UOMO - Anno III - n. 3 - settembre 1945

14 L'EGUAGLIANZA CRISTIANA In una visione delle cose che non sia nè nomina– lista nè idealista sibbene realista, l'unità o egua– glianza degli uomini secondo natura non è soltanto una parola e neppure l'esigenza logica di una en– tità astratta ipostatizzata. E' ontologica e concreta, non diversamente dalle similianze ed affinità, le qua– li, sotto il profilo del reale, costituiscono il fonda– mento di quell'unità positiva che la natura specifica ritrova nello spirito: l'universalità delle idee ha il suo fondamento in re, e bisognerebbe avere l'acu– tezza di uno sguardo angelico per misurare le pro– fondità delle relazioni reali e della solidarietà rea– le che vengono individuate da questa massima della Scuola. L'eguaglianza di natura tra gl.i uomini e la loro comunione concreta nel mistero della spe– cie umana, non consiste in una idea 1 e rimane na– scosta al cuore dell'individuale e del concreto, nelle comuni radici della sostanza d'ognuno. Oscura, per– chè posta sul medesimo piano della sostanza e delle energie primigenie, primordiale, perchè s'attiene alle sorgenti stesse dell'essere, si rivela come la soli– darietà col prossimo, a chi la mette in opera, e si confonde, in verità, con la solidarietà di tutti verso ciascuno e di ciascuno verso tutti. Se trattate l'uo– mo da uomo, se cioè in lui rispettate ed amate il segreto che reca in sè ed il bene di cui è capace, come singolo individuo, allora rendete d'altrettanto effettive il suo essere «prossimo», secondo natura, e la sua eguaglianza ed unità di natura con voi. E' l'amore naturale dell'essere umano per i suoi si– mili che rivela e rende effettiva l'eguaglianza spe– cifica tra uomo ed uomo. Finchè egli non la risve-

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