La Voce di Molfetta - anno II - n. 6 - 11 febbraio 1951

11 Febbraio 1951 Molfetta tributb allo Specchi· le estreme onoranze in forma solenne: all' esequie partecipa~ono il Capitolo, il clero seco– lare, i reliiiosi dei vari ordini, pro vvi– soriamente sistemati in locali privati della . città, e i V 6lontari garibaldini di .stanza a Molféha e a Terlizzi. -La salma fu dé~ posta -temporaneamente nel nostro cimitero e, una settimana dopo, trasportata a Mi– lano. Fu tenuto un « piccolo discorso reci– tato da un tenente dei V ol?ntari .. Gari– baldini sulla salma del Tenente Colon– nello Specchi>>, eh~, per la ;Lia brevità, qui riportiamo. « Specchi non è più. Il prode soldato della libertà è mancato all'affetto nostro, appunto alla vigilia del · giorno in cui, rotte le noiose ambagi, ci dovea condurre su i campi della gloria a confermare quindi / con nuovo esperimento . di valore e di sePno la bella fa'Ila che di lui nel mondo suonava. Chiamato dalla fiducia del Generale Garibaldi ad assumere il comando dell' 8° F Reggimento corr:e quello che per lo ad- dietro avesse dato prove non dubbie di valente Colonnello, ei cominciò di fronte alla gravezza dei. tempi a dubitare di se stesso. Parve a lui che le gagliarde sue 1 braccia non valessero a sostenere il pondo dell'incarico affidatogli, e ingiusto fece sè con~ro a se giusto. « Ieri mattina lo si· trovava immerso nel proprio sangue con ai piedi l' ~urna fatale : poche righe avea vergate pria di c~mpiere la funesta risoluzione. La fami– glia in pria rammentava in queste. quindi i suoi soldati, i suoi commilitoni : l'ultimo suo voto era, che perpetua, e completa arridesse vittoria alle armi italiane: un af– f ettuoso saluto chiudeva quei ve~si all' a– .mica Generale Garibaldi, cui raccoman– dava volersi ricordare del povero Specchi. Lo sgomento, il lutto che in noi regna, le guance dei suoi vecchi runici, e ·di quanti ~Itri lo conobbero solcate da lacrime, svelano bastantemente a · tutti, quanto noi abbiamo perduto. Lieve a te sia la terra, o Gentile, cui bugiardo sospetto di venir meno all'oneroso incarico fè dimenticare i serti gloriosi, i passati trionfi che ti valsero il coraggio e la mente e cercare nella quiete della tomba ripoc:;oall'anima agitata. Riposa _che forza mortale non potrà sperdere l'augurio, l'ultimo tuo augurio che hai fatto alla povera Italia. Dovunque . LA VOCE 01 MOLFETTA noi andremo, ove più fervente la pugna, piu fitte le falangi nemiche, maggiore il pericolo, colà ci spingeremo guidati dà un'ombra sanguinosa e terribile. Al guardo fulmineo, alla calma ~onte~ ~nosa, . al coraggio suo i vecchi commili– toni di Spagna, di America, di V àrese, di Como, di Milazzo, riconosceranno in. quella il prode Colonn<'"lloSpecchi. . Si ritiene che questo discorso fasse stato pronunziato da Fi)opanti Quirino, pseudonimo del Prof. Giuseppe Barilli ; ma questi, nel 1866, rivestiva un grado militare ben più elevato di quello attri– b~ito all' ignoto autore del discotso. E' 5 pìù verosimile ~he l'~~azione funebre fosse stata letta dal · Tenente Enrico Corrado da, Montesarchio, che a1loggiava nei pressi dello Specchi, di cui forse doveva essere l'aiutante maggiore. Per queste reII_1inescenze storiche riguar– danti la presenza dei V olonta~i Garibal– dini nt:l '1866, 'ci sono stati molto · utili i documenti del << brindisi » e del « di- ' scorso funebre» donataci dall'avv. Barto– lomeo Capochiani e dalla Signora D. Maria Binetti, alla' cui memoria eleviamo il nostro ricordo affettuoso: F. S. le quali, sì, cordialita con tutti, ma In– timo abbandono con nessung, tanto più che a proposito della famiglia, perviene ] il già citato ammonimento di non aprire la Se si fa eccezione del riconoscimento ; , porta neppure al sole: tinge;_ di ,non trat- che l'amicizia è, col primo amore e con : l 1 . , tare a tri in casa per non essere esclusi I patri una delle tre cose che non si 1 a a, . . ~ . , 1 dal regno di Dio; di non allevare estranei. scordano mai - ma 11 detto ha tutta 1ana I p d d. · · · -· ' · • 1 ru enza guar 1nga coi v1c1m, anzi di essere importato - non v'è traccia di I I · · · ·1 t 1 t d' .con a v1c1na, SI par a na ura men e I valutazione ideale o sentimentale di tale d h' 1· · · · · · f onne pere e g_1 uomim In casa s1 er- · rapporto umano. (l3rucei:à gli occhi ancora la furia Oei giorni rossi ? fRicoroo fiamme su petti · lacerati e tempie oistrutte oi pianto. ehi appese al cielo solcato oi sangue la giovinezza chiama pace alla· venoetta. G. CASCARANO mano poco; le vicine possono servire, ·ne • ebbe bisogno persino la regina e sono pericolose, per cui ad una cattiva vicina é da preferire un cattivo marito. Nè farsi nemici; un solo nemico vale piu che cento am1c1. Perdura. in un nuovo rapporto la dot– trina morale di gente povera, che si sa esposta, senza schermo, alla battaglia della vita, di fronte a cui non ha da opporre che se stessa. E si difen.de alla cmese, ponendo o cercando di porre a sé una muraglia a Il problema economico ·sovrasta e v1~ difesa gdosa, con la vana speranza che gila; ~ovrasta nello stabilire l'apprezzamento basti. dell'amicizia: meglio ~ento amici ché cento Pero, lo sa, soli non •si vive: ducati, in cui il tono disinteressato tende la chembégnì la volse Cri~te - la com– però a stabilire un rapporto utilitario indu- pagnia la volle anche Ges~ ; bitabile e .non effettivo. Sovrasta nel sug- mègghie ciende èmisce ca ciendé ducate gerire sorvegl_ianza,· chè, tra amici si russa - meglio cento amici che cento ducati ; ed è bene distinguere, anzi separare, una. u pure vè acchiènne u suezze - il pari da una parte, uno dall'altra, amicizia e va t_rovando l'uguale ; o fèiete o morte interesse e le annate sono scarse e quindi - o fede o morte ; e per indicare per– i mezzi ristretti, mentre gli amici sono sone che vanno sempre insieme e in buon ' molti. accordo, dice benevolmente nominando Eppoi non prenderla tanto a cuore; tre nomi simbolici, che si ritrovano solo • perché si tratta di un rapporto non in- insieme tra loro e non , s'incontrano 1n frangibile; d~po trent'anni vi è prescci- nessun altro caso : zione, nessuna amicizia dura tanto; nè Chicche, Cocche è Mèneche de ngiaine tutte sono sincere, che ve ne sono di - Chicche, Cocche e mani~o d'uncino; mascherate e il migliore amico · vi pu6 l'unciuo è un bastone che po_rta in alto lanciare la migliore pietrata: ragioni per un ramo piegato ad arco, molto utile ad \

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