La Voce di Molfetta - anno II - n. 7 - 18 febbraio 1951

SETTIMANALE D 'I V I T A CITTADINA 18 Febbraio 1Q51 - Anno II, n. 7" Reda.z. e Amm. Molfetta - Vja. Gia.quinto, 2 "3- Tel. 12-52 .. Abb. (e/e. posta.le 13/5671 Annua.le L. 1000, semestrale L. 550, per l'Estero 'ctolla.ri 3 - Una. copia. L. 25 -.Sped. in Abb. posta.le (Gruppo II) Il P e g, ~.~ i o r s o.r d o perc~é iqfinc. un simile obiettivo richiede l \.J I un imp~gno di preparazione specifica e · I di c0m~etenze tecniche, che sono doti ed è chi non vuol sen·~ire I ~1ttitudini tanto preziose guanto rare. l E poichè' naturalménte ·non avevamo la Quando cominciammo a stampare gue- i p1e~;Jnziope di improvvisarci tecnici ed e– s:o giornale non ci facev~mo molte iltu- i ~-2eni di problemi di pratica e politica sioni. In attivo c'era della buona volontà e j amG"iinistrativa,_ma sole s~mmai, di comin– gualche speranza di riuscire a fare cosa utile. i èiare (o continuare) ad educare, noj stessi Sapevamo tuttavia ~he il buon esito I..! gli altri alla cònostenia e all'inkresse del. nostro· tentativo dipendeva anche da per quei problemi, la· via non pote-.;a es– un complesso di ragioni estranee alla ne~ sere· che una: fare del. giornale il terreno stra vol~ntè.. Abbiamo atteso con pazienza di convergenza -di tutte le disc~ssi~ni che le critiche, e sono v~nute anche queste: m0no mano si sarebbero ap~rte intorno alcune, scontate in partenza, sulla ·strutt~ra ai Drincipali problemi della vita cittadina editoriale dd giornale, altre intorno a de e richia-mare a volta a· volta su di essi terminati criteri redazionali e funzionali, l' attenzion~ del pubblico. Si capisce che anch'esse più o meno ovvie e perciò poco co.sì facendo· non intendevamo affatto rilevanti, ed altre infine che toccano di- abdicare ai nostri cervelli, ·né dle nostre rettamente la sostanza e le ragioni del personali idee e convinzioni, ma ci asse- · nostro gi~rnale. · Su queste ultime critiche gnavamo anzi una responsabilita: guidare vale Ìa pena soffermarsi; non perchè siano le discussioni stesse in maniera che non · veramente serie e fondate, ma perchè ci si disperdessero in van.ilogui o in diatribe danno occ~sione di· çhiarire ancora una o polemiche personali_ e se ne .ricav~sse volta quale sia l~ nostra posizione. la maggi~re utilità possibile. In effetti ha t-~oi · avevano da decidere in partenza, ragione un nostro critico - lettore a dire almeno in teoria, tra alcu1!e alternative-; che abbiamo scelto la posizione piy sco– fare un ~iorna~e di v~rietà cittadi~e; più I moda, non per il motivo che egli adduce o meno istruttivo .e piacevole, e 1nteres- ò fa intendere. Praticamente noi abbiamo I sante una ..cerchia di p.::rsonc che da un dato la possibilità a t~tti coloro eh{:! ne I s,iornale non chiedo_no più di una mezza sono capaci, di portare attraverso il no– ora di divagazion~; oppure un giornale stro settimanale un ·contributo· di propo– di cronaca obiettiva, di informazione di-, ste e di idee al migliore svolgimento_ del1a retta di tutto ciò èhe· sì dice vita e at~ vita pubblica cittadina, alla soluzione di tività LJcale. Abbiamo invece optato per problemi che possono anche parere t~lvoha una terza i?otesi_ pur non rinunziando a affar~ personali di Tizio o di Caia e sono tradurre i,.,__- coPcreto. ma entro limiti ra- · sempre invece questioni di ·interesse geQe- · 'gion~voli,_ le i"r~me due istanze al fir:·e di rale; ma in particolare abbiamo offerto dare al giornale un più vari o respiro: Ùn'occasione unica agli istituti politici e non r,olitici del paese di dimustrare