La Voce di Molfetta - anno I - n. 3 - 17 dicembre 1950

2 Ed ora, testando in argomento, ma mu– tando· le posizioni, alcuni appunti allo scritto dell'appaltatore P. A: · - Lasciamo stare le interviste al perso~ n:de. Dove crede l'interessato che noi vi– viamo, forse nel regno della luna? - II prospetto statistico allegato all'arti– colo del P. A. è un miracoloso gioco di prestigio, concretato in numeri. II totale generale miglioramento appor– tato dalla gestione Ditta Anemone sul quadrimeste Luglio - Ottobre l 950 in raf– fronto aJlo stesso quadrimestre del 1949 sarebbe di L. 4.368.141. Analizziamo le voci: Economia sul costo del servizio conse– guita dal Comune fra la gestione prece– dente e quella attuale - voce massima nel prospetto - L.2.302.426. Sistema inteHigente, vero, di ingrossare il bilancio? - Ogni merito all'appaltatore P. A. Pure, noi da tempo pensavamo di sug– g~rire ali' attuale Giunta una nuova fonte di « ingrossamento >. Ha mai pensato la Giunta di appaltare anche gli uffici del Palazzo di Città. e le « imposte di famiglia •, lasciando all'ap– paltatore facoltà. di ridurre del 60oJo il personale attuale e di raddoppiare del lOOoJo il gettito dell'imposta con , opportuni , accertamenti ?. Gli impiegati supsrstiti lavorerebbero il doppio. i contribuenti pagherebbero ed i servizi pLSbblici sarebbero affidati alla buona grazia di tutti gli sporcaccioni del paese. II bilancio ne sarebbe avvantaggiato. Voce ~econda: la minore sul prospetto-L.37 4. l 62, riscosse in più d1lla precedente gestione, non riscosse ma ugualmente conteggiate dall'attuale, per mancata riscossione di due rate d'imposta sull'encrF?ia elettrica, e per la differenza di tariffe per le carni salate S. B. e qualità inferiori. Frasche per i1 fumo, egregio Direttore, ma non arros:to. E veniamo all.1 terza voce - quella me– dia sul prospetto - L. 1.691.663, riscossioni conseguite in più dalla Ditta Anemone nei confronti del corrispondente periodo dd 1949. C'è, a proposito di questa voce, da ri– levare qualche involontaria, 1na non meno penosa omissione del Si · nor Gestore. Come mai non h1 pul:bléc,1to un pro– spetto comparativo delle sin,~ole voci?. Ed ha omesso anche di dirci qu.1U i tassi ma7.– g-iorati dal I.u~lio - Ottobr~ 1950?. E quali le voci nuo ·.-e nelle en tr .ate·!. Avremo potuto fornirgli molte altre utili osservazioni. E ci scusi ~e non siamo noi a procur.1rgli i dJti. Una noiosa indis"osizione ci costrin– ge provvisoriamente a letto ed all'immo– bilità l ci impedi~ce la frequi!nla agli Uf– fici Comunali. Quanto al suo ~O;;nisorta ed interessate i:1sinuazioni ·, evdentemente P. A. i,.nora che fummo noi per primi ad agita;e in Consig-lio le <• famose» cifre, che egli o~gi ~ddita a testimoniare la insufficienza della Gestione pricedenti, e rtlsentammo persino il ridicolo ne( v .,tare d .1 soU contro I.i o-e- '? ~tigri~ Ingic. Non volendo comunque fare i piffed per es~erc pPi sµQnati, come par~ _al contrario stia accade1,do. · .Diremo in ultimo all'app.tltatore P. A,. che può anche essergli accad~ttQ nella sua recente esperi~ll~c'\molfettese di incontrarti qua~cq~ dn~~nuo". Ma aspett_i a 15iudicarçt LA VOCE DI MOLFETTA 17 Dicembre 1950 PROBLEMA SANITARIO NEL MEZZOGIORNO E L' OSPEDALE CIVILE DI MOLFETTA 11 problema sanitario nel nostro Mez– zogiorno presenta due aspetti essenziali che determinat_10quei problemi i quali at– tendono sempre, nonchè una soluzione, una seria impostazione da parte degli or– gani governativi centrali e periferici : 1) problema generale (alimentazione, casa, lavoro) 2) problema specificamente tecnico (o5pedali - assistenze sanitaria). Il primo problema è urgente ed impor– tante tanto quanto il secondo. Pensdte per esempio quale significato possa avere curare un· ammalato di tubercolosi e poi ricon– finarlo a vivere in una casa di Molfetta Vecchia; oppure mandare dei bambini per qualche mese alla Colonia Marina per poi abbandonarli al loro destino di fame e di catai: ecchia ! In quanto al secondo problema, lo li– mitiamo all'a~fetto ospedaliero. Una sta– tistica del Labra:~ca dava per ogni 100 mila abitanti in Italia una media di 10,:;6 Ospedali nelle Marche e 2,35 in Puglia; IO, 4 nella Venezia Tridentina è 2,27 in Calabria; 7, 7 5 in Piemonte e 1,35 in Lucania. La disponibilita dei posti letto poi decresce spaventosamente da 9 per mille a Livorno a 6 a .'