La Voce di Molfetta - anno II - n. 14 - 8 aprile 1951

2 LA VOCE~DI MOLFETTA 8 Aprile 1951 ../ . stione di persona. Ma ti pare che, a questi lumi di luna, si possa scrivere petchè durante la proces– sione notturna d e 11 a settimana santa, il pubblico, invece delle lampade ~lettriche metta fuori sola– mente lumi ad olio? Trattandosi· di lumi, mi viene a mente una preghiera del mio paese a Domi– nec;ldio_: « Signore, _o dagli i lumi,-– o levagli i lumi, o mettilo in mezzo ai lumi ! ». Ma noi non auguriamo àl tuo corrispondente che venga messo, stecchito, in mezzo ai lumi, nè che il Signore gli tolga i lumi che gli ha dato, ma che lo Spi– rito Santo gli dia lume. Non ti pare? Insomma voglio sapere da te se è lecito, in qualsiasi tempo e so– pratutto oggi, fare una quistione .di misticismo, cioè di relirione, di austerita, di devozione, a pro– posito di moccoli. Noi credevamo che la religione abbia di meglio da fare. Per esempio di spiegare il << beati i pacifici .'> di nostro Signore, l' azìone del Papa a ri– guardo della pace, quella delle . altre Chiese, nonchè dei partiti e degli uomini marxisti. Esiste o non esiste oggi un problema religioso della pace ? Che cosa se ne pensa costà, voglio dire nella redazione del tuo giornale indipendente) E' ·possibile avviare un discorso con– clusivo sull'argomento della pace fra cattolici e marxisti? C'è stata una Chiesa in C1~rmania che si è rifiutata alla pace di Stoccolma, asserendo che ~!tro è la pace cristiana, altro quella dei marxisti, cioé, meglio, del marxismo - leni– nismo - stalinismo, che vorrebb.e conv~rtire la guerra esterna in guerra civile, contrd la borghesia. Che ne dici tu ? Tu dici che il giornale nori si occupa di queste cose! Precisa– mente come Bourget, rumanziere della borghesia, non si occupa delle vicende · delle cameriere! Ecco perchè · tu accetti di pubbli– care esortaz1om, - come la prece– dente, a riprendere le tH diziolli del passato! . Scusami la franchezza ed abbimi con affe.tto tuo TOMMASO F10RÉ Chi le ha /allo -leggere solo il numero del I 8 marzo è. dop– piamente in mala fede: verso di noi e verso di lei sicchè le ba fati<, scrivere una tale lettera. I Nel . numero IO dell' I I marzo chiarimmo il - n.Jsfro programma, ta~to modesto quanto o_nesfo.Lo riteniamo il più utile Of!gi al nostro paesetto. ~anlo alle idee che il Prof. Fiore esprime nella sua lelfera · è inutile dire che ne dissentiamo e in linea ~enerale e per quanto si riferisce al giornale. Tuttavia per il rispetto che por– tiamo ali' uo~o ci asteniamo da ogni commento . e lasciamo giu– dicare ai lettori. E AGITAZIONE. DEI MEDICI Il 2 aprile in tuffa l'Italia i Medici si sono astenuti. dal dare la loro opera, assicurando, alla popolazione solo il servizio di pronto soccorso. L •occasione è stata data dalla insolvenza delle Mutue Malattie verso ammalati medici ·-e farmacisti, ma il proble– ma si r.ivelerà_sempre piu nella sua sostanza quale cioé fatto so– ciale riguardante tutti in. Italia: Riforma dell'assistenza sanitaria in un sistema di Sicurezza So– ciale. In Italia esistono diversi Istituti che presum~no di assistere una parte della popolazione : I ) INAIL pert gli infortuni. Esso funziona con circa 100 miliardi l'anno sborsati dai contribuenti. 2) INPS per invalidita e vecchi~ia disotcupazione, tubercolosi, nuzia.– lità, ecc. Si pappa circa 300 miliardi. ~) INAM per assi~tenza malattie; circa 70 miliardi. Come funzionano questi Istituti, come rendono è un pò a tutti noto: . << Gigantesch; magli di mille ton– nella te si alzano e si abbassano per schiacciare dei gusci di uova; . altissime ciminiere sbuffano nel cielo il fum0 in cui, senz'altro ri– sultato, viene trasformato dir-:tta– mepte in carbone ; 1 uote di legno ingranano in ruote d'acciaio tem– perato; stantuffi vanno aHe piu folli velocità, perdendo tre colpi .su quattro; con grnnde frastuono · si mantiene in movimento un for– midabile complesso di cinghiè, catem·, puleg-ge, carrucole attre2.– zi, quali la fantasia di nessun ca– ricaturista ha mai saputo imma– ginare pit assurdo, disegnando ha macchia per• affettare il brodo » • Oltre tutto questo spersero a nostro danno ma a vantaggio di chi, ha le mani in pasta ; è da considerare il fatto che gode del– }'assistenza solo chi lavora. Il disoccupato (e qualcuno ce n'è in Italia) olt~e ad essere tale deve, in caso di evento, pagarsi l'assistenza sanitaria. In quanto 2 Il'assistenza per i lavoratori : 'in caso di invalidità permanente si ha l' assi~tenza solo se si é ver– sata la somma minima di contri– buti richiesti ·o se trascorso quel periodo· minimo di appartenenza I alle assicurazioni ; per un infor– tunio sul lavoro l'assistenza vien data solo per 90 giorni ; per le malattie ad andamento' cronico vengono corrisposte· indennità solo per 90 giorni l'anno e per non più di 3 anni consecutivi ~ l'in– dennità malattie dura dal quarto giorno di malattia. e cessa dopo 100 giorni. Il 3 aprile l 948 la Commis– sione per la riforma della