pub– blicarr.ente la propria capacità e attività di sottoporle al giudizio della comunita per riscuoterne la fiducia e la critica, che ::i deve non temere, ma chiedere e solle– citare, g~anèlo si abbia la coscienza chiara perchè è segno di vitalità e di rispetto reciproco. E invece è accadutC> che pro– prio colcro che al giornale dovevano por- . fare maggiore interesse han . perduto ·te staff e nel giro di uri paio di settimane e han cominciato a . sbruffare e a sbraitare e poi a stampare numeri µnici a base di improperi e male parole. Sicché noi· ab– biamo l'impressigne che.,,-_questo _nostro gior– naletto, più che ess-er,e ~ scomodo » per noi sia. riuscito scomodo piuttosto per quelli che avendo m_aggiori rcsponsabilita pubblic~e pref eris~qno cinge~si di silenzio -per motivi pi~ o men o confessabili. E questo silenzio come tattica aurea sembra voler essere il rifugio dei pecçatori; anzi la .cosa che più sorprende é che non solamente i rappresentanti di maggioranza ma gueUi stessi di minoranza, ci o è di opposizioµ~, taccciono splendidamente o si infastidisco no ·del disturbo che il giornale reca al loro programma di passività -e . . acquiescenza. T alchè si direbbe che si sia stabilita una specie di tacita omertà per la quale, mentre in sostanza maggio: . .. ' ranza e qnnoranza, cos1 come sono, s1 fa\"no comodo a vicenda, ~entrambe per la stes _a ragione si sentono disturbate dalla presenza di questo. terzo incomodo che è il nostro giornale, e non potendo o non sapendo fare di meglio, tacciono all'una- nimità in attesa forse che si ristabilisca il silenzio generale. . . In queste condizioni il fatto piu . para– . dossale, ma a ben pensarci naturale, è Ecco il - nostro ragionamento : . se la vita democratica di un paese che si rispetti cominciz: dalle sue città gra~di o· piccole cq~ si 2: no ; se .essa iq. molta· parte si_~den– ti fica cun, QUélla che ..le ·sue' città sanno . J darsi, un giornale é uno strumento indi- ,., -.,f spensabile di articolazione della vitjl pub– blica e può svolg~re una hm ~io.ne fonda- .. mentale e jnsrstituibile. · I Così facendo si veniva a restringere di colpo la prospettiva. e il raggio di azione . , dél giornale, sia· per il particolare compito ~he venivamo ad assegnargli, sia per ,la· Il. risolcoere i problemi concreti dei salari, _o-egli orari e di altre cose .c:imifi è se.nza dubbio necessa- rio e urgente; ma appunto per qufsfo abbiamo· bisogno di· uomini che si çccupino di colti'bare quello_ sfato de!l' anim~ da! qtLd~ scaturisce l' a– more. Qctando questa forza d,.amore manca i p·rY_qr.amrni ir :z.gi 9 p tsc_Qnn,.le leggi restano lettera morfa, 1e orga– nizzazioni stagnano, i patti coengono coiolati e le migliori" proposte s' in– fran~ono · contro l'implacabile--. ca– parbie!~ e l'ira _prepoi~n,te -d.1. tatti che . s~· di qualche èosa .si parla e si di– I scute, ·il merito, a onor del verò! non I spetta a per~<,>ne ufficial_!Ilente ·qualificate "i e pubbli~amenté accr~dilate; ma, ·per così, ! dire. a privati cittadini~ che in questo ' modo ·vengono a trovarsi; e- non per caso ··t ~ella. situazione di rappresèntare e - dif~n- -– ! deré gli interessi ·popolari assai più .._ 1·. - gener::tle disaffez_ione dell' opin·ione pubbli~a versò i problemi di pubbl~co interesse, sia _1________________ _ gl' inter.essati.· · · ·· ··. Fo~ster : .. .. :. . .. :"; . ; . .. ' .. ·; e assai meglio di guanto non fa c- ciamo « governo )) e· « opt:Os1zione ~ -mes~i insieme,~ol. loro silenzio_~ con I~~ I oro demagogia.

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