e di– fendere nel Partito unificato. Semplice coerenza, che per ser– barsi tale deve garantirsi un am– biente di ~q.. ilibrio athaverso una azione di ri0.-dinameofo organ{zza– ti~o che coincidaco.-1[' unifica.zion~, assicurando a tutti i militanti 1 1 rispetto della più ortodossa demo– crazia interna. B. <;li scompensi nel tempo, im– pieg-:1 to per t aie azione neIJe diverse provinde 1 non contano. ·valgono i soli risultati. Se essi saranno chiari il So:falismo potrà ancor3: operare in un numero im– menso di coscienze, guadagnandole aIIa causa della libertà e della giu– stizia sociale. B. FINOCCHIARO UNl'/Ff{SO @ a 20 Maggio 195I lettera iemiieria al Direttore Caro Antonio, permettimi una volta di scri– vere in veste non di redattore, ma come uno qualsiasi, anche se non mancherà poi il solito beota che scoprirà quest'altro nostro sottile gioco machiavellico. Devo dirti che leggere i giornali (inten– diamoci, tutti i giornali, compreso il nostro) è una delle cose più esilaranti che oggi si possano fare ; e se tu hai superato il punto di saturazione della serietà, e a furia di prendere tutto e tutti sul serio, ti accorgi di aver per– duto la cogmz1one stessa della serietà, allora prendi pure tra le mani la Gazzetta del Mezzogiorno di cui tanto male si dice, e che 10 invece trovo uno dei giornali piu amenÌ di quanti ne conosca, prendi il numero di domenica 6 maggio e leggi in prima pagina un saggio umonshco dal titolo t.< L'insegnamento della Patrona d'Italia fautrice di pace e di li– bertà », e il sottotitolo « L'eleva– to messaggio del Ministro · "'etriBi ai soldati per la festa di S. Ca– terina da Siena » • Tu ti sforzi di capire che abbia a fare Ca– terina da Siena con gli ufficiali, sottufficiali e soldati dell'esercito :taliano, e richiami a mente l' e– pistolario cateriniano nel dubbio che in vita la Santa abbia avuto mai pratica di gente d' arme da poter essere scambiata per una « madre del reggimento », dal momento che un ministro di questa religiosissima Italia, pio perfino nel nome, ha deciso di affidare il patrocinio morale esercito italiano nelle Caterina. del risorto . mam di S. Dev'essere stato un bel mat– tacchione colui che ha incaricato il ministro della ma1ina mercantile di rappresentare il governo a Siena. Fosse a Giovinazzo, dove c'é il mare, anche se non c'è (e rion ci sarà) il porto, si ca– pirebbe. Ma a Siena! E' possibile che i senesi spe– rino ancora in T alamone? E che cosa dirà il Ministro della Guerra pardon, della Difesa, q u a n do saprà che il Ministro di una marina appena appena mercantile si attenta di definire lui i rap– porti tra le sue forze armate (non si sa di che) e la Santa Patro– na d'Italia? Qui ci scappa un conflitto di competenze, magari un duello. Ma ciò forse non ac– cadrà, perché il ministro Petrilli è un grande, anche se inconsape– vole umorista. Però esagera ! Passi per « la lingua e la cultura » , la cui difesa, come tutti sanno, spetta di diritto ai soldati ; passi

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=