Previ- <lenza Sociale, presieduta dal Mi– nistro D'Aragona, presentò il te– sto della relazione conclusiva di 8 mesi di lavori. I soliti panni– celli caldi. L •assistenza resta limi– tata ai soli lavoratori; le inden– nità e sussidi. sono commisurati al salario percepito; diritto all' as– sistenza solo dopo quel determi– nato periodo di attività layorativa tributi sempre a carico del datore ·di lavoro {cioè del costo di pro- : duzione). I La migliore -soluzione offerta a I questo problema di assistenza e pre- j videnza è in funzione in Inghilterra. , Nell'introduzione al Piaro Be– veridge si legge : »... è opportuno fare cambiamenti radicali invece di semplici rattoppi ;... il benessere collettivo deve essere raggiunto a traverso una stretta cooperazione fra lo Stato e l'individuo. Lo Stato deve offrire protezione in cam– bio di servizi e di contribuzioni. Per quanto rigu~rda l'assistenza Sanitaria « •• , ognuno ha il diritto di scegliere, come medico di fa– miglia, un medico generico fra coloro i cui nomi sono nell'elenco del Consiglio locale, a patto che tale medico possa e voglia accet- tarlo. Ognuno é così libero di preferire l'un medico ali' altro senza che sia perci6 obbligato a dare ragione ad alcµno di tale· sua scelta. T aie principio di libera scelta vale •anche per il medico il quale può açcettare o rifiutare quell'individuo nel suo elenco senza doverne dar conto a nes– suno~ Il paziente come il medico, sono liberi di interrompere i loro reciproci rapporti in qualsiasi mo– mento~.. la decisione di passività dell'opera di un medico privato è compatibile con il diriflo· di servirsi del servizio nazionale per altre necessità .. Il medico che entra a far parte 2el Servizio Sa– nitario Nazionale può continuare la professione libera e, naturalmente nessun m~dico è obbligato a far parte del N.i.:~.S. (Ser. San. Nat.). I medicinali ed apparecchi sa– nitari sono distribuiti gratuitamen– te, direttamente dal medico o da farmacie autorizzate entrate nel N. H S. Gli specialisti possono prestare servizio ad orario intero in un ospedale - aggregato a più ospe– dali - esercitare liberamente durante alcune ore presso un ospedale. Illllff ~~Mft~f m P~H[ff U rn Il rn~~~ MAif m nvan Il lungomare di pont:nfe è stato si può dire, tn1cciato dall'intenso pellegrinaggio dei devoti che dal– l'abitato si recano al Santl!ario della Ma .dm.na -dei Martiri. Lo stretto sentiero formato dal- 1' estrema propaggine della roccia nella sua discesa al mare costituì per una lunga serie di anni l' em– brione di un lungomare di ponente percorso da donne dal capo velato che vi recitavano il Rosa rio evi– tando i dirupi, scansando le ca– pre: continuamente disturbate dalle grida e dalle bestemmie dei. fu– n~i e dal cigolare dei loro fusi meccamc1. Una ventina di anni fa venne finalmente riconosciuta la necessità della costruzione di una via lun– gomare e sorse une diga in mare parallela alla costa e da essa di– stante una trentina di metri. Lentamente, c o n esasperante lentezza, çon materiale risultante dallo scavo di fondazioni deUe nuove case del quartiere di po- 1 nente · e con pietrame scartato ! dalla terra coltivata, il sentiero I si andò allargando verso la diga ! restringendo a poco a poco il tratto di mare rinchiusovi che cosi · circondato di terra, si trasformò in acquitrino paludoso infestato di nuvoli di zanzare. L'amministrazione e o mu Il al e che ha preceduto· l'attuale decise il completamento della strada alla quale impose il nome di LUNGO- . MARE DEJ CROCIATI. L'opera_più urgente, e cioé 1a colmatura del- 1 . 1 'acquitrino venne compiuta me– diante materiale di risulta dallo sbancamento del quartiere delle case popolari di via Giovinazzo: furo~.o trasportati e sistemati, a spese dei lavori alleviamento di– s·occupazione, oltre 5.000 metri cubi di materiale. Rimase da dare una degna sistemazione al Lun– gomare ed all'uopo l'Ufficio Te– coico Comunale preparò un pro• getto di massima che comprendeva la -costruzione di un'ampia strada bitumata, fiancheggiata da un mar– ciapiede selciato a nord ed a un mar– ciapiede fittamente alberato a ·sud. .La realizzazione di quest'opera comporta una spt'sa di circa 1 5 milioni. L'Amministrazione Ama– to riuscì, mercé l'interessamento delle Autorità Ecclesiastiche Cen– trali, ad ottenere il necessario fi– nanziamento da parte del Mini– stero dei Lavori Pubblici e lasciò · al ;uo decadere, la pratica bene avviata .. Pare che in seguito pre– sunte diflìcolta finanziarie abbiano sospesa l'esecuzione dei lavori. L'opera _iniziata deve_compiersi,. è una necessità cittadina ; man– cando i fondi diretti dello Stato si dovrà approfittare dei cantieri ~cuoia stradali o dei fondi della disoccupazione invernale. Il Lungomare dei Crociati, una volta ultimato, potra assolvere al suo duplice compito di via ~ussi– dia1ia della St~tale 16 e di via panoramica e di pellegrinaggio al Santuario dei marinai. (confinua) O. lannone

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