UOMO - Anno III - n. 2 - giugno 1945

58· va: doveva essere I1ingegnere; l'assistente assen– tiva con la testa e gli occhi gonfi di sonno gli si strizza vano di paura. Un mondo che ha paura, che è tenuto su solo dalla paura, soltanto dalla nostra viltà, dalla viltà dei capi. E per paura non sap– piamo guardare neppure le incrinature nell'edificio. Sono larghe, grandi le incrinature: dei larghi sol– chi e un giorno cadrà tutto, saremo sepolti dai calcinacci. La nostra storia, la nostra memoria, tutto sepolto nelle macerie. Del resto nessuno ci ricorda ora che siamo vivi, non sapranno neppure che siamo morti. L'assistente aveva paura, ad ogni parola dell'ingegnere chinava la testa con un'espres_ sione afflitta, di bestia bastonata. Ad un tratto alzò gli occhi, vide Tommaso addossato alla porta. Con gesti subito nervosi, affrettati lo invitava ver– so di se, verso il telefono. Gli dette la cornetta in mano. Nel paese oltre il passo l'ingegnere bestem– miava, Tommaso ne immaginava il volto vecchio sconvolto dall'ira, con le labbra tremanti, l'inuti– le sconcia canizie e la pelle rosa, mangiata dal sole di montagna. Tommaso non voleva neppure rispondergli, disse che lui non era il capo dello sciopero, che lui era malato e che non si poteva lavorare con la tormenta. L'ingegnere bestemmia– va, ora diceva soltanto una parola, polizia, che sa– rebbe venuta la polizia li avrebbe portati tutti in un campo di correzione. D'improvviso a Tommaso venne da ridere, un riso leggero che lo meraviglia– va di uno stupore infantile. L'assistente gli prese la cornetta dalle mani, lo spinse lontano dal tavolo. Tutto il mondo gira, forse è l'istante della cata– strofe. Tommaso non riusciva neppure a vedere la maniglia della porta. Il capocampo lo spingeva, premendogli la schiena con le mani. Lui cadde nella neve, si rialzò con i pugni chlusi. Il capocampo lo guardava, ridendo. Tommaso lo colpì con la mano aperta su una guancia. Poi arrivò il vento tra loro. la tormenta. Tommaso si era messo le mani in tasca, camminava controvento e gli si ghiacciava

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