. ilano e... 1 a Potenza e O,1 a l\.'1atera,Cosenza, Ca– tan'zaro... Tutto questo riguarda il numero e la disponibilità letti. 1 'inferiorità del Mez– zogiorno,.~quando si passa a considerare il grado di attrezzatura degli ospedali e la loro capacità funzionale, non é piu cal· colabile con nessuna statistica. Da noi gli ospedali sono condannati alla concezione sorpassata di Opere Pie. « La mancanza di un coordinamento funzionale fra quei pochi ospedali esistenti impedisce la vicf n– devole integrazione delle loro funzioni, che potrebbero ben distinguersi se il coor– dinamento fosse attuato evitando lo spreco attuale nella ripetizione insufficiente, per la scarsezza, dei mezzi, delle stesse atti- ' I vita n L'ospedal'.:! Civile di Molfetta sorto nei Xli I secolo, cresciuto grazie alle cure del suoi vari Amministratori cggi si avvia a diventare un organo assistenziale « in linea Col tempo capirà che di « ingenui 1) ve ne zono molto meno di quanto egli pensi. Mo·ale La questione del Dazio conserva la ~ua pien.1 e pressante athsalità. E l' Ammini– Mrazh-,n~ deve provve:der,· i, e con la mas– sim~ sollecitudine . Grazie, e~regio Dir'!ttore, e molti cor– diali saluti: Elow F111t,rrl,it1J'O Gt·r11,n110, con le esigenze più moderne nel campo sanitario, umano e sociale». Vera fortuna per questo nostro Ospe– dale Civile è l'avere oggi un amministratore il quale si rende ben conto delle finalità di un ospedale come organo assistenziale. Esso vive e risponde alla sua funzione sol quando trova come, attualmente, una amministrazione capace, la quale sa che il bilancio amministrativo è guida non pri– gione alla iniziativa. Dal 1940 ad oggi i presidenti succe– dutisi nella amministrazione sono stati: dr. G. Gaclaleta, gen. S. Fontana, Sig. S. Capocchiani, gen. L. Amato ~attualmente in carie.a) Oggi l'Ospedale Civile ha un'adeguata sistemazione igienica e sanitaria ed una buona attrezzatura medico - chirurgica. Abbattuti i vecchi muri si è provveduto con opportuni lavori a sistemare il cortile, le scale e l'ampio giardino. Dal 1947 l'Ospedale ha in dotazione un'auto ambu– lanza tipo Austin. Iniziata la sua vita di Opera Pia con pochi posti letto oggi esso dispone di . circa 7O posti letti che, indubbiamente, aumenteranno in avvenire e per la capa– cità degli amministratori e per l'interessa– mento della popolazione e dei concittadini lontani e per la sensibilità che l'Ammi– nistrazione comuna!e dimostrerà nei ri– guardi dei problemi che esistono oggi e· che verranno via via maturando. Al primo piano (pianoterra) ove è la Segreteria e la Presidenza vi sono ampi locali che purtroppo sono ancora occu– pati da servizi non pertinenti l'Ospedale. Situati in ottima posizione, prospicienti sui giardini e con ingresso dall'ampio atrio essi possono ottimamente essere adibitiad accn~scere la capacità sanitaria dell'Ospe– dale. Per ciò bisogna studiare ed attuare una adeguata sistemazioneper il Dispensa– no antitubercolare. Ecco un problema che certamente non è sfuggito agli amministra– tori del Comune. Esso, come ci risulta, li sta impegnando nella necessaria soluzione. L'Ospedale é fornito di una buona attrezzatura per la terapia fisica (diatermia galvanoterapia-attinoterapia - depilazione elettrica) Siamo anche qui agli inizi, ma certamente si avranno gli opportuni sviluppi e nella attrezzatura e nei servizi tecnici. (Da tempo l'Amministrazione chiede i concorsi per completare il personale sani· tario necessario per l'Ospedale. Un inspiegabile veto degli Organi Pro– vinciali impedisce ci6). /\1 piano inferiore è sistemato il gabi– netto radiologico diretto ora dal prof. S.

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